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Come la liuteria è diventata “immateriale”. Francesco Torrisi racconta

Creato il 06 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Buongiorno, sul tema provo a buttare li quattro suggestioni.
Per 10 anni, dal ’94 allo 04 ho diretto la Scuola Internazionale di Liuteria e, bon gré mal gré, qualcosa in materia ci mastico. Nella fase finale del mio mandato mi ero impegnato assai perché la Scuola, che avevo portato, nell’ambito dei “professionali” al quinquennio, con stage finale dei diplomati in Bottega Liutaria professionale, avesse il degno sviluppo a livello Universitario, che lo specifico trattato e la immensa tradizione cittadina, ampiamente meritava.
E ce l’avevo quasi fatta, era l’estate 2004 e, dopo un paio d’anni di lavoro, grazie anche ad un rappresentante MIUR nella Stauffer che finalmente si “sbatteva” sul tema, era “alla firma” un protocollo d’intesa che impegnava MIUR (Letizia Moratti), la Provincia (Giuseppe Torchio), il Comune (Giancarlo Corada) , la Scuola (io), la Stauffer (Paolo Salvelli), assieme all’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche) di Firenze (Giuseppe Furlanis) a far partire a Cremona, un Progetto di alta formazione – didattica e di ricerca – nel settore della liuteria istituendo, nella città di Cremona, un corso sperimentale di durata triennale, autorizzandone l’avvio mediante attivazione dall’anno accademico 2004-2005, presso i locali messi a disposizione dal Comune. Una cosa “in grande” di livello accademico, europeo, che metteva le basi per una realtà culturale/scientifica, di ricerca liutaria in Cremona, della quale a mio parere si sentiva fragorosamente la mancanza!
Ripeto, sembrava fatta e invece, in piena estate il Sindaco Corada (mi disse) ricevette una telefonata dal MIUR (Moratti) nella quale gli si comunicava che ….non c’erano i soldi e se ne sarebbe riparlato. Seppi poi, da un personaggio assolutamente attendibile del MIUR che c’era stato un “niet” proveniente da Cremona stessa! La delusione fu grande e mi fece decidere ad andare in pensione (avevo 60 anni e ci stavo pensando!).
Contemporaneamente c’era “al fuoco” anche il restauro di Palazzo Pallavicino Ariguzzi per farne il Centro di Restauro degli strumenti musicali.
I lavori fervevano ed il subbuglio per intravvedere e delineare l’assetto dirigenziale operativo del Centro era in sotterranea, torrida ebollizione. A fine gennaio 2008, il Progetto della Scuola di Restauro degli strumenti musicali di Cremona, entrò addirittura a far parte dei 7 progetti nazionali di Maratonarte, ( http://www.maratonarte.it/index.php?inc=setteSiti&sub= ) una iniziativa promossa dall’omonimo comitato Onlus, i cui promotori erano addirittura il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo. Tempo previsto di realizzazione 9 mesi, per un importo previsto di lavori di 283.000 €.
Centro e Scuola di Restauro che non si fecero mai. Il Palazzo accoglie ora (peraltro in modo assai degno) la Scuola internazionale di Liuteria.
Accadde poi che, sempre in tema, un mercoledì 17 febbraio 2010, alle ore 18, a Pavia presso il dipartimento di Scienze della Terra, si tagliasse il nastro del Laboratorio Arvedi (proprio quello di CR), per la Diagnostica e la Conservazione di Supporti Lignei, Manufatti Policromi e Strumenti Musicali Antichi. ( a Pavia!)
E accade “oggi” che si inauguri il Museo del Violino, in Palazzo dell’Arte, munifico dono alla Città del Cav. Giovanni Arvedi. ( lo stesso di cui sopra)
Le quattro suggestioni che ho buttato li fanno riferimento a “fatti”, fatti su cui non c’è nulla di opinabile.
Fatti dai quali chi abbia voglia e possibilità di pensare, riflettere, può trovare spunti per dedurre cosa sia possibile fare o no, quali organizzazioni siano “penetrabili” o no, cosa si possa promuovere o no, nel modo della Liuteria Cremonese ed in quale direzione la si voglia orientare nel rispetto dei molti …”piedi” che non debbono assolutamente essere pestati!
Come dice l’Ass. DeBona (con tutto il rispetto, il nome mi rende impossibile non pensare ad un celeberrimo film di Totò e Peppino) “…. la nostra proposta di inserire la liuteria come patrimonio immateriale (sic) dell’umanità è stata accolta”.
E di questa “immaterialità codificata” sono in molti ad essere veramente contenti!

Cordialmente Francesco Torrisi

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