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Come estrarre un coniglio dal cilindro: gli strumenti della traduzione

Creato il 10 settembre 2014 da Temperamente

Se c’è una cosa che i traduttori proprio non sopportano, be’, sono i prestigiatori. Li vedi lì, sul palco di un teatro gremito, con la coda del frac che svolazza dietro la schiena mentre sono impegnati a correre avanti e indietro, davanti alla platea, con un cilindro lucido nella mano tesa: è vuoto, signore e signori, guardare per credere. Poi si fermano al centro del palco, un sorriso smagliante sulla faccia illuminata dai riflettori, e la mano destra che si tuffa nel cappello: un istante dopo, ne emerge un grosso roditore con il musetto spaventato. Applausi, le grida emozionate di qualche bambino, e tutti a casa; e il traduttore, seduto in prima fila mentre rimugina sul significato di un termine che proprio non è riuscito ad afferrare, pensa a come sarebbe bello se tradurre fosse facile come estrarre un coniglio dal cilindro. In effetti, certe traduzioni somigliano più a estrazioni di molari che di conigli.

Per valicare i confini tra una lingua e l’altra, perciò, il traduttore si avvale di una fitta schiera di strumenti, che gli ingombrano la scrivania e gli affollano la barra in basso sul computer con una pletora di finestre, la maggior parte delle quali, purtroppo, inutili. Per dare un’idea di come il caos possa regnare sovrano sul banco di lavoro di un traduttore, ecco passati in rassegna alcuni degli strumenti che cercano di rendere l’estrazione più veloce e meno dolorosa.

Zingarelli
1) I dizionari

Immancabili compagni di traduzione, i dizionari sono un supporto indispensabile: che siano in formato cartaceo o elettronico, il traduttore non può rinunciarvi. A questo proposito, occorre distinguere fra due tipi di dizionario: il monolingua, contenente vocaboli e definizioni in una sola lingua (come per esempio il celebre Zingarelli italiano); e il bilingue, quello che riporta la traduzione letterale di ciascun termine in un’altra lingua: nel mio caso, un Dizionario Inglese-Italiano e Italiano-Inglese. Il traduttore userà entrambi, destreggiandosi fra l’uno e l’altro a seconda dei bisogni.

Un altro tipo di dizionario che non può mancare a casa del traduttore è quello dei sinonimi e dei contrari, preziosissimo alleato contro i numerosi momenti di sconforto che colgono il professionista nel corso della giornata: quel sinonimo con quella precisa sfumatura di significato che sta lì, sulla punta della lingua, e proprio non vuole saperne di essere sputato fuori, emerge trionfante dalle pagine del Sinonimi e Contrari, risparmiando al traduttore ore di  penose elucubrazioni.

2) Dizionari specialistici

Zingarelli1

Ovviamente, nessun dizionario, per quanto vasto e pesante possa sembrare, contiene tutte le parole di una lingua. I termini più specifici, come quelli appartenenti a lessici specialistici (informatico, matematico, medico, giuridico e così via), sono contenuti in altri, appositi dizionari, che il traduttore dovrà consultare all’occorrenza. Nel caso di un professionista che abbia principalmente a che fare con traduzioni di testi giuridici, come per esempio un atto notarile o una testimonianza giurata, un dizionario specialistico diventa perciò indispensabile; così come chi traduce testi di medicina dovrà avere sempre a disposizione un dizionario medico.

BNC
3) Corpora

Nome di origine latina che al primo impatto potrebbe rimandare a uno sciroppo per la tosse, “corpora” è il plurale di “corpus”. “Corpus” vuol dire per l’appunto “corpo”: nel nostro caso, un insieme di testi, raccolti online da siti specializzati, in cui il traduttore può “frugare” digitando la parola che gli interessa e scoprendo in quali testi, e quindi in quale modo, è stata utilizzata. Raccolte di testi come, per l’inglese, il monumentale BNC (British National Corpus) sono consultabili in internet, gratuitamente, da qualsiasi utente: milioni di testi di tutti i tipi, da romanzi a manuali di medicina, da bandi di concorso a discorsi pubblici, sono archiviati con il solo scopo di fornire a chi li consulta tutte le informazioni possibili riguardo all’uso di un termine qualsiasi. E visto l’arco temporale a volte enorme in cui questi testi sono compresi, è persino possibile osservare lo sviluppo di una parola nel corso del tempo, il sottile cambiamento di significato a cui è andata incontro anno dopo anno…affascinante, certo, ma ancora più utile per un traduttore a caccia di significati.

4) Traduttori automatici


No, non stiamo parlando di Google Traduttore
, quindi smettetela di sogghignare. Google Traduttore, il programma che traduce automaticamente, parola per parola, qualsiasi testo gli sottoponiate, è il nemico giurato dei traduttori. C’è chi afferma che il traduttore sia ormai in via di estinzione, soppiantato da strumenti di traduzione automatica che trasformano una frase dall’inglese al giapponese, passando per l’hindi e lo swahili, nel giro di un click. Costoro si sbagliano: Google Traduttore non ci avrà mai e poi mai. Provate a digitare nella casella apposita una frase come “Swimming is my cup of tea”, e il bugiardo cibernetico tradurrà: “Il nuoto è la mia tazza di tè”. No, nessuna interpretazione poetica, la frase non significa un accidente; semplicemente, l’amico Traduttore non sa che “cup of tea”, oltre a essere ovviamente una semplice “tazza di tè”, è un modo di dire che significa “quello che mi riesce bene”, “quello che so fare meglio”. Tanto per chiarirci definitivamente una volte per tutte, le e-mail che il vostro computer etichetta automaticamente come “spam”, in cui immaginarie ragazze procaci vi si offrono in cambio del numero della vostra carta di credito, sono così ridicole perché sono state tradotte con Google Traduttore, o qualche strumento analogo; e adesso, andiamo avanti.

Screenshot di Wordfast

I traduttori automatici citati sopra sono strumenti che solo in apparenza funzionano come il famigerato Google, mentre in realtà permettono al traduttore di lavorare sul proprio testo in maniera semplice ed efficace. Innanzitutto, questi programmi spezzano il testo in segmenti brevi e chiari, come mostra l’immagine; quindi, propongono automaticamente una traduzione molto improbabile che è soltanto un punto di partenza.
Adesso, il traduttore può modificare la frase a proprio piacimento, con sempre davanti agli occhi la frase originale, un aiuto non da poco per gli occhi e la mente; inoltre, a mano a mano che il traduttore lavora, il programma metterà in risalto frasi simili che il professionista ha già affrontato in precedenza, recuperando automaticamente, dalla sua stessa memoria, il lavoro già svolto: in questo modo, se il traduttore si accorge che, in passato, si è già ritrovato alle prese con un contesto simile, potrà ridurre di molto i suoi tempi di lavoro.

Wordfast
Ecco, programmi del genere, come per esempio il pratico Wordfast, sono chiamati “strumenti di traduzione assistita dal computer” (in inglese: CAT Tools), di contro a programmi come Google Traduttore, detti di “traduzione assistita dall’uomo”, perché in questo caso è la macchina che fa il grosso del lavoro, mentre l’uomo…assiste e basta.

5) Internet

Eh, sì. Se i dizionari cartacei o elettronici non sanno che pesci prendere, il dizionario specialistico alza bandiera bianca e i corpora non hanno idea di cosa tu stia parlando, Internet è lì che ti aspetta a braccia aperte, pronto a offrirti una soluzione o, molto probabilmente, una navigazione disperata di sito in sito che alla fine ti butterà dritto fra le braccia di Facebook; perché una pausa, ogni tanto, ci vuole eccome.

Ma non è tutto. In internet, infatti, esistono numerosi forum per traduttori, in cui è possibile chiedere lumi a colleghi disperati quanto te, e raccogliere le opinioni di tutti, compresi, magari, colleghi madrelingua: la solidarietà fra traduttori è, a volte, una delle armi più potenti dell’arsenale.

6) Il contesto

Forse, unitamente al dizionario, questo è l’aiuto più prezioso su cui il traduttore possa fare affidamento. Il contesto in cui una parola o una locuzione più ampia è utilizzata può fornire la vera, unica chiave di interpretazione della stessa: per quanto ricercato e sofisticato possa essere, se il significato trovato dal traduttore fa a pugni con il contesto, infatti, è il contesto che avrà la meglio. Come il cliente di qualsiasi negozio di qualsiasi tipo, il contesto ha sempre ragione.

Insomma, tradurre non è affatto semplice. La passione di innumerevoli studiosi e i passi avanti della tecnologia forniscono ai traduttori validi strumenti con cui affrontare ogni tipo di testo, ma il processo richiede sempre una buona dose di pazienza, scrupolosità e intuito: per tirare fuori il coniglio, bisogna immergersi nel cilindro dalla testa ai piedi.

A presto per la prossima puntata!

Mariachiara Eredia


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