Come sai fingere se ti fa comodo

Creato il 17 novembre 2010 da Dallenebbiemantovane

foto:flickr

Non finisce mai di stupirmi l’infinita capacità dei politici italiani di alterare la realtà per il loro interesse.
Maroni, da Ministro dell’Interno (persona che supponiamo abbia amplissimo accesso alle informative delle forze dell’ordine, comprese quelle sulla criminalità organizzata) si è imbestialito perché Saviano a Vieni via con me ha osato ricordare le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia: anzi, ha osato sostenere che la Lombardia è la regione dove si è radicata meglio.

Il bello è che Saviano non fa una rivelazione sconvolgente e inaspettata, almeno per chi si informa: da anni la stampa fa reportage sull’argomento, vedi ad esempio quelli  di Repubblica sulle infiltrazioni di 'ndrangheta e camorra nel ricco tessuto economico emiliano, da anni l’Osservatorio Antimafia diretto da Gianni Barbacetto rileva l’impressionante estensione delle mafie meridionali nel nord del Paese.

Ma non è questo il motivo del mio stupore.
Mi stupisco perché, al pari (presumo) di milioni di italiani non affetti per loro fortuna da morbo di Alzheimer, ricordo i comizi e gli slogan elettorali della Lega Lombarda prima e della Lega Nord poi. Io, che sono lombarda, me lo ricordo come picchiavano duro contro i terùn. Me li ricordo i loro slogan beceri e ridicoli, e ricordo come collegavano l’invasione degli ultracorpi terùn alla criminalità organizzata.

Ma questo era prima che il nemico numero uno diventassero gli immigrati che ci rubano il lavoro.
Sì, i pericolosissimi immigrati, quei poveracci che usiamo come schiavi pagandoli due centesimi e rifiutandoci di dare loro la cittadinanza, un po’ come facevano gli illuminati ateniesi del V secolo a.C. con gli iloti. Ieri ne sono scesi quattro da una gru, a Brescia, ignorati da tutti tranne che da qualche sindacalista e qualche centro sociale.

E adesso che il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, i giornalisti fanno il loro lavoro denunciandolo, e anche i cittadini vengono costretti ad aprire gli occhi, che fa il militante leghista Roberto Maroni, promosso nel frattempo a Ministro? Nega.
Nel mio piccolo gli dico: venga a farsi un giro sul lago di Garda. Qui girano milioni, qui ci sono giri di prostituzione a tutti i livelli e per tutte le tasche, qui scorrono fiumi di coca (che del resto arriva per lo più dagli aeroporti di Milano, grande hub italiano della droga). Si chieda chi ci mette i soldi nell’edilizia e nelle migliaia di locali notturni che aprono e chiudono e incassano ogni notte.

Qui non sono arrivate solo le mafie italiane, qui è già arrivata anche la mafia russa.
Dove ci sono affari da fare arrivano anche le mafie, Ministro.
Lo sa Lei, lo sanno i giornalisti d’inchiesta e lo sanno anche i cittadini, perlomeno quelli che la classica fetta di prosciutto la apprezzano di più nel piatto che sugli occhi.


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