Come fare i fichi secchi farciti. L'albero della vita, i
l Ficus sycomorus, era considerato un albero sacro, simbolo di immortalità, di vittoria sulla morte, di rinascita dalladistruzione. In Grecia, consacrato a Dionisio e a Priapo, il dio lubrico della fecondità, a Roma era sacro a Marte. Comunque sempre fico è, al pari del Ficus carica, quello domestico o del Ficus caprificus, la variante selvatica , piccolo, storto e con i frutti non commestibili. E' una pianta versatile e generosa nella sua produzione, una estiva, quella autunnale di fichi tardivi e poi le varietà che producono i fioroni, che maturano in giugno/luglio, da gemme dell'annata precedente. I frutti che si mangiano sono in realtà i suoi fiori, i veri frutti, che si sviluppano all'interno dell'infiorescenza, sono i semi futuri. Il fico, specie nella Grecia antica, ha avuto un ruolo estremamente importante nell'alimentazione: pane d'orzo, formaggio caprino e...fichi! Era quindi necessaria una produzione abbondante e già nel XVII° secolo il grande botanico francese, Turnefort, osservò che le piante delle isole greche producevano "fino a 280 libbre di frutti, mentre quelli coltivati in Francia nella stessa epoca ne davano poco più di 25". Fu proprio grazie alle teorie botaniche greche e romane che ora possiamo parlare di caprificazione e della Blastophaga psenes. Essi erano infatti convinti che la fecondazione dei fichi potesse compiersi solo grazie alla puntura di un insetto, appunto la Blastophaga psenes, nato dal fico selvatico, il caprificus. Vediamo allora che cos'é la caprificazione. Come abbiamo detto è una pratica agronomica antichissima e consiste nell'appendere ai rami del fico comune le infiorescenze di caprifico , in modo che la Blastophaga psenes, uscendone carica di polline, possa favorire l'impollinazione. Tale processo, che ben si conosce perchè descritto in molti testi antichi, appariva agli studiosi moderni tanto bizzarro quanto ridicolo, finchè Tournefort non "scoprì" che nelle isole greche la caprificazione veniva praticata esattamente come duemila anni prima. Non solo, ma si appurò che in alcune varietà, come il "fico di Smirne", si hanno frutti commestibili solo se la pianta viene "infettata" dalla Blastophaga psenes mentre in altre specie, invece, l'operazione aveva solo lo scopo di aumentarne la produzione. Insomma l'animaletto nasce nei frutti del fico selvatico, nella stessa pianta se ne possono trovare centinaia di entrambi i sessi, e la femmina che esce dall'ombelico del fico, si invola, penetra in un altro fico di genere commestibile e vi depone le uova. Così facendo opera involontariamente l'impollinazione mentre visita le infiorescenze del fico domestico. Grazie alla sua operosità, abbiamo piante che raggiungono le abbondanti fruttificazioni che noi tutti conosciamo, ma poi come poter conservare frutti così delicati?
La cucina economica vi insegna come fare i fichi secchi farcitiIngredienti30 fichi maturi50 mandorle pelateqb alloro
L’essiccazione, in molte aziende, viene effettuata con metodi industriali per mezzo di una corrente di aria calda. Nelle famiglie, che ancora seguono la tradizione, si utilizzano graticci appositi: occorre molta pazienza e tempo a disposizione. Per un prodotto che si possa conservare a lungo i fichi devono evitare assolutamente il contatto con l’umidità, i frutti tagliati per il lungo sono più soggetti a deteriorarsi a causa degli agenti atmosferici.
Schiacciate delicatamente i frutti appiattendoli senza romperli. Disponeteli su un ripiano di legno o un graticcio e copriteli con un telo di garza di cotone che lasci passare l'aria: utilizzate un ripiano da poter facilmente spostare. I frutti devono essere esposti alla luce e al calore del sole per il maggior numero possibile di ore al giorno spostandoli durante la giornata. Potete utilizzare un terrazzo o un giardino evitandogli il contatto con l'umidità. Durante la notte teneteli al riparo: potete riporli nel forno spento. Rigirate i frutti almeno una volta ogni 6 ore. Dopo 3 giorni inizieranno a disidratarsi completamente. Per climi più umidi potrebbero occorrere fino a 7 giorni per la completa essiccazione dei frutti.
Quando i frutti perdono il proprio colore e si presentano secchi al tatto potrete allora farcirli con una mandorla che va inserita all'interno. I fichi farciti vanno disposti ben distanziati su una teglia e fatti dorare nel forno preriscaldato 180 °C per circa 10/15 minuti. Una volta freddati possono essere conservati in un barattolo di vetro con qualche foglia di alloro.