Come non è andata

Tutti eravamo consapevoli di come sarebbe andata a finire ieri in Parlamento. Alcuni avevamo sperato che potesse essere una svolta, che potesse cambiare finalmente qualcosa e siamo rimasti delusi. L’Eminenza grigia continua a muovere a suo piacimento i fili della politica e delle nostre vite e a noi non resta altro che dimostrarci indignati.

Sono indignato, sì, eppure allo stesso tempo un senso di rassegnazione cresce dentro di me, consapevole che la debolezza dell’opposizione non può essere cancellata senza un leader forte, in grado di risollevare le sorti infauste di quello schieramento che somiglia sempre di più a un’armata Brancaleone. I ragazzi che ieri hanno manifestato in giro per l’Italia (escludendo i facinorosi violenti che hanno gettato scompiglio nella Capitale, che meriterebbero un discorso a parte) hanno dato prova che in questo Paese c’è ancora chi ha voglia di manifestare il proprio dissensi e c’è da andarne orgogliosi, per quanto giornalisti prezzolato o compiacenti possano cercare di demonizzarli e dipingerli come dei fuorilegge, pericolosi che andrebbero presi a manganellate.

Il Governo non è caduto, possiamo dirci illusi tutti quelli che ci avevano sperato. Scalfire la rete di interessi che circonda Berlusconi non sarà facile, ma sono fiducioso, un giorno ripenseremo a questo periodo tetro della nostra storia recente e ci ricorderemo della nostra capacità di resistenza, della nostra forza; voltare pagina non sarà facile, ma non è impossibile.

Berlusconi è un leader sul viale del tramonto? Non lo so. Però passerà, tutto passa.

Rimango dritto sulla tolda di questa nave scossa dalla tempesta, la pioggia prima o poi cesserà di sferzare il mio viso.