Magazine

Come salvare il mondo 1.0 – Episodio VIII

Creato il 03 gennaio 2011 da Angelozinna

L’articolo di Pippo:

Come salvare il mondo.

Io ho la soluzione. Non si può.

È inutile che state li, a pensare un modo per salvarci tutti, non siete superman, non avete i super poteri. Quindi mettetevi l’anima in pace, il mondo non si tocca. Il mondo rimane così com’è. Se solo ci penso, se solo mi metto li a studiare un modo, o cercare un punto da dove iniziare mi viene il mal di testa. Un po’ come a scuola quando sai che domani hai un interrogazione, quindi ti tocca studiare, quindi leggi, memorizzi, e conti. Ad ogni singola pagina che leggi, conti le altre che mancano per finire il tuo giorno di studio, e più ne studi più ne mancano, e più le conti più ti vien non so cosa alla pancia. A me ad esempio mi bruciava, allora smettevo per un po’, mi riposavo. Non si può studiare quando ti fa male la pancia. Poi riniziavo, ma automaticamente, riniziava anche il mio mal di pancia.

Ecco, quando penso a come salvare il mondo, mi viene un gran mal di stomaco. Se ad esempio mi mettessi a pensare, a studiare un modo per risolvere quel problema, che fortunatamente, a noi non riguarda, almeno per adesso, quel problema che solo a pensarci pensi : “ non ci credo, è impossibile, cosa ci vorrà mai”, quel problema chiamato acqua. Cioè mi vien da ridere,  per salvare il mondo bisognerebbe risolvere il problema dell’acqua? Io quando vado in un ristorante e non ho i soldi per prendere una birra, ordino acqua. Quando in estate ho caldo, vado sotto la doccia, e uso l’acqua per rinfrescarmi, precisiamo, non per lavarmi, perché io non puzzo, per rinfrescarmi. Certo sarei potuto andare in cucina, aprire il mio bel frigorifero, e mi sarei bevuto una bella boccia di acqua fresca. Quindi com’è possibile che adesso, da qualche parte li, nel mondo, mentre io sto bevendo la mia tazza di cioccolato, qualcuno muore, perché non ha l’acqua. Cavolo venisse ad abitare da me,  potrei salvargli la vita, potrei dissetare un popolo intero con la mia acqua. Ma forse poi mia madre, si incavolerebbe, ma non perché io invito una tribù del Madagascar a casa mia, lei si incazzerebbe perché non saprebbe cosa cucinargli, da buona terrona ci tiene a queste cose. Vorrebbe fare bella figura, ma cosa ne sa mia mamma di cosa mangiano questi neri dissetati. Ma poi questi, oltre a non bere? Mangiano? Ecco ci siamo, un altro problema, il cibo, e poi ancora, l’igiene, e poi ancora medicine. Cavolo, non posso fare a meno di iniziare a contare, ho appena trovato il modo di salvare la vita ad un popolo che puff, si presentano altri problemi, altri punti da studiare, da cambiare. Non so voi, ma sarà il caso che li lasci morire di sete, almeno per ora. Lascio questo problema a quelli che magari hanno più pazienza di me, spero che nasca gente che abbia più pazienza di me, almeno prima che questo problema chiamato “acqua” non coinvolga anche me.

Così penso ad altro problema, il mio, o meglio, il nostro, quello di noi italiani, quello che riguarda noi, che abitiamo nel paese più invidiato del mondo. Certo piccolo, ma talmente importante, e affascinante. Il mondo forse non si può salvare, ma forse l’Italia si.   Certo salvare il mondo è forte, ma io sono umile, inizio da qui. L’Italia paese di cultura, governato da ignoranti. Già questo mi stona. Poi penso, L’Italia, paese innovativo che ha dato al mondo inventori come Galileo, Leonardo Da vinci, Vasco Rossi.. regnato però, da gente vecchia, priva di idee, ostile all’idee direi.Penso a chi vota, a chi dice, “le cose così non vanno, domani finiremo tutti a mangiare pane e patate” poi quando si vota rivedo i soliti ignoranti, insieme agli amici conservatori.Ma allora io dico chi è che vota? Perché io non ci capisco nulla, perché la gente si lamenta? Perché fanno vedere nei telegiornali che deputati e senatori criticano governi in carica (nel nostro caso un governo, il solito governo, perché io non ne conosco altri) e poi quando hanno la possibilità di agire, di entrare in campo, di giocare la loro partita da titolari, succede qualcosa, anzi, non succede niente. In Italia, tutto è come prima, da piccolo mi ricordo mio padre che diceva,: < Berlusconi è un coglione> e io rispondevo: < perché papà >< perché rovinerà l’Italia > Io ero piccolo, e odiavo quando i miei giocattoli si rompevano, si rovinavano. Non volevo che il posto dove abitavo si rovinasse. Io da piccolo, non sapevo perché, ma Berlusconi non lo vedevo proprio come una persona da imitare. Poi uno cresce e se ne frega, ma non è colpa mia, faccio parte della generazione che se ne frega. Quindi io sono ok, c’è chi adesso sta studiando un piano per fare qualcosa. È lui che sta nel torto!  Ad esempio io non capivo un’altra cosa, mio padre sosteneva che Berlusconi fosse un coglione, ma mio nonno l’adorava, lo amava, vi dico solo che il tg 4 è per lui, il top dell’informazione . Emilio Fede un Dio, o meglio un Gesù, Dio , il padre, è Silvio.Allora con il passare del tempo ho capito chi votava questo losco individuo, che dopo anni e anni di mandato non ha migliorato nulla, non dico che abbia peggiorato grandi cose, ma non è mai successo nulla. Non sono uno di quelli che dice : “  lui ha rovinato tutto,” perché alla fine a me sembra tutto uguale, tutto brutto come prima. Non sono uno che lo giudica perché se ne va con una bandana in testa a strombazzare giovani fanciulle, e forse anche fanciulli, in giro per il mondo. Non mi interessa se lui si droga o si fa una 16enne. Insomma se penso ad esempio a Freddy Mercury, accusato, non solo di essere un drogato ma anche pedofilo, penso che lui sia stato un grande della musica, ha fatto grandi cose per la musica. Quindi, se per far essere grande l’Italia lui o lui qualsiasi altro premier venga in futuro si deve trombare una sedicenne, tra l’altro consenziente, faccia pure, non vedo l’ora di vedere la mia Italia. La mia Italia, quella che sogno, che vorrei salvare , ma solo al pensiero mi perdo, perché non so come fare, quindi non giudico chi è al potere, perché forse neanche lui sa come fare. Piuttosto giudico chi si ostina ad accontentarsi di questa situazione, gli italiani si accontentano di uno che purtroppo non sa! Allora io penso una cosa, la cosa che forse potrebbe cambiare qualcosa. Non tutto, qualcosa. Perché io non capisco perché a mio nonno piace Berlusconi.Poi penso. Capisco. Ma mio nonno, passa la sua vita, tra una camera e l’altra di casa sua. Se mia nonna gli fa il suo piatto preferito, lui è felice. Quindi, a lui, alla fine cosa gli ne frega, lui come può sapere cosa non va? Io stesso non lo so. Io stesso lo vorrei sapere, ma c’è sempre qualcuno che ci fa credere che va tutto bene. Allora perché ad esempio i vecchi invece di andare a votare, non se ne vanno a fare una crociera. Perché i ricchi devono votare? Ad esempio, se tu prendi 50 milioni di euro al mese non puoi votare, tanto a te che te ne frega, hai paura di prenderne 47? Lasciaci decidere a noi, a noi che ci accontenteremmo di prenderne uno all’anno, anzi mezzo, ma anche 30 mila all’anno. Perché non facciamo votare anche in base ad una specie di quiz. Non puoi votare se non sai per chi voti, per cosa voti. Un’interrogazione neutrale. Vota solo chi sa! Forse è questo un modo per salvare il mio paese, forse è così che dovrebbero fare gli altri paesi. Forse ci dovrebbero essere una specie di prescelti. Spedirei almeno un migliaio di persone, colte, in tutto il mondo. Un po’ come lo scambio che si fa tra le scuole di altri paesi. Ognuno di loro deve vivere almeno 5 anni in un posto, iniziare da niente, con uno stipendio normale. Vedere poi in quanti di loro, riescono a farsi una vita gradevole, contare in quanti di loro riescono a sopportare il paese dove sono stati spediti. Poi alla fine di questi anni, loro, queste persone prescelte, che non per forza devono essere parlamentari, ma anche persone normali, si devono confrontare, parlare tra loro, dirsi i segreti le cose buone che appartengono ad ogni paese. Aiutarsi, copiarsi, migliorarsi a vicenda. Forse si potrebbe far governare il proprio paese da gente estranea, da gente che non ha alcun vantaggio a essere li in cima. Governare tornerebbe ad essere un lavoro, che se fatto male, si viene licenziati così, a tronco. Forse in questo modo, invece di arrabbiarmi, con il mio paese, invece di essere soffocato dal mio paese, potrei concentrarmi esclusivamente a quei poveri neretti secchi, che aspettano una bella pioggia per potersi disinfettare una ferita. Forse per salvare tutto il mondo bisognerebbe essere salvi, come si può aiutare gli altri se si sta per affogare, come si può solo pensare di aiutare gli altri, quelli lontani, quelli che forse neanche vogliono essere salvati, se a noi serve più che una mano. Dobbiamo salvare noi stessi, ok, son d’accordo, ma non basta, non solo bisogna salvarsi, bisogna anche metterci al riparo bisogna poter contare su noi, sul nostro paese, perché una volta sistemato il nostro il paese, possiamo salvare la nostra casa, quella casa che tutti abitano senza pagare alcun tipo di mutuo, in cambio però pagano con le lacrime, e le morti . Quel posto dove si può camminare sia scalzi che su scarpe d’orate, quel posto che io mai come ora voglio diventi casa mia, quel posto che è casa mia, la casa più grande che nessuno abbia mai avuto, o forse la casa che in pochi sanno di abitare, io voglio salvare la mia casa e voglio arredarla camera per camere paese per paese. Voglio salvarla, voglio che sia gratis per tutti, quella casa che è il mondo.Ma prima vorrei sistemare il mio di paese, perché è la camera a cui sono più affezionato è la camera che salverei prima di tutte. Una volta messa in salvo,magari, diventerei magnanimo, magari spedirei parte del mio stipendio a fondazioni, anzi magari, se si riuscisse a vivere bene in un paese sviluppato e ricco di cultura com’è l’Italia, potrei fondarla io un’associazione. “ invece dell’acqua oggi, bevi il vino, l’acqua dalla a quello stupido africano che crede che l’acqua faccia diventare felici. Noi lo sappiamo, fallo scoprire anche a lui” ecco forse questo sarebbe il mio motto.

Certo, ora che ho finito di scrivere mi viene in mente una cosa, una cosa che mi è sfuggita, che dell’Italia fa parte anche il mio paese d’origine, la Sicilia. Cavolo. Sicilia, mafia, acqua!! Anche li, hanno già il problema dell’acqua!! Ma come, di già, quanto tempo passerà perché arrivi anche da me, devo smettere di scrivere , dove uscire e  comprarne più che posso, devo nasconderla. Se avessi pensato a questo problema chiamato Mafia, che a sua volta apre un icona sotto con scritto, pizzo, acqua…ecc.. forse non avrei neanche iniziato a scrivere..Basta, mi devo fermare, devo riposarmi un attimo.

Non so voi, ma a me è riniziato il mal di pancia.

Ogni lunedi`, questo spazio e` riservato agli articoli da voi inviatimi in risposta all’iniziativa “Come salvare il mondo 1.0″. Cos’e` “Come salvare il mondo 1.0″? Leggi il primo episodio con le istruzioni su come partecipare qui.



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog