“Io non lo so se i cosiddetti NO-TAV c’abbiano ragione oppure no.
Quello che so, è che gli altri sparano talmente tante cazzate,
che ho il sospetto che siano loro ad avere torto.“
Aquila – domenica 23/10/2011, ore dieci di sera circa.
Questo è quello che ho pensato ieri sera, vedendo Sergio Cofferati su La7 a parlare della costruzione del tratto di alta velocità in Val di Susa.Avevo e ho rispetto e ammirazione per “il cinese”, ma sentendolo ieri sera ho pensato: “Mamma mia, come si cambia…”
Cofferati, in sostanza, ha detto che per risolvere il problema dei disoccupati e precari bisogna incentivare lo sviluppo. Già qui sarebbe stato opportuno chiedergli “quale tipo di sviluppo“, ma soprassediamo. Ha quindi detto che opere infrastrutturali come quella prevista in Val di Susa vanno in questa direzione, perché “gli uomini devono viaggiare più veloci“, aggiungendo, se non ricordo male, che queste sono le regole.
Bene, Sergio, ti prendo in parola: gli uomini devono viaggiare più veloci.
Ma quali uomini?
I pendolari che impiegano tre-quattro ore al giorno per andare e tornare dal lavoro. Pensa se dimezzassimo i loro tempi di viaggio! Tornerebbero a casa prima, starebbero più tempo in famiglia, oppure avrebbero molto più tempo libero a disposizione, sarebbero meno stressati. Pensa te quale indotto di felicità metteremmo in campo.
Oppure quelli che vanno a lavorare in auto, sprecano tempo e benzina in coda, sono a rischio incidenti, arrivano al lavoro o tornano a casa super incazzati. Pensa se questi qua avessero a disposizione mezzi pubblici con tempi di viaggio ragionevoli, quanta felicità pure loro metterebbero in circolo nella società.
Tonnellate e tonnellate di maggiore serenità si riverserebbero sulle nostre città, sui nostri paesi, nelle nostre case.
E anche chi alla fine fosse costretto ad andare a lavorare in auto, lo farebbe con maggiore tranquillità e con tempi di persorrenza minori. E poi ci sarebbero quelli che andrebbero in bicicletta, perché le strade sarebbero più sicure. E le città sarebbero meno inquinate, forse si eviterebbero i blocchi al traffico.
Insomma, soltanto con questa cosa metteremmo in circolo talmente tante novità positive, che poi forse la gente si accorgerebbe che sarebbe meglio andare avanti su questa strada, e allora invece di chiedere la costruzione di super strade, super ponti, super tangenziali, chiederebbero di spendere i soldi per parchi, giardini, strutture sportive, e poi magari per strutture sanitarie e assistenziali, scuole, asili.
Insomma Sergio, per qualcuno forse sarebbe una vera e propria catastrofe, no? Per quelli che vivono sulle nostre perenni incazzature, sulla nostra fretta, sul nostro spreco di risorse. Per molti altri invece no, sarebbe una vera e propria manna. Le cose positive si diffonderebbero come virus, non si fermerebbero più, perché la gente – almeno la maggioranza – non è masochista e capisce cosa è meglio e se gli fai fare uno sforzo, capisce anche che rinunciando a qualcosina adesso, puoi avere enormi vantaggi dopo. Sempre che quelli del “dopo” non siano politici come te, ovviamente. Devono essere credibili, altrimenti vengono mandati affanculo.
Questo mi aspettavo che dicessi ieri sera Sergio. Che dicessi qualcosa di nuovo e di diverso. Qualcosa che prima ancora di essere di destra o di sinistra, fosse semplicemente migliore. Perché è questo che bisogna mettere in campo. Qualcosa che possa darci una speranza, un obiettivo più interessante rispetto a quello di vedere un carciofo rumeno transitare in treno a 300 chilometri orari.
Ma, come ho detto prima, come si cambia…
P.S.: mi sa che deve scendere in campo Bibùlo…