Ci siete: avete il vostro pargoletto tra le braccia. Provate una sensazione di felicità incredibile, amici e parenti gioiscono con voi e lui (o lei), con le sue manine, i suoi piedini, e' così perfetto... Tanto perfetto che non ve ne frega assolutamente nulla di mostrarvi a tutti struccate, sudaticcie, con capelli improbabili (parlo anche per chi fino a quelo momento è stata impeccabile). E questo stato di benessere totale dura diversi giorni. Esattamente finché, mentre il pupo dorme, in uno dei rari momenti in cui nonni, zii, triscugini e amici non trasformano la vostra casa in una specie di perenne sala party, vi ricordate per un attimo di guardarvi allo specchio. E - se non siete tra le poche, pochissime fortunate per cui una gravidanza e' tipo una vacanza un po' più lunga (vedi la divina Angelina Jolie)- quello che vedete non vi piace. Viso e mani gonfi, scarpe che non entrano più, seno tipo mucca al pascolo, fianchi più larghi e, orrore degli orrori, pancia così sporgente che capita vi chiedano "di quanti mesi sei?".
È lì, in quel momento, che inizia la discesa. Un lungo percorso verso l'auto abbrutimento che vi porta a non prendervi più cura di voi perché, tanto, dovete occuparvi di vostro figlio, vostro marito vi ama incondizionatamente perchè avete messo al mondo il suo erede e... E poi, alla fine, che sarà mai! Qualche mese e una forma (quale che sia) la riprenderete... Partiamo da un presupposto: molto dipende da come voi siete "normalmente"; voglio dire, una donna sempre attenta a se stessa, di solito reagisce alla visione di se stessa con pigiama, occhiaie, capelli sconvolti, fisico abbandonato a se stesso dicendo "ah sì? Mò te lo faccio vedere io quanto ci metto a tornare quella di prima" e, come primo gesto istintivo, prende un bel rossetto rosso fuoco e se lo spalma sulle labbra. Chi invece tende a no prendersi cura di sè, a non curare il proprio aspetto fisico, ha finalmente la scusa che cercava per dire "ok, non me ne frega un tubo". Ci sono mamme "a cui non frega un tubo" per anni, che vanno a prendere i loro bimbi all'asilo con le scarpe giusto perchè con le ciabatte è freddo, che, vito che la loro vita sociale è ridotta a zero, passano un'oretta buona al giorno sul divano a mangiare biscotti direttamente dal sacchetto formato famiglia, perchè poi a comprare i sacchetti piccoli bisogna uscire troppo spesso a fare la spesa.
Un consiglio? La stanchezza colpisce tutte (guardate Uma Thurman sciatta e stanca a spasso con la figlioletta), ma... Datevi una svegliata! Vostro figlio crescerà - molto più rapidamente di quanto pensiate - e voi sarete rimaste al livello di una neo-mamma fuori forma con l'ansia attanagliante di chi in un momento si rende conto che ha passato gli ultimi mesi/anni a lanciare attentati al proprio aspetto. Allora inizierete all'improvviso a rendervi conto che una ceretta ogni tanto ci sta, anche se è inverno. Che non dico la palestra, ma una passeggiata di buon ritmo protratta ogni giorno per cinque anni avrebbe fatto in modo di farvi tornare in forma senza accorgervene. Che in effetti il vostro compagno ve lo ha ripetuto parecchie volte, ma voi avete fatto orecchie da mercante. Che, insomma, è ora di riprendere in mano la vostra femminilità, che non è mai troppo tardi.Primo consiglio? Ritagliatevi in tutti i modi mezz'ora al giorno o massimo a giorni alterni per infilare le scarpe da ginnastica e camminare in mezzo al verde: l'umore si alzerà (il movimento fisico stimola la serotonina) e i chili in più si scioglieranno. In più, se vi munite di cuffie e buona musica, rientrerete a casa davvero rigenerate e pronte a far fronte alle esigenze del vostro bambino col sorriso sulle labbra. Meglio, molto meglio, che passare quella mezz'ora in casa a mangiar ciambelle.
Secondo consiglio: prendete un bel sacco nero, quello per la spazzatura condominiale per capirci, e riempitelo con tutte le tute, le maglie e l'intimo informi che avete indossato dal parto in poi. Non vi serviranno mai più. Se i vostri vecchi abiti erano belli ma non vi entrano più, compratene di nuovi; se erano brutti, buttate nel sacco nero anche quelli e via. Fate come vi pare, chiedete un prestito, derubate vostro marito, ma entrate almeno da Zara o H&M e datevi alla follia, magari munendovi di amica modaiola come consigliera (o di una personal shopper come me;) E ricordate, la gonna sdrucita con sneakers a contrasto fa molto anni '90 e questo NON E' UN BENE.
Terzo consiglio: chiedete sostegno ai vostri uomini. Non solo per aiutarvi col bambino (e ricordate, anche per questa cosa che sembra più che naturale spesso è necessario chiedere, ahimè), ma soprattutto per cercare di riconquistare la vostra autostima. Un piccolo regalo, una cena fuori che vi costringa a vestirvi bene, un "come sei bella" detto quando hai le occhiaie fino a terra, ma come se lo pensassero veramente... Tutto questo può far tanto, perchè a volte nel postparto è difficile trovare da sola lo stimolo giusto per ripartire. Peli delle ascelle compresi.
Quarto consiglio: GRATIFICATEVI. Avete portato vostro figlio in pancia per nove mesi, passando tra nausee, pesantezza, mal di schiena, parto, paura del dolore... Non vi sembra abbastanza per farvi un regalo? Non per forza qualcosa di materiale, anzi... Il postparto, momento in cui non si lavora, in cui - diciamocelo - quasi non si dorme, iun cui i ritmi sono lenti per seguire quelli del piccolo, potrebbe essere il momento migliore per intraprendere finalmente quel progetto che avete nel cassetto da anni... Proprio come lo è stato per me con questo blog! E tranquille... Tra poco questa fase terribile (sì, moltre negano, ma è tutto fuorchè rose e fiori) finirà e voi riprenderete i ritmi di sempre... Con un qualcosa in più.