Questa settimana l’articolo di Benedetta:
Come salvare il mondo? È da diverse settimane oramai che questa domanda appare e scompare dalla mia testa con tutti i suoi interrogativi celati, i dubbi, gli ostacoli, le sconfitte e il dolore che questa domanda porta con sé, ogni giorno che passa, ogni giorno che il mondo deve essere ancora salvato.
Non so dare una risposta secca, non ancora purtroppo, quando trovo le risposte ricado volente o nolente in nuovi dubbi, nuovi problemi dimenticati così che questo mondo alla fine diventa troppo grande per la mia testa e soprattutto per il mio cuore. Ma una cosa la so: io voglio salvare il mondo! Questo non vuol dire che che sia IO che lo debba fare ma semplicemente che credo ancora che le cose possono essere diverse e migliori se lo vogliamo e sono disposta a mettere in gioco le mie forze per far sì che questo sia possibile. Che senso avrebbe la vita sennò?
Come salvare il mondo dunque? Come affrontare questa domanda? Cosa significa salvare il mondo per me? Quale mondo vorrei? Sono pronta ad un mondo migliore?
Studio da diversi anni ormai economia per i paesi in via in sviluppo, è una materia interessante che si occupa a livello pratico cercare modi diversi per far funzionare questo mondo. Ci sarebbe molto da dire ma non è di questo che voglio parlare. L’economia dello sviluppo non può cambiare il mondo e non può farlo neanche la scienza, la medicina, la politica. Non se rimangono materie elaborate ma asettiche.
La questione non deve appartenere agli esperti del settore ma a chiunque perchè è semplicemente naturale che sia così. Per questo penso che per cambiare il mondo non bisogna andare in africa, e non lo dico per tirarmici indietro, io in africa ci voglio andare e ci andrò ma non devono per forza essere tutti missionari per creare un mondo migliore. Sono convinta invece che l’unica via reale e forse la più complessa per salvare questo nostro mondo sia partire da noi stessi dalla nostra situazione attuale e chiedersi come posso salvare il mio mondo? Come posso fare si che questo mondo in cui vivo, che sia una grande città, un piccolo villaggio o un treno, essere quel mondo che vorrei? credere, lavorare perchè sia così, smettere di lamentarsi, guardare agli aspetti positivi ed investire lì le proprie energie.Guardare a tutte le cose meravigliose che siamo riusciti a fare, alla belle idee,alla forza della creatività quando non si pone limiti, ascoltare, provarci, capire chi siamo, quale è la nostra missione e poi correre perchè non c’è tempo da perdere, lasciare che passi l’autunno e l’inverno e riempirli di buone letture così che ci si possa sentire un po’ meno soli, svegliarsi la mattina e pensare è qui che voglio essere e sentire che è naturale sorridere anche agli sconosciuti, bere tè verde e cibo biologico, possibilmente non mangiare carne (è più facile di quel che sembra), sentire la gioia di una pedalata in bici e guardare con tenerezza il tizio pelato con il suv imbottigliato da tre ore nel traffico, condividere ed essere pronti a ricevere, sognare, giocare, abbracciare gli alberi, musica,poesia, arte, scienza, parole silenzi, sapere che siamo fatti di tutto e quindi possiamo comprendere tutti, ricordarsi che ci sono miliardi di mondi possibili così diversi che è sicuramente possibile pensarne ad uno nuovo. Mi chiederete in tutto questo dove la metti la disoccupazione, la munnezza, gli immigrati, berlusconi, i bambini che muoiono di fame, il cambiamento climatico tutte quelle cose che fanno indignare. Avete ragione, non me le sono scordate è solo che credo poco nell’indignazione e nella rabbia, nella violenza. Nell’idea di un mondo diverso che ho appena annunciato, anche in questo mondo ci sono i problemi e vanno affrontati ma con uno spirito innovativo e soprattutto con rispetto e serietà. Il mondo che abbiamo lo creano gli uomini e presto o tardi saremo noi , se non altro per una questione biologica a ricoprire quei ruoli che prendono scelte importanti che oggi ci indignano per questo dobbiamo diventare persone più sagge più felici. poi quando saremo in tanti, forse questi problemi non ci saranno neanche più.
Accendo la musica.. you may say I’m a dreamer but I’m not the only one… forse adesso la risposta ce l’ho: sono i sogni a salvare il mondo.
Ogni lunedi`, questo spazio e` riservato agli articoli da voi inviatimi in risposta all’iniziativa “Come salvare il mondo 1.0″. Cos’e` “Come salvare il mondo 1.0″? Leggi il primo episodio con le istruzioni su come partecipare qui.
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Da oggi, alla fine di ogni post, pubblichero` un link ad una breve recensione su uno di quelli che sono stati i miei posti preferiti in giro per il mondo, direttamente dalla community di viaggi Minube.it.
La destinazione di oggi e`Dingo Beach, Queensland, Australia:
“La stragrande maggioranza dei viaggiatori che percorrono la east-coast australiana si ferma alla piu` famosa Airlie Beach, in quanto porta di accesso principale per le Whitsundays..”