L’Islanda è diventata indipendente dalla Danimarca nel 1944, rescindendo unilateralmente il Trattato d’Unione e le relazioni diplomatiche, dopo un referendum popolare. La Costituzione, proclamata nello stesso anno, che ne fa una repubblica parlamentare, guidata da un presidente eletto ogni quattro anni a suffragio universale, è stata finora quella danese con qualche adattamento.
Il piccolo Stato, abitato da poco più di 300 mila abitanti, ha praticato la partecipazione dei cittadini e dell’organizzazione territoriale fin dall’inizio, ma è senza dubbio inedito il processo politico di riforma costituzionale avviato in modo da rispettare il principio fondamentale della volontà del popolo.
La nuova Costituzione è costruita insieme a tutti i cittadini e si appoggia massicciamente su Facebook, Twitter, YouTube e Flickr, al fine di raccogliere i suggerimenti, le osservazioni e praticare una revisione aperta, che permetta all’economia e alla politica di ripartire su basi sane dopo la crisi del 2008.
Il primo atto di rinnovamento costituzionale è stato la predisposizione di un consiglio, composto da venticinque persone in rappresentanza della società civile, provenienti da tutte le categorie sociali, incaricate di supervisionare il testo. Invece di presentare un prodotto finito agli Islandesi, le autorità hanno cominciato con il mettere sul sito del governo numerose informazioni, dalla Costituzione attuale alle proposte del Parlamento e delle amministrazioni locali, al brogliaccio dei lavori in corso.
L’Assemblea Costituente pubblica ogni settimana i suoi ultimi risultati e da aprile permette a tutti i cittadini di intervenire in merito sui social network.
Facebook e Twitter servono innanzitutto come luogo di dialogo. I componenti dell’Assemblea Costituente raccolgono i feed back sui lavori, settimana per settimana, interagiscono con i discussant individuali e collettivi senza filtri mediatici.
YouTube e Flickr mostrano i 25 componenti del Consiglio di supervisione al lavoro e diffondono le immagini dei componenti della Costituente, che hanno presentato questa o quella proposta di modifica.
Gli Islandesi vedono la nuova Costituzione prendere forma assieme a loro, secondo i contributi che forniscono.
Il lavoro preparatorio e redazionale deve essere terminato a fine luglio, quando il nuovo Parlamento si troverà a discuterlo e ad approvarlo quasi certamente con pochissime altre modifiche.