Nella prima parte di questo articolo ho fatto alcune considerazioni circa le previsioni di Borsa per l’anno 2014 di alcuni noti esperti del mondo finanziario che, pur non scalfendo la loro indiscutibile competenza, non sono state rispettate ancorché il panorama delle loro ipotesi potesse coprire davvero svariati asset. A questo elemento portavo la mia diretta esperienza riguardante lo studio dei grafici come un valido strumento per guadagnare, sia a tempo pieno che in termini di contributo aggiuntivo al proprio reddito principale, occupandosene solo part-time.
La riflessione fatta in apertura, mi ha portato ad un’ulteriore approfondimento, e cioè di come sia più importante imparare a muoversi e gestire le diverse circostanze piuttosto che impegnarsi in difficoltose analisi per fare delle macro-previsioni. Ho questa opinione in quanto ritengo che la forza e l’utilità della conoscenza non risieda nel focalizzarsi sulla previsione in quanto tale, come fosse un atto di fede, quanto piuttosto nel saper gestire, inteso come guadagnare e/o limitare le perdite, a prescindere dal fatto che l’evento previsto si sia effettivamente verificato.
Esempio.
Se, dopo un’analisi, decido di fare un trade in long (acquisto un titolo pensando che il suo prezzo salga e quindi guadagno sulla sua vendita ad un livello più alto) ed il titolo invece “gira” verso il basso, il mio approccio sarà quello di uscire da quella operazione con una perdita (che avrò predeterminato) senza “accanirmi” contro il mercato pensando che le mie valutazioni fossero assolutamente corrette. Tipicamente l’accanimento si concretizza in due azioni: continuare a comprare (principio del “mediare a ribasso”) attendere che il prezzo risalga (metodo “unisci le mani e prega”).
Viceversa, in questo nuovo scenario ribassista, una volta individuato un giusto punto di entrata, si potrebbe anche decidere di cavalcare la discesa del titolo e fare quello che tecnicamente si chiama “andare short” o vendere allo scoperto.
A proposito di questa strategia, ho il piacere (ed anche orgoglio di coach) di mostrare una remunerativa operazione di Elisa, una mia allieva della COACHING TRADING ACADEMY, il nostro corso avanzato di Trading e Analisi Tecnica.
Operazione in short selling su AU (NYSE, grafico settimanale a 2 anni)
Nel grafico ho indicato come “gain potenziale” a + 40% il livello che il titolo avrebbe raggiunto se un pizzico di sfortuna non avesse fatto toccare il prezzo che (giustamente) Elisa aveva pre-impostato.
Ricordo la sua considerazione quando abbiamo analizzato l’operazione: “Ora mi sto morsicando le dita per aver realizzato un +15% in due mesi, ma fino a qualche tempo fa avrei firmato per la metà di questo guadagno… in un anno!”
A partire dai nostri corsi base di trading, insegniamo ad eseguire operazioni con orizzonti temporali uguali a quello appena descritto, utilizzando un stile chiamato CORE TRADING. Con un impegno di un paio d’ore nel weekend, vengono ricercati ed analizzati titoli che, se rispondono a precisi parametri, verranno acquistati con ordini condizionati. La successiva fase di gestione non porta via più di una manciata di minuti alla settimana.
Se sei interessato ad avvicinarti a questo mondo, il mio consiglio è senza ombra di dubbio quello di partecipare alla prossima edizione del nostro corso introduttivo ABC TRADING (a Romain data sabato 1 febbraio 2014, corso ancora in super promozione!), seminario grazie al quale ti sarà molto semplice comprendere quali siano i rischi, le opportunità e le metodologie per guadagnare dal trading in azioni e forex su base sistematica e poco impegnativa per la tua gestione del tempo.
Guardiamo ora un caso di un mio trade su FB – Facebook, il noto social.
Operazione di core trading in buy su FB (NASDAQ, grafico settimanale a 2 anni)
Domenica 1^ dicembre scorso ho fatto la mia analisi, individuato il titolo ed inserito l’ordine; nei giorni successivi è stato eseguito l’acquisto.
Dopo circa un mese e nemmeno altri 20 minuti di lavoro suddivisi in altri tre weekend, ho portato a casa un 15% .
Facciamo due calcoli per dare concretezza al mio ragionamento.
Complessivamente ho impiegato 2 ore e mezza (mi tengo largo) per trovare il trade, analizzarlo, inserire l’ordine e gestire l’operazione che, non dico la cifra reale, ma se per ipotesi avesse avuto un controvalore di 5.000 $, mi avrebbe fatto guadagnare 750$, praticamente come aver guadagnato 300$ / ora!!! Prima di proseguire nella lettura dell’articolo, ti invito a riflettere su questa opportunità di crescita e di guadagno.
Passiamo ora all’analisi dei grafici di tre importanti indici: FTSEMIB (Borsa Italiana), S&P 500 e Nasdaq (Borsa USA) settati a 4 anni con candele mensili e 2 anni con candele settimanali.
Indice FTSE MIB (Italia), visualizzazione 4 anni con candele mensili
Situazione rialzista evidenziata dalla rottura di due importanti aree di resistenza a 18.000 pti (un triplo massimo) e dalla seconda a 19.500. Primo target a 22.000 e secondo poco sotto i 23.000 pti, il quadro rialzista sembra ben impostato fino a quegli allunghi.
Indice S&P500 (USA), visualizzazione 4 anni con candele mensili
Se non bastassero i mass media che parlano dei nuovi record della Borsa USA, anche un neofita vedendo il grafico qui sopra non avrebbe dubbi nel definirlo assolutamente rialzista. Ho evidenziato la consistente distanza dalla media mobile a 20 periodi (quasi 20%) come un probabile segnale di rallentamento della corsa, che se non con uno storno di prezzo si avrà con una pausa nel tempo.
Indice Nasdaq (USA), visualizzazione 4 anni con candele mensili
E’ da novembre 2012 che l’indice dei tecnologici ha iniziato la sua corsa senza mai tirare il fiato. In barba della famosa frase di Wall Street che recita: “Si sale con le scale e si scende con l’ascensore”, questa prestazione verso l’alto ha battuto la forte discesa del 2008. Operativamente parlando, più avanti nel tempo ci sarà un ritracciamento più questo sarà “violento”. In questo time frame ritengo sia un azzardo entrare in acquisto ora.
Indice FTSE MIB (Italia), visualizzazione 2 anni con candele settimanali
Anche su base settimanale il FTSEMIB disegna un chiaro trend rialzista, attenzione ad entrare in questo momento dopo oltre 5 settimane di rialzo consecutivo, uno storno di prezzo oltre che “fisiologico” potrebbe invece diventare un’opportunità per comprare.
Indice S&P500 (USA), visualizzazione a 2 anni con candele settimanali
L’area di resistenza che si è formata intorno a 1850 pti è definibile come una momentanea “pausa nel tempo” (scenario “breakout” per chi ha frequentato i nostri corsi) all’interno di una fase rialzista, tradabile alla rottura del suo prezzo massimo anche se lo scenario descritto nel grafico S&P 500 su base mensile mi lascia perplesso sulla potenziale prosecuzione al rialzo oltre un breve periodo.
Indice Nasdaq (USA), visualizzazione a 2 anni con candele settimanali
La regolarità di funzionamento di un pattern, in questo caso il breakout, è senza dubbio un segnale positivo per tradare ma, come evidenziato, l’eccessiva verticalizzazione delle trend line (le linee che collegano i pivot) creano un aumento della velocità come una sorta di “colpo di coda” prima di uno storno. Stesso discorso del S&P 500, non credo si vada oltre le successive tre settimane di rialzo.
Ti invito sicuramente a commentare l’articolo o a farmi domande nell’apposito spazio sottostante, sarà per me un piacere risponderti per continuare a crescere assieme nell’ambito dell’affascinante mondo del trading.
I choose my dreams!
Enrico Vigo