Visto che l’argomento piace, continuo a proporvi questa rubrica senza troppe pretese con argomento “come impostare un blog”. Dopo aver parlato dei motivi che potrebbero portare una persona a bloggare e delle varie strategie per cercare di far diventare tutto ciò un lavoro, oggi affronteremo un tema delicato: la passione che diventa ossessione.
Punto primo: diffidate da chi dice bestiate del tipo “a me non interessa avere lettori“. Sono bugie, frasi ipocrite e senza senso. Chiunque lancia il suo pensiero tramite un qualsiasi media (Facebook, Twitter, Blog, Forum) ha il desiderio di essere letto e commentato. Qualcuno lo fa per desiderio di confronto, altri per solitudine. Molti lo fanno per egocentrismo, o semplicemente perché credono di avere cose interessanti da dire. A ogni modo, credetemi, nessuno gestisce a lungo un blog che non registra visite né commenti.
Detto ciò c’è modo e modo di vivere questa cosa.
Il più sbagliato, a mio parere, è quello di scrivere articoli in funzione alla previsione di quanti lettori riusciremo ad attrarre. Post molto polemici, recensioni acidissime e feroci, insulti e attacchi più o meno demagogici (anche se mascherati da ben altro) sono i sistemi più semplici per attirare visitatori e commenti.
Come sappiamo c’è chi su queste strategie basa l’intera programmazione di un blog. La cosa triste è che sono strategie funzionanti. Se v’interessa macinare “hit” ed entrare nel novero dei guru virtuali, la strada è in discesa. Basta saper scrivere decentemente e individuare i giusti bersagli. Scrittori e cantanti, specialmente italiani, danno quasi sempre ottimi risultati, se presi virtualmente a sberle. I politici? Come sparare sulla Croce Rossa.
C’è chi invece sceglie toni più pacati, o addirittura freddi e distaccati come quelli utilizzati per i comunicati ANSA. A secondo della loro competenza riusciranno forse a crearsi comunque il loro pubblico, anche se questa strada è più lenta da percorrere, e spesso non porta da nessuna parte.
Quando però si iniziano a macinare i primi successi, superando la fatidica soglia delle 100 pagine viste giornaliere, si può cadere nell’ossessione di controllare spasmodicamente i contatori e le statistiche. Oltre a rovinare la salute psichica del blogger in questione, questa fissazione si traduce spesso in una serie di tentativi grossolani di migliorare il buon lavoro fatto fino a quel momento. Spesso si inizia a scrivere articoli doppi o tripli, privi di reale contenuto ma utili solo ad attirare altri visitatori. Altre volte si diventa un tantino megalomani, arrivando a credere di essere degni di straparlare di ogni cosa.
La via di mezzo, per somma banalità, è la migliore. Non c’è miglior incentivo alla crescita del vostro blog se non una cura costante e il consolidamento di uno stile unico, che lo distingua dalla massa. Essere presenti sui vari social network è il secondo passo per guadagnare nuovi lettori (che difficilmente arriveranno dalle vostre parti per grazia ricevuta, specialmente se siete agli inizi). Tra l’altro ci sono ottime applicazioni che condividono gli articoli automaticamente sia su Twitter che su Facebook. Una volta impostati i parametri non dovrete nemmeno sbattervi di aggiornare quotidianamente i vostri social network.
Se una mattina vi sveglierete sudati e incazzati perché il vostro contatori è sceso sotto la media di visite giornaliere, vorrà dire che c’è qualcosa che non va. Se sentirete il bisogno di prendere mezza giornata di ferie per capire come recuperare immediatamente le visite perse, allora la situazione è già piuttosto grave. A quel punto una passeggiata all’aria aperta e una pausa di riflessione sono le due cure indicate nel breve periodo.
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