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Come riduciamo il debito italiano con i risparmi degli italiani??

Creato il 08 agosto 2012 da Lamiaeconomia
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Come riduciamo il debito italiano con i risparmi degli italiani?? Come riduciamo il debito italiano con i risparmi degli italiani?? Ora l'argomento più gettonato  in politica è quello che noi trattiamo da circa 3 mesi,ovvero come mettere le mani nelle tasche degli italiani.

A mio avviso hanno trovato il veicolo,ovvero il fondo immobiliare di cui vi parlavo,ora vediamo come costringono i cittadini a metterci i loro risparmi dentro...
La Cassa depositi e prestiti non
è assolutamente suffciente,devono pescare nei risparmi degli italiani,sicuro al 100%

Ecco le ipotesi..

Pur con la massima prudenza, il governo si avvia a presentare nel mese di settembre un piano per ridurre il debito pubblico italiano, oltre il 123% del Pil e vicino alla soglia dei 2.000 miliardi. Da quando la crisi finanziaria greca si è estesa agli altri Stati periferici della zona euro i rendimenti sui titoli di Stato italiani sono saliti: quelli sui dieci anni hanno superato lo scorso novembre la soglia del 7%, ritenuta da molti insostenibile nel lungo periodo, per ritornare oggi poco sotto il 6%. Per questo da più parti si è chiesto al governo di procedere non solo a misure di contenimento del deficit ma anche a un piano di riduzione strutturale del debito accumulato. Di seguito una sintesi della linea seguita dal governo finora e delle proposte in campo: LE OPERAZIONI IN CANTIERE DEL GOVERNO Il Tesoro prevede di completare entro fine anno la cessione delle sue controllate Sace, Fintecna e Simest alla Cassa depositi e prestiti. Poiché la Cdp è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione, l'operazione ridurrà il debito di circa 10 miliardi. Il governo ha anche rafforzato il fondo immobiliare previsto dalla prima manovra correttiva del 2011 che dovrebbe rilevare buona parte degli immobili pubblici, sia dello Stato, sia degli enti territoriali. Un primo censimento individua 350 immobili da conferire al fondo, per un valore stimato pari a 1,5 miliardi di euro, che potrà anche triplicare, sostiene il governo. I DUBBI DEL TESORO SU PIANI PIU' AMBIZIOSI In un'intervista al Corriere della sera del 15 luglio scorso, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha espresso dubbi sull'efficacia di un piano per la massiccia riduzione del debito pubblico. "Diciamo la verità, non ci sono più gli asset vendibili dello Stato e degli enti pubblici, come vent'anni fa. Vi è un patrimonio immobiliare di difficile valorizzazione, come insegnano le esperienze non felici di Scip1 e Scip2", ha detto Grilli. Il ministro ritiene più realistico mettere a punto operazioni di abbattimento per 15-20 miliardi l'anno, tali da ridurre il rapporto debito/pil del 20% in cinque anni grazie anche all'effetto dell'inflazione. BANKITALIA SPOSA LINEA GRILLI Anche il governatore Ignazio Visco ostenta prudenza e ritiene realistico un piano per "ridurre il debito di un punto percentuale di Pil all’anno". Meno realistico pensare a un "colpo secco", ha detto Visco il 7 luglio al Corriere della Sera. "Sono state avanzate diverse proposte. Anche noi le esaminiamo, ma sembrano molto difficili da attuare. Non si possono approvare progetti validi solo sulla carta", ha detto il governatore. "Consideriamo ad esempio un fondo le cui quote siano acquistate dai cittadini mediante conferimento di titoli pubblici. Con un patrimonio costituito da varie attività, specie locali. Ma per identificarle e valorizzarle, individuarne la disponibilità sul piano giuridico amministrativo, ci vuole tempo, molto tempo. Poi se vogliamo usare la ricchezza privata per far fronte ai titoli pubblici, incentivandone la sottoscrizione, bisogna ricordarsi un particolare. Quando noi diciamo agli italiani, comprate più titoli di Stato, implicitamente li sproniamo a dismettere altre attività. L’equilibrio generale non è chiaro. Dunque, cautela". Visco respinge con nettezza l'ipotesi di ricorrere all'oro della Banca d’Italia: "Non ne parliamo, se l’oro, le riserve della Banca d’Italia fossero trasferite al settore pubblico sarebbe finanziamento dello Stato, si violerebbero i trattati: esse sono il nostro contributo alla stabilità e all’integrità dell’Unione monetaria, in ultima istanza alla stabilità del nostro stesso sistema". IL PIANO AMATO-BASSANINI La fondazione Astrid ha presentato al governo un progetto per ridurre il debito pubblico sotto il 100% del Pil entro il 2020. Elaborato da undici esperti, tra i quali Giuliano Amato e Franco Bassanini, il progetto prevede di ridurre il debito di 178 miliardi circa entro il 2017 attraverso uno spettro di strumenti: vendita di immobili, valorizzazione delle concessioni, cessione di partecipazioni in società quotate (Eni, Enel, Finmeccanica), tassazione dei patrimoni detenuti in Svizzera. Un'altra misura che rientra nel progetto di Astrid è l'introduzione di un vincolo all'acquisto di titoli di Stato per gli enti di previdenza. LA PROPOSTA DEL PDL Il Pdl propone di ridurre il debito pubblico dall'attuale 123% del Pil sotto il 100% attraverso un piano quinquennale, in base al quale lo Stato dovrebbe cedere asset pubblici per 400 miliardi ad un fondo, che paga emettendo obbligazioni con rating massimo perché garantite dai beni stessi. "Il fondo riceverà i beni pubblici, per un valore complessivo di circa 400 miliardi di euro, il 20% del Pil, e per la sua connotazione economico-giuridica potrà emettere obbligazioni ad altissima affidabilità",ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, il primo agosto scorso. PER MEDIOBANCA GOVERNO DEVE AGIRE ATTRAVERSO LA CDP In uno studio del 28 febbraio, Mediobanca propone di rendere la Cassa depositi e prestiti il veicolo per ridurre il debito pubblico di circa 200 miliardi. Lo schema, in parte già recepito dal governo, consiste nel cedere attività dello Stato, partecipazioni azionarie o riserve auree, alla Cdp, che è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione. Con più capitale Cdp potrebbe fare più emissioni con cui finanziare altri acquisti di patrimonio pubblico o operazioni di stimolo all'economia. Lo scenario proposto da Mediobanca ipotizza una riduzione del debito di circa 200 miliardi, circa 12 punti di Pil. IL PIANO DI MF Un progetto per la riduzione del debito arriva anche dal quotidiano economico Mf-Milano finanza. Il piano prevede di conferire tutto il patrimonio fruttifero delle pubbliche amministrazioni in un unico "Fondo patrimoniale degli italiani". Le quote di proprietà del fondo saranno attribuite a istituti previdenziali, fondi di previdenza integrativi, istituti assicurativi, società di gestione del risparmio, istituzioni finanziarie monetarie. 

  Dott Fabio Troglia 

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