Come festeggiava Jane Austen?

Da Thelizzies

La vigilia di Ognissanti nel periodo Regency. Halloween, così come noi la conosciamo, non era una vera e propria festa durante il periodo Regency. Il 31 ottobre i Celti celebravano Samhain, una festa del raccolto che comprendeva una celebrazione dei morti. La religione cristiana, però, tentò di neutralizzare gli influssi pagani di Samhain, rivestendola dei panni di una festività cristiana: poichéil 1° Novembre era il giorno di Ognissanti, detto anche All Hallows’ Day, il 31 Ottobre divenne la vigilia di Ognissanti, ovvero, All Hallows’ Eve (che contratto diventa Halloween). Nel periodo Regency, All Hallows’ Eve era principalmente una festa rurale, che nelle città era scarsamente considerata. Naturalmente la tradizione di Samhain rimaneva nei costumi: ci si mascherava da spettri, si accendevano i falò e si intagliavano le jack o’ lantern (le famosissime lanterne ricavate dagli ortaggi).

Daniel Maclise - Snap-Apple Night 1833

A Samhain il confine fra il mondo reale ed il mondo soprannaturale si assottigliava, permettendo ai morti, ma anche agli spiriti malvagi, di poggiare il piede sulla terra. La gente lasciava aperte le porte per consentire agli spiriti dei progenitori di entrare, mantenendo contemporaneamente fuori gli spiriti maligni. Una tradizione era quella di andare in giro mascherati, di solito da spettri o da demoni: la gente credeva di poter sfuggire agli spiriti maligni mescolandosi ad essi.  Anche i falò erano tradizionali nella Vigilia di Ognissanti. I fuochi illuminavano la strada per l’aldilà, guidando i parenti morti nel corso dell’ultimo anno. Inoltre servivano a spaventare e a mandar via gli spettri e gli spiritelli malvagi (i goblins).

Jack o' lantern
ricavata da una barbabietola

Intagliare le jack o’ lantern era un’altra tradizione. Credendo che la ‘testa’ di un vegetale fosse la sua parte più potente, i Celti scolpivano ortaggi a forma di teste, con facce atte a spaventare gli esseri soprannaturali. In epoca Regency, questi ortaggi luminosi presero il nome di jack o’ lantern dalla leggenda Irlandese del XVII secolo di Shifty (o Stingy) Jack (Jack l’Ambiguo o il Taccagno). L’Ambiguo Jack, così cattivo da non essere benvenuto né in Paradiso, né all’Inferno, fu condannato a vagare sulla terra facendosi luce con una lanterna. Questa lanterna era generalmente ricavata da una rapa o da una barbabietola, dal momento che all’epoca le zucche erano pressoché sconosciute in Gran Bretagna . Poiché rape e barbabietole avevano una polpa densa e non cedevole come quella delle zucche, svuotarle per creare una jack o’ lantern era davvero un’impresa.  Molte delle abitudini odierne di Halloween esistevano anche nel periodo Regency, dunque Jane Austen sarà mai andata da bambina per le case a fare la fatidica domanda dolcetto o scherzetto?

Daniel Maclise - schizzo di un particolare di
Snap-apple Night (1833)
che raffigura uno dei tricks (giochetti) tradizionali di
All Hallows' Eve

Sappiamo per certo che in periodo Georgiano Halloween veniva festeggiata con tutti i suoi simbolismi e le sue superstizioni: nel 1786 il poeta scozzese Robert Burns scrisse Halloween. La composizione poetica narra dei giochini o scherzetti, i tricks (come ad esempio mangiare una mela davanti ad uno specchio nella speranza di vedere il proprio amato) e dei dolcetti di stagione, o treats (pudding dolci tradizionali come il Flummery e pani dolci alle uvette come il Barmbrack) tradizionali in Scozia ed in Irlanda.


Flummery (pudding dolce tradizionale)

Barmbrack (pane dolce della tradizione di Halloween con uvette)

Inoltre nel periodo Regency il misterioso e l’horror rivestivano un particolare fascino. Era allora che si scrivevano spaventosi romanzi gotici, come I Misteri di Udolpho (Ann Radcliffe, 1794) che venivano letti da tutti, e alcune delle icone moderne di Halloween, come Frankenstein (Mary Shelley, 1818) e Il Cavaliere senza testa (tratto da La Leggenda della valle addormentataThe Legend of Sleepy Hollow, Washington Irving, 1819) furono create in questo periodo.


The Legend of Sleepy Hollow
Trasposizione di Tim Burton (1999)


Jane Austen, da avida lettrice con una spiccata predilezione per i romanzi, di certo aveva non poca familiarità con questi capolavori gotici, ma anche con l’opera di Robert Burns. Sicuramente era al corrente di queste celebrazioni e di questi riti divinatori, ma, essendo figlia di un ministro del culto anglicano, è improbabile che vi abbia preso parte. Certamente, essendo cresciuta in una casa piena di figli maschi, avrà celebrato i falò nella notte di Guy Fawkes (il 5 Novembre), ma non c’è nessun documento che attesti che abbia preso parte a pratiche occulte delle antiche feste pagane ancora celebrate nei villaggi. 
Jane Austen non menziona mai queste feste, né, tanto meno, i propri sentimenti al riguardo. Probabilmente quelle stesse decorazioni di Halloween che noi utilizziamo regolarmente ai giorni nostri, le erano totalmente sconosciute, sebbene affondassero le loro radici nella storia inglese, di cui Jane Austen era appassionata.
Allora, che avete deciso? Festeggiate o no Halloween con le Lizzies? Intaglierete la jack o' lantern da una zucca o da una barbabietola? Vi maschererete per confondervi con la folla di spiriti maligni provenienti dall'aldilà? 
O vi limiterete a preparare il Bambrack*** da offrire a coloro che si presenteranno alla vostra porta ponendovi la consueta domanda 'dolcetto o scherzetto'?  Comunque abbiate deciso di festeggiare, The Lizzies vi augurano Happy Halloween!!!
*** Per coloro che fossero interessati alla ricetta di questo ottimo dolce vi rimandiamo dalla nostra Collezionista di Dettagli (LizzyP).


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