Dovreste averne già sentito parlare perché PubCoder, la società torinese che ha lanciato un nuovo software per la pubblicazione digitale, è reduce dal successo ottenuto alla Fiera di Francoforte, dove si è classificata tra i vincitori dell’International Publishing Startup Showcase.
Malgrado il prestigio internazionale che un tale premio concede, sorprendentemente, il fondatore Paolo Giovine, è stato disponibile nello stare qui a spiegarci, ancora una volta, cosa sono questi tanto nominati e premiati enhanced ebook?
Che caratteristiche dovrebbe avere un romanzo per diventare un libro arricchito?
Un romanzo è un romanzo, che sia stampato con il torchio o realizzato con Pubcoder; se l’arricchimento è coerente con la narrazione, se le interazioni sono funzionali allo svolgimento della storia, se si vuole affidare una parte della narrazione al video invece che al testo, allora un romanzo può diventare un libro arricchito. Un passaggio semplice, ad esempio, per i libri per bambini, che già nel mondo analogico oggi utilizzano testi ed immagini per costruire le storie; un passaggio che dovrebbe invece essere banale per il mondo della scuola, dove è controproducente non utilizzare la tecnologia per “aumentare” le informazioni testuali, o per compilare e correggere esercizi.
Come nasce PubCoder e cosa offre nel dettaglio agli autori?
Pubcoder nasce con l’idea di rendere accessibile la creazione di contenuti digitali, per esemplificare diciamo spesso “come wordpress ha fatto con i blog”; offre la possibilità di realizzare un EPUB3 interattivo, analogamente a iBooksAuthor di Apple, ma con differenti features e un forte accento sull’interazione; inoltre, a differenza di iBooksAuthor, Pubcoder lavora sullo standard EPUB3: quindi, nei prossimi mesi, i libri che verranno prodotti con Pubcoder saranno pubblicabili e utilizzabili anche su tablet non Apple, ad esempio Kobo o Android; in molti stanno lavorando su reader “universali”, che permettano una migliore circolazione dei libri e l’interoperabilità – ovvero, la possibilità di cambiare marca di tablet o reader senza rinunciare alla propria biblioteca. Noi lavoriamo su questo, su libri digitali che possano essere distribuiti e gestiti con meno limitazioni.
PubCoder ti permette di impaginare i tuoi asset (immagini, testi, audio, video ecc.) e di associare a questi una vasta serie di eventi e azioni che hai la possibilità di ricombinare a tuo piacimento, decidendo in che modalità metterli in sequenza, senza una riga di codice.
Pubcoder è semplicissima per chi usa strumenti di authoring (xpress, indesign etc.), richiede un po’ di pazienza ma, da quello che riscontriamo, ha una curva di apprendimento molto rapida; ad oggi serve un Mac, ma all’inizio del 2014 dovremmo arrivare anche sui pc.
I lettori, secondo voi, sentono il bisogno di questo genere di prodotti?
I lettori sentono l’esigenza di bei libri, che siano di carta o dentro un tablet poco cambia; si è sempre parlato molto di digitale in termini “quantitativi” (“puoi portarti dietro mille libri”, “costano meno” etc.), credo che sia arrivato il tempo di ragionare sui temi “qualitativi”. Ovvero, come migliorare l’esperienza del lettore e dove il digitale possa essere utilmente adottato. Certo, un reader alleggerisce la mia valigia, e aumenta il corpo dei caratteri; ma diventerà preferibile aldilà dell’ergonomia quando conterrà dei contenuti ad alto valore aggiunto o, semplicemente, nuovi.
L’innovazione si fa scommettendo su nuovi modelli che il grande pubblico possa capire ed adottare; preferibilmente modelli che portino in dote anche più lettori e una migliore accessibilità della cultura, e questa è la parte complicata.