Magazine Diario personale

Come farfalle prigioniere

Da Drittorovescio
COME FARFALLE PRIGIONIERE
Cominciò ad affiorare lentamente. Dapprima quasi con una sorta di dolcezza e poi via via prendendo corpo, portando con sé ricordi e situazioni... Troppo tempo...
Tutto quel dolore era rimasto chiuso, segregato e compresso in un angolo in fondo all'anima, senza poter uscire, provocando solo una specie di sordido, acuto sentore di malessere...
Sembrava perfino facile da gestire, bastava non pensarci.
Era sufficiente distrarsi e fare altro, pensare agli altri e non si faceva sentire, solo, ogni tanto lasciava scendere una lacrima, che però si asciugava subito.
Quel giorno, invece, andò diversamente... Incontrò, per caso, qualcuno che le chiese "Come stai?" e si soffermò ad attendere una risposta e la ascoltò con attenzione.
"Bene, davvero bene.." rispose e non resse quello sguardo fisso nel suo che chiedeva senza parole.
Dovette aggiungere per forza qualcosa, perchè raramente qualcuno aveva atteso la risposta con interesse.
Lo sentì salire lentamente dal profondo dell'anima ed attraversarle il cuore che si incrinò leggermente e da quella fessura iniziò ad uscire. Si liberò quasi con leggerezza, come fanno le farfalle, quando rimangono imprigionate nei colori e non riescono a volare.
Affiorarono i ricordi più lontani, quelli più radicati che avevano procurato in quell'animo ancora troppo giovane, tante ferite che solo il tempo aveva rimarginato. Le  persone andate via, quelle perse e mai più trovate, quelle che non avrebbe trovato mai ed altre che ancora avrebbe voluto rivedere.
Le delusioni subite per troppa fiducia concessa a chi in fondo non la meritava proprio, vennero subito dopo e portarono, finalmente il loro carico di lacrime.
...E mentre il dolore usciva, dalla fessura del cuore, cominciò ad entrare la luce.
Un bagliore nuovo, che dava un senso di libertà e di pace e ricordava che c'erano ancora dei sogni da realizzare, bastava volerlo.
C'era sempre la speranza di poter volare con le sue ali, quelle rimaste chiuse troppo a lungo.
Piano piano, il dolore fluiva e si dissolveva e le lacrime smettevano di scendere.
Le farfalle, ormai libere, potevano volare nei colori senza perdere la loro polverina.
Si muovevano leggiadre ed eleganti nella dolcezza infinita di un abbraccio così morbido e stretto come non aveva mai conosciuto...
Riapparve così, insieme alla luce negli occhi , il suo sorriso più grande...

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