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Come si diventa blogger di scienza?

Da Emmecola

Oggi ho ricevuto questa bella mail da parte di Alessandro, un mio lettore. Ho pensato che la mia risposta potesse interessare anche ad altri, e così ho deciso di scriverla qui.

Ciao!

Sono Alessandro, uno studente di biotecnologie di Torino che segue abitualmente il tuo blog, diciamo che aggiorno almeno due volte al giorno (e non sto esagerando)!
Innanzitutto i miei complimenti, i tuoi post sono motivo di riflessione individuale e collettiva in classe con i miei compagni di corso.
Terminati i doverosi complimenti, ti volevo porre una domanda: come si diventa blogger di scienza?
Mi spiego meglio: quali consigli daresti ad un aspirante blogger? Mi affascina l’idea di “fare comunicazione scientifica”, oltre all’idea di confrontarmi con altri addetti ai lavori.

Grazie dell’attenzione e ancora complimenti per il tuo blog!

Alessandro

Come si diventa blogger di scienza?

La risposta più semplice alla domanda “Come si diventa blogger di scienza?” è questa: si apre un blog e si scrive di scienza. Non per essere banali, ma in fin dei conti è quello che serve. Ci sono centinaia di persone in Italia e nel mondo che fanno così! Hanno un minimo di interesse verso la scienza, aprono un account su WordPress o su Blogger e iniziano a scrivere. Certo questo non può bastare a diventare dei bravi blogger di scienza. Qui però si entra in un campo minato, perché ognuno ha le sue idee e la formula magica non esiste. Quello che posso fare è dire che cosa serve, secondo me, per diventare dei blogger scientifici rispettati e stimati dalla più ampia fetta di pubblico possibile.

Stile – Scrivere bene è importante, ma non fondamentale. In realtà, l’unico vero requisito è la conoscenza della grammatica (e dell’ortografia). Per il resto, è sufficiente adottare uno stile decente, che non provochi orticaria e attacchi di nausea al lettore. Certo serve un quid in più per fare il salto di qualità, vendere libri e ricevere premi, ma non è su questo aspetto che un blogger di scienza deve puntare. Nel mondo della comunicazione scientifica siamo pieni di artisti della parola che non capiscono niente di ciò che scrivono.

Formazione – Io ritengo importante avere una formazione scientifica di base. Senza una laurea si rischia di apparire dei dilettanti, e chi mastica un po’ di scienza, quando legge, se ne accorge.

Tema – Preferisco la specializzazione alla divulgazione generalista, semplicemente perché non si può essere esperti di tutto e si rischiano brutte figure. Il mio consiglio è quindi di scegliere un argomento e concentrarsi su quello: in questo modo ti ritagli un angolo della blogosfera dove la gente sa di trovare una persona competente. Se voglio leggere un articolo di chimica io vado dal Chimico Impertinente, se cerco la biologia punto dritto su Leucophaea, per le piante ho Erba Volant, mentre su Rangle so di poter trovare degli approfondimenti ragionati sul mondo della divulgazione scientifica in genere.

Contenuti – Una volta scelto il campo d’azione bisogna setacciare la rete per trovare articoli scientifici da commentare o comunque spunti di riflessione. Il mio consiglio è usare il più possibile i social network e i feed RSS. Twitter, in particolare, è una vera miniera d’oro per chi cerca news di scienza: devi solo seguire le persone giuste, creando magari delle liste ad hoc, e avrai tutto il materiale che ti serve affinché il tuo blog sia sempre aggiornatissimo. Io utilizzo moltissimo anche Google Reader, seguo decine di blog italiani e stranieri, e due o tre volte al giorno do un’occhiata per conoscere le ultime novità.

Lingua – Non è obbligatorio scrivere un blog in italiano. Scrivere in inglese moltiplica il numero di possibili lettori e si resta in contatto più facilmente con i guru del settore. Tuttavia, chi – come me – considera la comunicazione della scienza anche una missione sociale, allora non può che scrivere in italiano, perché è proprio qui in Italia che c’è necessità di bravi divulgatori. Conoscere la lingua inglese è comunque importantissimo, ci tengo a sottolinearlo, perché le notizie è meglio andarle a prendere alla fonte piuttosto che sui siti italiani, dove spesso (ma per fortuna non sempre) sono distorte e fraintese.

Lettori – Mantenere un buon rapporto con i propri lettori è essenziale. Rispondete alle mail e ai commenti. Ringraziate per i complimenti e dialogate con i critici. Solo così si conquista la fiducia delle persone, che si sentiranno ascoltate e quindi importanti. E torneranno da te.

Questi sono i miei consigli, non sono un professionista e ho iniziato a scrivere da poco, perciò prendeteli con le pinze. Ad ogni modo provate, io mi sono lanciato in questa impresa un anno fa e non ho mai ricevuto critiche negative, quindi forse il mio metodo funziona! :-)

Forza aspiranti blogger, al lavoro!!

Altri link:

  • Come scrivere un articolo divulgativo sulla scienza (Science Backstage)



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