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Come fare innovazione con un evento? Chiedetelo agli 11 ragazzi che hanno portato TEDx a Verona.

Creato il 17 febbraio 2014 da Sdemetz @stedem

È possibile trasformare una conferenza americana, di fatto per noi un evento web, in una risorsa per il territorio?

È questa la domanda che mi sono posta quando alcuni giorni fa è apparso su facebook l’avviso che TED sarebbe arrivato a Verona. Per gli amanti del web, TED non ha bisogno di presentazioni. Per tutti gli altri mi verrebbe da dire: non avete mai visto un TED Talk?

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TED significa Technology Entertainment Design ed è una conferenza che si tiene ogni anno in California. Il motto, se così si può dire, è ammaliante: idee degne di essere diffuse (ideas worth spreading). Le migliori conferenze – che abbracciano il mondo della scienza, dell’arte, del management, dell’economia, della letteratura, della tecnologia …cioè un po’ tutto il sapere e la creatività umane – sono pubblicate nel sito. Una delle mie preferite è quella die Sheryl Sandberg, COO di Facebook (ne ho parlato qui).
Bene, scoprire che TED arriva a Verona, e non come copia americana, ma nella versione TEDx, cioè pur dentro una serie di regole, libero nei contenuti, mi ha Intrigato. Sono andata sul sito e mi ha incuriosito ancora di più scoprire che la squadra che se ne occupa, il comitato organizzatore, è davvero giovane. Nell’appiattimento generale di questo nostro paese, in una comunicazione che non fa che parlare di cervelli in fuga, scoprire che ci sono non solo intelligenze che rimangono, ma addirittura che con energia e competenze legano la contemporaneità – che vuol dire innovazione e contaminazioni – al territorio, percepito troppo spesso in modo riduttivo come provincia, beh, tutto questo mi ha – lo posso dire? – emozionato!
Questa cosa mi rimanda a quella sezione della trasmissione Report che si chiamava good news e raccontava il lato buono dell’Italia. Ecco, questa è una good news coi fiocchi. Ma bando allea ciance, vediamo un po’ cosa ci racconta Tiziana Cavallo, che nel progetto è responsabile partnerhips.

Come è nata l’idea di portare TED a Verona? Quale è lo scopo?

Verona merita il TEDx. Verona è una realtà in fermento anche se è difficile fare sistema perché spesso si perdono le energie senza ottimizzarle intorno a progetti comuni. L’idea di portare il TEDx è nata da Francesco e Irene, il primo nucleo di quello che ora è un team organizzativo che è composto da 11 persone, 11 professionisti innamorati della creatività e della innovazione e che volontariamente e con enorme passione si danno da fare affinché l’evento sia unico.

Lo scopo, dunque, è quello di dire alla città e ai suoi abitanti “Sveglia, l’innovazione è anche qui da noi, Verona merita di più” e un altro obiettivo è raccontare l’innovazione per dare ispirazione guardando da diversi punti di vista, pensando quindi lateralmente… Lateral Thinking è infatti il tema di questa prima edizione veronese che abbiamo da subito sintetizzato nel video teaser che abbiamo lanciato qualche settimana fa e che è girato per la prima volta su Verona con un drone, grazie alla magia del progetto “Volografia” di Roberto Mettifogo.

Come si organizza un evento di questo tipo? Che funzioni operative avete dentro il team?

E’ un evento sfaccettato e complesso soprattutto perché ci si deve attenere a una policy internazionale particolarmente precisa. Le linee guida sono fissate dal team internazionale che ha sede in USA, poi esiste una community di organizzatori in giro per il mondo che sta condividendo le best practice, la soluzione dei problemi più diffusi, insomma c’è supporto su moltissimi aspetti. Nonostante la griglia da seguire, si riesce comunque a dare una propria identità all’evento anche perché ciascuno di noi sta portando la propria competenza e personalità nella gestione dei compiti che ci siamo suddivisi. Siamo un bella squadra che grazie anche alle professionalità eterogenee – ma unite dal comun denominatore della comunicazione innovativa – si dà da fare quotidianamente. Le funzioni operative coprono tutti gli aspetti strategici dell’event management: direzione, sponsorship, allestimento, regia tecnica, catering e networking, comunicazione e pr, gestione relatori etc…

Quanto costa? Chi lo finanzia? Puoi darmi le percentuali tra pubblico e privato?

Sul costo finale purtroppo non siamo in grado di dare delle cifre perché siamo ancora nel work in progress, ma posso dire che non è un evento “economico”, il grande sforzo dei mesi passati è stato anche reperire collaborazioni e partner che accettassero di affiancarci sostenendoci appunto economicamente. Per fortuna il territorio ha risposto e sta rispondendo con entusiasmo, devo dire che il settore pubblico ha dato un buon impulso sostenendoci ad esempio sulla location (Comune) e sulla visibilità (Università) ma il privato non è da meno e grazie ad esempio a sponsor come Cad.it, Cattolica Assicurazioni, Glaxo Gsk, Intesys, Infogest, WishDays e FilmAnd riusciremo a fare un evento al top. Siamo anche fieri che grazie al supporto di Cloros il nostro TEDx sarà a impatto zero. Il primo in Italia.

Il comitato organizzatore è molto giovane. Era già operativo per altri eventi o si è costituito per TED? Come è avvenuto l’arruolamento?

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Ci siamo uniti per un obiettivo comune e prima in parte non ci conoscevamo ed è questo anche il grande regalo di TEDx, ovvero conoscere nuovi compagni di strada che personalmente mi stanno regalando un’esperienza umana entusiasmante e formativa. A due o tre eravamo amici o colleghi ma il gruppo si è unito per TEDx ed è avvenuto per passaparola.

Un evento è effimero e anche TED rimarrà nei video, ma l’evento in sé finirà. Che eredità vi aspettate o che tracce vorresti che lasciasse? E quale legacy potrebbe offrire alla città l’esperienza che questo team sta costruendo anche in termini di competenze professionali?

Si è vero che alla fine di domenica 23 febbraio sentiremo forse un vuoto ma sarà un vuoto che sará subito colmato dalla soddisfazione di aver contribuito a fare qualcosa di nuovo e bello per la nostra città, a titolo completamente volontario e gratuito. TEDx è quasi una missione, per me ma credo di interpretare il sentire dei miei compagni di avventura, una missione che spero abbia riscontro sul territorio e che non si esaurisca nello spazio di quel giorno. I legami ad esempio con i sostenitori e i partner che ci stanno affiancando sono preziosi mattoni alle fondamenta di un evento che speriamo duri tutto l’anno… in fondo stiamo già pensando al TEDxVerona 2015! In termini poi professionali è una sfida bellissima, stiamo tutti imparando tanto e questo è il nostro “utile netto”.

Verona e il resto d’Italia: un’esperienza di questo tipo potrebbe essere un modello per altri giovani appassionati e innovatori? Se si, in che modo? In che modo eventi di questo tipo possono contribuire alla crescita culturale e manageriale?

In Italia esiste già una comunità molto attiva di TEDx, che secondo me potrebbe rappresentare un ‘tesoretto‘ a servizio dell’innovazione e del marketing territoriale del nostro meraviglioso Paese. Ci auguriamo che i TEDx si moltiplichino, ma che non perdano la connotazione innovativa perché è questa che dà impulso dalla crescita culturale. In merito alla crescita manageriale credo fortemente che l’esperienza di TEDx possa contirbuire a sviluppare un’attenzione alla condivisione e, passami il termine, alla creazione di eventi “comunitari” creati per e dalla comunità.

A pochi giorni dall’evento, cosa prevede la tabella di marcia? Cosa è già pronto e cosa va ancora fatto?

Stiamo lavorando tutti i giorni per concludere aspetti logistici sull’allestimento che grazie a una giovane realtà come Reverse – e la collaborazione degli studenti del corso di interior design dell’Istituto Design Palladio – vedrà una “firma visiva” di grande impatto; stiamo finalizzando tutti gli aspetti anche legati al welcoming con i quali cercheremo anche di coccolare i nostri partecipanti e gli 11 relatori perché TEDxVerona sia una esperienza globale, di mente si ma anche del corpo. Il cuore di TED sono i relatori – e noi abbiamo una squadra meravigliosamente innovativa e “laterale” e stiamo concludendo tutti gli aspetti ad essi legati perché si sentano a casa e ci raccontino la loro storia come fossimo tra amici. Ma stiamo curando anche i sensi: il vino di Allegrini, le torte e i cup cake di Intort’Ami, un catering selezionato con attenzione per il cibo locale completeranno l’opera.

Grazie Tiziana e in bocca al lupo per questa prima edizione e per tutto ciò arriverà dopo!

Per saperne di più

TEDx va in scena domenica 23 febbraio. E per voi, cari lettori, ho una bad news e una good news.

La bad news è che le iscrizioni sono già chiuse e la lista d’attesa era lunghissima.

La good news però è che potrete seguire TEDx Verona su diversi canali:


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