In tempo di crisi, i consumi calano e le scelte alimentari degli italiani si rivolgono più facilmente a cibi di scarsa qualità, gustosi, poco costosi ma ad elevata densità energetica, anche quando si tratta di bambini.
Per quanta riguarda i consumi, il 2012 è stato l’anno più difficile dal dopoguerra ed il 2013 proseguirà sulla stessa linea. A rilevarlo, sono i recenti dati resi noti da Confcommercio.
Quando le risorse economiche diminuiscono, cibi ricchi di grassi e zuccheri, snack e merendine esucchi di frutta zuccheratiprendono il posto di alimenti più salutari, come cereali, pesce, frutta fresca e verdura.
A preoccupare i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) è proprio il diffondersi di queste cattive abitudini alimentari che, insieme ad altri fattori, contribuiscono all’ aumento dei casi di sovrappeso e di obesità infantile. L’obesità infantile è la conseguenza di malnutrizione più diffusa nei paesi industrializzati ed è in continuo aumento in Italia, soprattutto nel Meridione.
Il bambino obeso ha un elevato rischio di esserlo anche da adulto. Ma non solo: aumentando i fattori di rischio di malattie gravi, il bambino ha maggiori probabilità di ammalarsi di ipertensione, diabete e dislipidemia da adulto.
Per questo motivo, è fondamentale fare attenzione alla qualità degli alimenti, tenendo sotto controllo le quantità e le modalità di cottura dei cibi.
“Una sana alimentazione – ha dichiarato la Dott.ssa Elvira Verduci, pediatra Ricercatrice presso la Clinica Pediatrica Ospedale San Paolo di Milano e componente SIPPS - significa prima di tutto fare attenzione alla qualità degli alimenti e alla quantità di cibo assunto, che deve essere commisurata al fabbisogno per età e sesso. Anche la combinazione e la preparazione dei cibi (modalità di cottura) hanno la loro importanza: preferire la cottura al vapore e limitare le fritture. Nell’alimentazione dei bambini non devono mai mancare pane e pasta, meglio se integrali, frutta e verdura, legumi, pesce e carne. Va limitato, invece, il consumo di zuccheri ad alto indice glicemico, come dolci, riso bianco, succhi di frutta, bevande zuccherate. Sono da evitare merendine confezionate nutrizionalmente non corrette, snack salati e patatine fritte. ”
Una corretta alimentazione, secondo la dottoressa Verduci, si basa su una adeguata ripartizione degli alimenti: · più volte al giorno: cereali (Pasta o riso sia a pranzo che a cena, pane a prima colazione, pranzo e cena) · non meno di 2 volte al giorno: verdura e frutta · 4 volte alla settimana: pesce · 4 volte alla settimana: legumi · non più di 4 volte alla settimana:carne e derivati · 1 volta alla settimana: formaggi · 1 volta alla settimana: uova
Ecco alcuni consigli per una corretta alimentazione dei bambini:
· - aumentare l’apporto di cereali, anche integrali (fibre e zuccheri a basso indice glicemico); · cucinare la pasta cotta al dente;
· - limitare gli zuccheri ad elevato indice glicemico (riso, dolci, succhi di frutta, frullati): la loro assunzione, infatti, non dà sazietà e provoca un brusco innalzamento della glicemia ed un aumento dell’insulina nell’organismo. Quando viene secreta un’eccessiva quantità di insulina, la glicemia si abbassa troppo e il cervello invia all'organismo gli stimoli della fame;
· consumare più verdura, frutta, legumi;
· ridurre dell’apporto di grassi e proteine di origine animale: in particolare limitare il consumo di formaggio, carne, salumi; · aumentare il consumo di pesce, anche surgelato.
Un prezioso consiglio a “costo-zero” e rivolto alle neo-mamme è favorire il più possibile l’allattamento al seno. L’allattamento materno, infatti, riduce il rischio di obesità in età scolare del 16-18%, rispetto all’alimentazione artificiale. In mancanza di latte materno, ricorrere a latte formulato ad apporto proteico ridotto e introdurre il latte vaccino dopo l’anno, o ancora meglio dopo il secondo anno d’età.
Infine, è importante ricordare che la prevenzione di sovrappeso e obesità passa innanzitutto attraverso abitudini nutrizionali adeguate, ma che un ruolo fondamentale lo giocano la riduzione della sedentarietà e la promozione di una vita attiva. Fin dai primi mesi di vita, quindi è fondamentale stimolare il bambino al movimento e al gioco, riducendo, quando diventa più grande, le ore trascorse davanti alla televisione e al computer e favorendo le attività all’aria aperta, anche nei mesi invernali.
Magazine Maternità
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