come prevenire la violenza sulle donne: ce lo spiega una pornodiva

Da Dony
Oggi pomeriggio, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne 2013, qui in ospedale si terra' un dibattito intitolato "Donne messe all'angolo", a cui prenderanno parte diverse persone impegnate a seguire il fenomeno nel nostro territorio.
Spero di riuscire a ritagliarmi del tempo per staccare dal reparto e raggiungere l'Aula Magna, anche se il lunedi è sempre una giornata molto difficile, ma ci tengo particolarmente.
Una sezione di questo incontro si intitola " Femminicidio, stalking e violenza sulle donne: cosa sono e come difendersi", e a relazionare sara' Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma nonche' attuale Presidente dell'Accademia Italiana di Scienze Forensi.
Un'occasione in piu' per fermarsi a riflettere su una piaga sociale che non sembra minimamente destinata ad arginarsi, ma solo ad aggravarsi sempre di piu'.
Forse pero' il punto è proprio questo: si tende esclusivamente ad insegnare alle donne come difendersi dagli stupri, invece che educare gli uomini a non stuprare.
Partendo dal presupposto che nessuno nasce cattivo ma lo diventa nel corso della sua vita stando a contatto con esperienze negative o culture per le quali il rispetto della donna non è nemmeno un optional, perche' non si pensa a fare anche dei corsi di prevenzione nelle scuole, e non intendo quelli di autodifesa per le ragazze, oltre a ritrovarsi puntualmente una volta all'anno a calcolare quante sono le vittime?
Intanto, mentre le discussioni sul tema oggi fervono un po' ovunque, c'è qualcuno che parrebbe avere in tasca la soluzione definitiva al problema.
Ad illuminarci sulla spinosa questione è la pornodiva Valentina Nappi in questo video - ho messo il link perche' la patata in primo piano ha costretto Youtube alla censura, e non so come si caricano i video di Vimeo, nè se sia possibile farlo su Blogger.
Quello che la signorina vuole farci intendere, ma sottolineo che è solo la mia personale interpretazione, è che se tutte le donne si atteggiassero nello stesso modo in cui lei discute di violenza, quindi le docenti mentre fanno lezione, le commesse nei negozi, le impiegate agli sportelli delle Poste e delle banche, le segretarie negli uffici, le commercianti ai banconi del pesce e del formaggio, le parrucchiere, tutte insomma, gli uomini sarebbero piu' rilassati e felici e non gli girerebbe neanche per l'anticamera del cervello di pestare le mogli una volta tornati a casa.
Inoltre, se tutte noi donne avessimo una maggiore predisposizione a darla via al primo che capita, si avrebbe un maggior numero di peni soddisfatti e calerebbe il bisogno di violentare carnalmente una donna, ponendo così fine al terribile fenomeno con i suoi numeri da paura.
Brava Valentina, te sì che hai capito tutto.
Scusate il post incompleto: come spesso si tende a fare in queste occasioni, la violenza sulle donne viene ridotta alla sola sfera fisica/sessuale, mente invece esistono altre forme di violenza molto piu' subdole e meno riconoscibili perche' non lasciano lividi sul corpo.
Magari riprendo l'argomento piu' avanti, ora scappo a lavorare, buon inizio settimana!

P.S: alla fine poi ho superato la prova di fuoco del weekend!
Dire che ho esagerato è riduttivo, ma ho mangiato con calma, senza divorare il cibo come se non ci fosse un domani che poi è cio' che capita durante la settimana quando sono sempre di corsa.
Risultato: meta' di quel famoso kg che ero riuscita a guadagnare si è gia' volatilizzato...oh, non mi potete dire che non mi sto impegnando, eh!

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