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Come rubare il traffico alle grandi marche

Da Mazzailpirata

rubare il traffico alle grandi marche

No, non è un articolo fatto per hackerare i siti della coca-cola o della microsoft (anche se sarebbe una bella soddisfazione hehehe).

Come ben sapete, da buon pirata, quello che cerco di fare è fregare le grandi imprese per guadagnarci. Nessun pirata che si rispetti cerca infatti di rubare dei soldi ai poveri o a persone normali. Questo è quello che fanno, per l’appunto, le grandi imprese, i politici o qualcuno che non vi vuole bene.

Io non sono Anonymous. Non sono neanche un buon hacker. Però mi stanno sul cazzo le persone con la doppia morale e se oltretutto, sono straricche, non ti dico hehehe

Quindi una impresa che dice questo e poi invece “casualmente” le imprese che compra, da un momento all’altro cominciano ad avere un ranking sulla SERP spaventoso, devono solo stare zitte e non venire a dire niente a me ed alla gente normale visto che stanno rubando tutti i sacrosanti giorni.

Ma andiamo all’articolo troll di oggi.

Il tutto comincia da un ragionamento molto semplice: tutte le marche più importanti hanno migliaia di visite al giorno al loro sito semplicemente perché sono una “marca” che tutti conoscono.

Perché non creare noi una specie di sottomarca hehehe?

L’idea

Pensateci: quando uno scrive su google “coca cola” ovviamente sta cercando il sito ufficiale della coca cola. Quel sito sarà il primo della lista, ma non tutti cliccheranno su quel risultato.

In generale si considera che, se stiamo parlando di un termine generico tipo “berlusconi in manette” o “come nascondere i soldi in svizzera” la gente clicca nell’80% dei casi sul primo risultato.

Nel caso invece di una marca questa percentuale arriva a più del 90%.

A noi resta quindi un 1-10% di traffico che si sparge tra tutti gli altri risultati.

Ma perché dovrei fare un sito e posizionarlo sotto quello della marca?

Ma per guadagnare dei soldi ovviamente. Non vuoi guadagnare anche tu almeno come me?

1. Trovare la marca

Per trovare una marca da soppianta** ehm… da utilizzare per i nostri fini, è sufficiente vivere in questo pianeta e non essere dei trogloditi che vivono dentro una caverna.

In Italia, il primo esempio che mi viene in mente è Mediaset? Ecco le ricerche mensili della parola “Mediaset” su google.it.

1 milione di ricerche? Ma sti cazzi

1 milione di ricerche? Ma sti cazzi

L’esempio è forse un po’ troppo difficile (nel prossimo paragrafo vediamo il perché) ma non ho voglia di cercarne un altro. Accontentatevi.

2. Analisi della concorrenza

Perché la cosa funzioni bisogna riuscire a portare il nostro sito almeno al terzo posto. Non tutte le marche quindi valgono perché in alcuni casi sarà praticamente impossibile arrivare al terzo posto. Vediamo cosa bisogna verificare per scoprire se è fattibile o no:

  • Verificare che PA e DA non siano superiori a 30/35 per tutti i primi 8 siti su google. Questo lo potete fare con la moz bar ad esempio.
  • Verificare di che tipo sono e da dove provengono i backlinks dei primi 10 siti. Ovviamente stiamo parlando di grandi marche quindi avranno in molti casi decine di migliaia di links. Più ne riusciamo a copiare meglio è. Per fare questo, potete usare ahrefs o SEMRush del quale ho una prova gratuita per 15 giorni.
  • Verificare che non abbiano già registrato il dominio EMD (Exact Match Domain). Cosa significa? Per esempio che per la keyword “mediaset” non abbiano già registrato “www.mediaset.it” o “www.mediaset.com”. Checchè ne dicano i soliti soloni di internet, avere l’EMD della keyword principale da una spinta enorme al proprio sito per quella key.
  • Verificare un po’ i primi 10 siti con “occhi da SEO”: vedere se sono ottimizzati bene internamente, come sono i titoli (sono clamorosamente ottimizzati da un SEO?), etc… Se i siti stanno tutti facendo SEO sarà più difficile posizionarsi.

3. Procedimento!.. uhm.. Preparazione!.,,. No aspetta.. Procedimentazione!

In questo caso non dovremmo preparare il panettorrondoro quindi non sarà così difficile la cosa.

Se il brand non è registrato cercheremo di prendere l’EMD. Nel caso di mediaset ovviamente il .it, .com, etc.. sono già stati registrati. Ciò che faremo quindi sarà registrare una variazione del nome del brand. Guardando su godaddy ho trovato:

Sembra una partita di tennis, i media - sets

Sembra una partita di tennis, i “media – sets”

L’ordine di preferenza è: .com, .org e poi .net.

Occhio ad una cosa: se quelli del brand sono bastardi e hanno lo sbattimento, possono chiedere alla WIPO di far eliminare il tuo sito. E ti assicuro che te lo elimineranno in men che non si dica perché stai usando il loro nome.

Potete rischiare, oppure potete non usare un sito EMD e magari fare un sottodominio con il nome esatto tipo:

www.miosito.com/mediaset

La scelta è vostra.

Nomi composti

Se il nome del brand è composto tipo che ne so… La MSC, cioè la Ma Sti Cazzi Crociere (scusate la battuta da far piangere ma la faccio da quando ho 10 anni e la dovevo fare anche qui), conviene mettere un trattino tra i termini tipo:

www.miosito.com/ma-sti-cazzi-crociere

4. Creazione contenuto

Dirò solo 3 cose, le altre le do per scontato (titoli che abbiano un senso, pagina che si carica rapidamente, etc..)

  1. 1 link su 5 interno che punti verso la pagina che volete posizionare per la key principale. Come per il linkbuilding esterno, non usiamo solo la keyword che vogliamo posizionare mi raccomando.
  2. Mettere la key principale in tutti gli articoli con una densità dell’1-2%
  3. Tutti gli articoli di almeno 300 parole e quello da posizionare almeno da 2000 o anche di più

5. Promozione del sito

Per donnicciole

  • Far fare dei guest post su alcuni siti per pompare un po’ il nostro. Ogni 10 articoli farne 2 con la key esatta, mentre negli altri mettere delle variazioni della stessa.
  • Stare attenti a tutto ciò che la marca fa: che ne so, esce un nuovo e fantastico programma di mediaset e ne possiamo parlare sul nostro sito..
  • Possiamo cercare di posizionare un video su youtube per la stessa keywords. Il posizionamento su youtube è molto più semplice di quello sulla SERP di Google. Può essere conveniente farlo per ottenere qualche visita in più

Per blackhaters

  • Fare alcuni Tiers di blogs sotto il nostro per migliorarne il posizionamento. Spiego come fare sul mio corso www.seobastardo.com
  • Comprare followers, tweets, etcc… ad esempio con addmefast (che spiego qui).
  • Usando una tecnica ultra black che spiego qui sotto (dammi un +1 e sarà tua maledetto tirchiaccio).

È conosciuta come churn & burn e consiste nel fare un doppio redirect 301 (in realtà se ne può fare anche solo 1, ma con 2 ti penalizzano più tardi). Cosa devi fare? Devi comprare il dominio EMD o simile, mettergli su wordpress e scrivere un articolo decente che parli del brand di almeno 600 parole, 3/4 immagini, etc…

Dopodiché gli fai un blast di 200.000 links spammosi (tipico pack da 5$ di fiverr) con il 10/15% di anchor esatto (cioè quello della key principale). Quando è tutto indicizzato, dovrai fare un redirect 301 di questo sito verso un sito con una buona autorità (con DA e PA superiori a 30). Spiego come trovare un sito con queste caratteristiche proprio nel primo articolo di viveredirete. Una volta fatto questo, dovrai fare un ulteriore redirect 301 da questo sito al sito principale.

Questa tecnica da una spinta enorme al sito.

Nel caso poi in cui ti penalizzino è molto facile ripulire il tutto: devi solo togliere i due redirect ed il gioco è fatto.

6. Monetizzazione

Se non monetizziamo, per cosa stiamo lavorando a fare?

Le solite opzioni direi:

  1. AdSense (se il sito parla di un argomento permesso da AdSense)
  2. Affiliazione: affiliazione dello stesso Brand che stiamo fregando, affiliazione su Ebay, CPA, etc..
  3. Vendita di prodotti propri o servizi

7. Guadagno

Dipende da troppi fattori. Considerate però che se arrivate a 100,000 visite al mese o giù di lì, con AdSense si può arrivare anche a 500 euro. Ovviamente se parliamo di affiliazioni, CPA, etc… Non posso dare delle stime visto che ogni affiliazione da un ritorno completamente diverso dall’altra.

C’è solo da lavorare. Io le idee ve le do.

Come rubare il traffico alle grandi marche

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