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Come "non" scrivere un romanzo Fantasy

Da Angivisal84
Oggi vi voglio parlare di questo interessantissimo sito in cui vengono elencati i vari cliché che abbondano nei romanzi fantasy, il tutto fatto in modo ironico e divertente How to write a best selling fantasy novel. Purtroppo, come la maggior parte del materiale che è presente in internet, questa pagina è in lingua inglese e io personalmente faccio a pugni con le lingue (qualsiasi esse siano). Per cui ho cercato di tradurre, in modo moltooo libero e personale, le varie voci (l'ho fatto per me stessa e lo condivido con voi, per cui non linciatemi se ho semplificato alcuni passaggi "uomo avvisato mezzo salvato"). Naturalmente è chiaro che chi conosca l'inglese può benissimo leggerlo nella versione originale e sicuramente l'apprezzerà maggiormente (l'opera rimane dei rispettivi proprietari). Il tutto è fatto con il solo scopo di commentare con voi queste voci. Personalmente penso che molti autori scrivano romanzi con attinenze a molti di questi punti presenti in questa lista (lasciando stare se siano fantasy puro o urban fantasy o altro) e quando glie lo fai notare rimangono a bocca aperta, come se non fosse possibile che abbiano scritto una storia piena di luoghi comuni. Capisco che ogni autore tenga alla sua opera come una madre tiene a un figlio, ma un po' di autocritica non guasterebbe. Oltretutto si scrive per il pubblico, per il lettore, e non perchè "hai sognato la trama e la vuoi riportare in un romanzo", quindi bisognerebbe sforzarsi quando la si stende e ragionare se non sia "troppo banale". Queste sono mie considerazioni personali, poi ognuno fa un po' come gli pare. Per chi invece vuole essere originale, beh queste informazioni non possono che risultargli utili. Naturalmente di stereotipi ce ne sono tantissimi altri, magari non presenti in questa lista e alcuni riguardano generi particolari (me ne vengono in mente due letti negli ultimi libri: il ritrovamento "casuale" della mappa del mondo sconosciuto in cui il protagonista è finito, o l'introduzione di una "spia" nel gruppo dei buoni). Per concludere buona lettura.  

Alcuni Stereotipi dei romanzi Fantasy
How to write a best selling fantasy novel.
Il personaggio principale è un perdente che di punto in bianco ha sulle spalle il destino del mondo intero, lui logicamente non sa cosa fare. Per cui per salvare il mondo deve effetturare qualche operazione, affrontare qualche nemico di cui non si conosce il nome, imparare qualche abilità misteriosa ecc.
Il nostro protagonista non potrà essere solo in questa avventura, si dovrà creare un gruppo eterogeneo di compagni (i compagni avranno: caratteri, razze, abilità differenti tra loro).
Il gruppo avrà bisogno di una guida saggia, che riveli la missione da compiere (rivelazioni che saranno esposte a poco a poco). La nostra guida avrà poteri incomensurabili che non usa più (potrebbe però ritornargli la memoria a tempo debito).
 
Nel creare il mondo fantasy bisogna capovolgere qualsiasi principio a noi noto di geografia o qualsiasi altra materia scentifica. Unire terreni e climi totalmente diversi, montagne, deserti, paludi, ghiacciai, foreste (e chi più ne ha più ne metta). Il tutto disposto in modo totalmente casuale, senza nessuna logica.
 
Il nemico sarà onnipotente. Avrà sempre accesso a grandi eserciti che non richiedano provvigioni di cibo, pagamenti o altro, in grado di viaggiare per chilometri senza riposarsi. Il nemico avrà però un punto debole che sarà anche la sua fonte di potere.
Tutto il percorso deve essere lungoooo, il lettore deve essere esausto alla fine della lettura. Deve sentire che i protagonisti hanno superato moltissimi ostali. Per far ciò bisogna raccontare il viaggio in ogni dettaglio possibile e immaginabile (riempire ogni situazione drammatica con l'introspezione dei personaggi, escogitare modi complessi per uscire dai momenti di crisi e mai la soluzione più ovvia e semplice).
Nonostante la necessità di mantenere il libro lungo, alcuni pezzi saranno semplicemente troppo difficili da scrivere. Il viaggio a piedi è lungo, ma è facile da scrivere, le battaglie d'altro canto sono difficili perchè ci sono un sacco di cose e probabilmente richiedono una certa conoscenza della strategia militare o di altri elementi. Se si sta scrivendo una scena di battaglia, per tagliar corto, basta che l'eroe subisca una ferita e che svenga. Si risveglierà a battaglia ultimata in una stanza, in cui gli altri suoi compagni lo informeranno che la battaglia è finita e indovinate un po' loro hanno vinto.
Anche se i poteri del nemico sono magici, per un qualche motivo, si deve sempre cercare di sconfiggere i buoni con il vecchio stile di combattimento corpo a corpo.
L'eroe deve raggiungere il suo obiettivo solo all'ultimo momento possibile, quando tutto sembra perduto. Per fare questo sarà necessario fare in modo che si ferisca, che perda la sua identità, facendogli diventare sempre più irragiungible la sua meta finale. La maggior parte del suo gruppo deve morire nei modi più atroci possibili prima che il nostro eroe possa ottenere la vittoria. Questo per farci odiare sempre di più il nemico
I nemici saranno sempre creature che il lettore sarà felice di veder uccidere a migliaia (neri, pelosi, sudati, puzzolenti, deformi, sulla base della vecchia credenza che un corpo brutto rifletta un'anima brutta).
I guerrieri dovranno far parte di un élite di fratellanza altamente qualificata, fedeli, la cui missione è tramandata in modo ereditario, robusti, cupi, con cicatrici, occhi mancanti, un solo braccio ecc. Contrariamente alla logica, più hanno lesioni è maggiore è la loro abilità nel combattimento.
I combattenti hanno paura della sessualità o del diventare dipendenti dalle donna. Cosi le donne nei romanzi fantasy sono potenti e pure, forti, nobili, leali, coraggiose, bellissime e di solito muoiono alla fine.
Come scegliere i nomi dei personaggi? Basta scrivere alcune sillabe senza senso, metterle insieme fino a che non si presenti come una lingua straniera, se saranno impronunciabili sembreranno ancora più autentici (vanno bene nomi contenenti le lettere Y o H e gli apostrofi che danno quel tocco di esotico). Oppure si possono scegliere normali parole inglese combinate a caso.
I mondi fantasy sono governati da consigli di saggi, i guardiani della conoscenza accumulata in migliaia di anni, eppure non hanno mai invenatato nulla per eliminare definitivamente spettri, troll o orchi (o qualsiasi altra creatura vi venga in mente). Nei mondi fantasy sanno lavorare alla perfezione il metallo, fare balestre, catapulte, elaborate botole segrete, ma non si sognano di avere il trasporto gommato. Non sono governati da economie di lavoro, pochissime persone lavorano, c'è poca agricoltura e non è chiaro da dove provenga il cibo.
Ci sono tre tipi di abitazioni nei mondi fantasy: grotte, capanne e castelli. Le grotte sono i migliori amici dello scrittore di fantasia, posizione perfetta per nascondere armi, centri di saggezza, nascondigli di mostri ecc. Essi non richiedono grandi descrizioni e possono essere unite per formare un labirinto. I rifugi sono sempre in località remote. Chi vive in una capanna è sempre uno dei buoni. I castelli sono sempre "scavati nella roccia viva" qualunque cosa questo significhi. Le camere dei castelli sono quasi completamente spoglie, con un minimo di decoro.
L'eroe deve finalmente penetrare nella Fortezza del Nemico, ciò non è particolarmente difficile da fare, le sentinelle non sono mai attente e gli eroi possono avvicinarsi tranquillamente senza essere visti. Anche le roccaforti più fortificate hanno sempre una piccola porta laterale non custodita. Una volta dentro il castello del nemico c'è solo una manciata di persone che camminano casualmente. L'eroe sarà tranquillamente in grado di penetrare all'interno senza essere scoperto. (tutto questo per il difetto fatale del nemico di essere troppo sicuro di sè stesso).
FINE

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