Come fare l'adozione internazionale

Da Laneve100

Decidere di adottare un bambino è un passo decisivo nella vita di una coppia. Bisogna agire con determinazione e prudenza. Determinazione perché, durante l’iter, ci saranno molti momenti di sconforto che  faranno vacillare tutti i vostri buoni propositi; prudenza perché bisogna rivolgersi a degli organi autorizzati.
Prima di tutto, quando si decide di adottare un bambino, bisogna rivolgersi alla Usl di competenza( consultorio familiare). Qui ci sarà un equipe composta da  assistenti sociali e psicologi, che valuteranno, con dei colloqui e ispezioni domestiche, la coppia. Dopo questi colloqui, l’equipe stilerà una relazione sulla coppia. La relazione verrà inviata al Tribunale dei minori del vostro territorio, nel termine massimo di 4 mesi.
Il Tribunale, attraverso la figura del giudice, convocherà la coppia per valutare l’idoneità o meno all’adozione sia nazionale che internazionale. Se il giudice ritiene che la coppia è idonea a procedere all’adozione nazionale ed internazionale, ci saranno 2 strade da percorrere. Per l’adozione nazionale verrete inseriti in una lista di attesa e, questo inserimento, ha la durata di 2 anni. Decorso questo periodo, se non venite convocati per un’adozione, l’idoneità decade. Quindi dovrete rifare tutto il percorso.
 Per l’adozione internazionale i termini sono diversi. L’idoneità ha la durata di un anno. Se decorre questo anno senza aver dato mandato ad una delle associazioni autorizzate, l’idoneità decade.
In questo caso sta a voi scegliere una delle associazioni alla quale affidarvi. Quindi vi consiglio di essere veloci ma, nello stesso tempo, prudenti. Veloci perché ogni volta che ci si rivolge ad un’associazione bisogna avere tutte le informazioni sulla strada che l’ente segue. In particolare: i Paesi nei quali agiscono, come sono organizzati nei Paesi adottanti, i costi da sostenere in Italia e all’estero. Prudenti perché l’associazione deve essere autorizzata a svolgere le procedure di adozione internazionale, ai sensi delle Leggi n. 184/83 e n.476/98, risultando regolarmente iscritta all’albo degli enti autorizzati


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