Come NON parlare di libri. E della vita!

Creato il 01 ottobre 2013 da Gianlucaweast @gianlucaweast
Giro da dio. Come un motore nuovo. Tedesco. E si capisce. Per una mia predilezione. Guido una X5 nera solarium...
E - su altro versante - sono più o meno pieno di tagli, fuori e dentro. Soprattutto - ora - dentro. Sfregi. Iiiiiiii, a perdersi, tipo ecoooo. Devo dire due cose che non ho mai detto sul Blog, per pigrizia, credo.
La settimana altra (fate voi), nella galleria del S. Gottardo, ossignoreiddio in makkina: ascolto RSI 1, trasmissione radio, si prende questa rete e la tedesca only in galleria. Mi aspettavo la solita messa in guardia sui rischi che uno corre attraversandola, in credo 4 lingue, e i consigli per uscirne vivo in caso di incendio apocalittico. Ed è arrivata. Soltanto che, kristo, parlava di libri. Una signora chiamata Maspero Rossana ha piratato l'annuncio che era in verità stato pensato per eventualmente salvarmi la vita. Anche la signora voleva a modo suo salvarmela. Parlando di libri. Come uno parla di vacanze, di visite ai musei per valorizzare un week-end, di parquet, di cucine all'americana, di sushi o di filetto di cavallo.
Lei, per dirla per davvero, parlava di libri come un prete parlerebbe di fronte (attraverso grata) a uno inginocchiato dentro l'inginocchiatoio in posa da confessione in attesa di vana assoluzione: parlava di libri, la signora Maspero, facendo venire A ME i sensi di colpa. Che probabilmente, vattelapesca come va la vita, mi meritavo....
NO! NON A ME! NON A ME, MISS!
Mi sono chiesto, ascoltando, come et dove ho trovato il coraggio di leggere fino ai mie suonatissimi 46 anni. Come ho fatto a leggere libri....  Lo stomaco, dove sono andato a prenderlo... Non parlo di cervello, che non ho. Ho soltanto un modo strano di leggere i libri ad alta voce. Divergente, si vede, da quello messo in etere mentre sfrecciavo (si fa per dire) nella galleria.
Et a fine galleria, l'illuminazione, pazzesca e cristallina: la signora Rossana Maspero odia i libri. Ecco perché ne parla in modo tanto insopportabile. Saaaaaputissimo. Get down, baby, lentamente, torna fra di noi, sulla terra. Parla, anche, delle vaccate che oggi si scrivono (le mie incluse) con l'amore di chi percepisce dove l'essere umano (nonostante infiniti sforzi) arriva: (non lontanissimo, è così...).
Quando Michele Fazioli parlava di libri in TV - non so se lo faccia ancora - mi prendeva la voglia di booby trap il mio televisore, così che la prossima volta che l'avessi acceso con Fazioli che parlava di libri sarebbe esploso (il televisore, si capisce) da solo.
Inascoltabili, entrambi: Miss Maspero e Mister Fazioli. Con questa inspiegabile e pesantissima (PLUMBEA) fissa dei libri. Ma perché ne parlano? Perché, invece, non parlano di PET riciclato, di alluminio rianimato, di carta che rinasce dalla carta. Perché non stanno, posso dirlo?, zitti?
Giunto al termine - CE L'HO FATTA, NONOSTANTE! - della galleria del Gottardo (17 km, meine Damen und Herren), sparato verso Zurigo, ho concluso che chi non sa provare amore per gli esseri umani e nel contempo riderne non sa nemmeno parlare di libri. Non sa parlarne. Ma, tuttavia facendolo, fa ridere. E fare ridere oggi, vuoi mettere? Mica facile...
Io, di miiiio, oddiiiio, ho cominciato a scrivere una biografia. Magari auto. Perlomeno in immagini.
L'autobiografia di uno che è! stato mantenuto in vita dal fumo. Fino a oggi. E basta.
Poca roba, lo ammetto. Con la speranza - ammetto anche questa - che così non ne scriva nessuno (dei sopraccitati). E pace in terra.
Ora che l'ho scritto, di questi due che parlano di libri come io parlerei - voglio essere amabile nel paragone, si sta facendo tardi  - di navicelle spaziali (uguale: senza capirci un umanissimo zero) mi sento meglio. Possibile? Yes. Possibile.

E ora: AUTOBIOGRAPHY.










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