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Come nasce la parola "Janeites" (1)

Creato il 13 novembre 2011 da Lizzys @lizzysylvia66

Come nasce parola

La cosidetta "peacock edition" di George Allen, 1894

Da quando Sense and Sensibility ha fatto conoscere al mondo il genio di Jane Austen, la sua magia ha travalicato i confini del tempo e dello spazio ed ha conquistato un esercito sempre crescente di ammiratori devoti che, cercando lei, trovano se stessi. Sì, perché Jane, senza essersene mai resa conto e senza averlo mai voluto, è una vera maestra di vita. Non è sorprendente, dunque, che tali ammiratori abbiano una vera e propria dipendenza da tutto ciò che ruota intorno a lei, come donna e come scrittrice. Né che amino esprimere il riconoscimento di questo potere terapeutico con il nome che li accomuna tutti: Janeite.
Chi non ammira Jane Austen ma osserva il fenomenale seguito che ha prodotto, usa questo termine in senso dispregiativo, per indicare un vero e proprio fantismo che poco ha a che fare con l'apprezzamento letterario e molto invece con lo sfruttamento commerciale e consumistico.
Ma vi siete mai chiesti come e quando è nato questo termine?
Ne ho già accennato qualche tempo fa, in una chiacchierata leggera che riassumeva i fatti salienti che hanno portato alla definizione di questo epiteto (Janeite: una salutare dipendenza), ma oggi vorrei tornare sull'argomento, con uno sguardo più attento alla nascita di questo termine.
Nel 1894, l'editore George Allen pubblica una nuova edizione di Pride and Prejudice (eh sì, proprio lui, il più solare dei romanzi austeniani).
E' un'edizione molto curata, con nuove (strepitose) illustrazioni di Hugh Thompson, uno dei più famosi ed apprezzati disegnatori dell'epoca vittoriana, che crea una veste divenuta fin da subito un ennesimo mito legato a Jane Austen. E' la famosissima "peacock edition", l'edizione del pavone, perché la copertina è impreziosita da un sontuoso pavone con la coda che si apre su quasi tutto lo spazio a disposizione.

Come nasce parola

dettaglio della copertina disegnata da Hugh Thomson

Ma soprattutto c'è un'introduzione di un eminente scrittore, storico della letteratura nonché critico, George Saintsbury, scritta con un registro nettamente personale e scoppiettante ma pur sempre erudito (avremo occasione di riparlarne perché ci sono dichiarazioni di vero, profondo amore per Jane Austen e questo suo romanzo nonché la sua irresistibile protagonista, Lizzie Bennet).

Come nasce parola

il frontespizio di Pride and Prejudice, ed. G.Allen, 1894


In più occasioni mi è capitato di trovare qua e là dei riferimenti all'incipit dove inventa lì per lì un nome che qualifica la schiera di ammiratori della figlia del Rev. Austen (schiera alla quale, a quanto pare, appartiene egli stesso...).
Parlando infatti in generale di quell'amore personale e totalizzante nutrito dai lettori per il loro autore preferito e per le sue opere, sostiene che:
[...And] in the sect - fairly large and yet unusually choice - of Austenians or Janites, there would probably be found partisans of the claim to primacy of almost every one of the novels.
[...E] nella setta - piuttosto vasta eppure insolitamente scelta - di Austeniani o Janites, si troverebbero probabilmente per quasi ogni romanzo dei sostenitori che ne rivendicano il primato.
(no, non è un refuso: Saintsbury scrive proprio "Janites")
L'intuizione è davvero notevole e brillante. Nel prendere il nome di battesimo dell'autrice, Jane, e trasformandolo in una categoria linguistica nonché spirituale e sociale, Janites, Saintsbury consacra uno dei miti austeniani per eccellenza, cioè il vezzo di riferirsi a lei chiamandola "Dear Aunt Jane" (cara zia Jane), stabilito poco più di venti anni prima (1871) dal nipote di Jane, James Edward Austen-Leigh, nel suo Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen) e regolarmente utilizzato dagli ammiratori fin da allora.
Ma sarà un altro esimio esponente della cultura mondiale a sancire definitivamente la nascita di questa nuova "categoria": Rudyard Kipling, nel racconto Janeites - dove, come si può ben vedere, il nome coniato da Saintsbury assume la forma a cui siamo abituati.
Ma di questo parleremo nel tè delle cinque della prossima settimana...

Come nasce parola

l'immagine creata da Miss Claire, la Collezionista di dettagli,
una Janeite DOC!


Link utili:- per chi conosce l'inglese e vuole leggere la brillante introduzione di Saintsbury ma anche per chi semplicemente vuole dare un'occhiata alle bellissime illustrazioni di Thomson (ne vale la pena, sono tra quelle che personalmente amo di più), consiglio vivamente di accedere all'edizione online messa a disposizione dalla New York Public Libary.

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