Come sopravvivere ad una rottura

Creato il 31 ottobre 2013 da Siboney2046 @siboney2046

To the wonder (2013)

Il più delle volte accade che una storia finisca per motivazioni non troppo gradevoli: veniamo tradite, veniamo lasciate per un’altra, tradiamo e per questo veniamo lasciate. Spesso i rapporti si logorano nel tempo e quello che era iniziato come una travolgente passione diventa niente più di una routine, segnata da scadenze nel vedersi ed impegni per mantenere in vita qualcosa di morto: si finisce per non provare che affetto, nel migliore dei casi, indifferenza nei peggiori. Quando la situazione è una di questa è tutto molto doloroso, ma anche in un certo senso “accettabile”. La cosa più difficile da accettare è non essere più amate quando si ama ancora.

Parlo al femminile perché la mia è una prospettiva femminile, nulla vieta di girare tutti i nomi e gli aggettivi al maschile: il discorso resta comunque valido a tutti gli effetti.

Blue Valentine (2010)

L’amore è quanto di più incomprensibile possa esistere: è del tutto incomprensibile come da un momento all’altro ci scoppi nel cuore un sentimento insensato, senza ovvie ragioni per un’altra persona che conosciamo appena, il più delle volte. Eppure così avviene, ci innamoriamo e viviamo un’ardente passione che con il tempo (per chi più per chi meno) va un po’ a scemare, sostituita da un sentimento spesso bistrattato che però io reputo di valore ben maggiore dell’innamoramento, ovvero la tenerezza. Penso sia molto facile innamorarsi e provare accesi sentimenti per una persona che ancora non conosciamo bene e questo proprio perché non la conosciamo bene! Abbiamo ampia manovra d’azione vedendola con gli occhi che vogliamo, attribuendole le caratteristiche che più apprezziamo, in una parola, idealizzandola. Poi però subentra la conoscenza e più passa il tempo e maggiori sono i difetti, le asperità del carattere; si scopre che ci sono angoli che non si possono smussare e che si devono accettare così, prendere o lasciare. Se si decide di prendere, di resistere, di stare insieme nonostante tutto, allora si arriva al vero amore, non quello fatto di serate bollenti e baci che tolgono il fiato, di chiamate infinite e di sorprese ogni giorno. Per me l’amore è un mix di pazienza, di moderazione, di comprensione, di cieca fiducia, di reciproca stima, il tutto tenuto assieme da un collante forte come la tenerezza, se capite cosa intendo.

2046 (2004)

Tuttavia i sentimenti non sono una funzione biiettiva  e può capitare che se da una parte l’amore cresce, fa le radici e resiste sia all’uragano che alla brezza quotidiana, dall’altra può spegnersi, un po’ alla volta, senza una vera ragione. La tenerezza si trasforma in affetto e così l’amore finisce. Questo è il momento più difficile, quando ci troviamo difronte alla fine dell’amore dell’altro mentre in noi sentiamo che no, non è vero, noi ci amiamo ancora, tu non capisci, io ti amo. Per quanto forte l’amore di una persona non può bastare per entrambe e non resta che accettare. Il brutto è che in questi casi non c’è un motivo a cui appigliarsi, non si può odiare lui per un tradimento, non si può crocifiggere una lei che ce lo ha portato via. In questi casi bisogna accettare anche se non è facile.

Romance and cigarettes (2005)

Superare una rottura quando ancora si ama è quanto di più doloroso riesco ad immaginare: realizzare che la persona con la quale pensavamo avremo trascorso tutta la vita non ci vuole più è come un tragico lutto, è come se lei non ci fosse più. Non mi sento esagerata nell’affermare una cosa simile. La fine di un amore è un lutto. Ognuno vive il lutto come se la sente ma io voglio consigliare qualche passo per la “guarigione” per chi passa di qui con il cuore a pezzi e senza un’idea di cosa fare.

La prima cosa che posso consigliarvi è piangere tutte le lacrime che volete versare. Non c’è nulla di cui vergognarsi e soprattutto piangere vi aiuterà a svuotarvi. Il primo passo è proprio svuotarsi. Bisogna buttare fuori tutto e sentire il vuoto fino dentro al cuore. Solo finché non ci sarà quel vuoto, finché non lo sentirete non lo potrete riempire. Sentire il vuoto fa un male cane, ma fa anche rinascere, un pezzo alla volta.

Qualcuno come te (2001)

Cercate poi di non pensare e non dico di dimenticare, quello è impossibile. Anzi talvolta ricordare è quasi un sottile piacere, un ricordo del vostro amore passato è come un salvagente nel mare del futuro senza lui. Ma questo genere di ricordo diventa una droga e come ogni dipendenza è difficile da abbandonare. Vi dico solo di non pensare a nulla, di fare e basta, qualsiasi cosa, che sia leggere un libro o stirare le camicie; può essere preparare una ricetta molto complicata o fare una corsa in bicicletta. Tenetevi occupate, in modo che la testa non abbia tempo di pensare. Concedetevi qualche gratificazione, qualche premio che vi faccia sentire bene, anche solo per qualche istante. Sentirsi bene è un percorso difficoltoso e da qualche parte bisogna iniziare, non conta se il metodo è poco nobile, un po’ di sano materialismo può edulcorare qualche ora del vostro giorno.

Via col vento (1939)

Circondatevi di amiche, quelle buone, quelle che in un modo o nell’altro sanno sostenervi. Ci sono molti tipi di amiche, ma quelle vere si vedono in questi momenti, sono quelle che corrono appena dite loro “ci siamo lasciati”, anche se è successo mille volte. Sono quelle che vi chiedono come state anche se voi non parlate o che vi portano fuori a sbronzarvi e vi riportano a casa solo per farvi passare una serata. Le cattive amiche sono quelle che non si interessano, che non mostrano un briciolo di empatia, sono quelle che vi guardano con aria assorta quando parlate di com’è andata e che poi vi parlano di com’è andato l’aperitivo. Se c’è qualcosa di positivo in questa situazione è che vi accorgerete delle persone a cui state davvero a cuore e davvero non è cosa da poco.

Pensate in negativo. Immaginare un futuro roseo con lui è quanto più deleterio ci possa essere. Immaginare che un giorno la situazione si risolverà, che lui ancora vi pensi, che ogni tanto facciate capolino nelle sue giornate perché trova un oggetto che vi appartiene o un vostro regalo è qualcosa di estremamente distruttivo. Pensate in negativo nel senso che dovete cercare di immaginare la situazione peggiore:  probabilmente nel frattempo ha trovato un’altra o semplicemente si è dimenticato di voi. Lui sta dalla parte forte, quella che ha lasciato e che ha meno difficoltà andare avanti. Pensate quindi che davvero non vi ama più. Farà malissimo, vi sentirete torcere il cuore, ma poi passerà, con fatica e lacrime, ma poi passerà e voi sarete pronte ad accettare un futuro in cui davvero lui non tornerà.

Anni felici (2013)

Ma più di tutto quello che vi consiglio è di non aspettare. Per quanto possa essere difficile, cercate di non aspettare che accada qualcosa. Il più delle volte si spera in un ritorno, si spera che lui capisca che si è sbagliato, che non è vero che non ci ama, che era solo una crisi, che si è reso conto. Talvolta capita, non dico di no. Io credo nelle minestre riscaldate, se sono riscaldate dall’amore. Però è qualcosa di raro. Il più delle volte capita che lui prenda un’altra strada, cambi, diventi una persona che voi non conoscete più. Magari prima vi diceva che non credeva nel matrimonio ed un anno dopo ricevete la partecipazione.  La vita è imprevedibile e non ha senso aspettare che accada qualcosa. Spesso neanche noi sappiamo cosa stiamo aspettando. Viviamo la nostra vita, anche con un certo grado di normalità, facendo le cose che abbiamo sempre fatto, ma nel profondo del cuore stiamo aspettando, dio solo sa cosa stiamo aspettando. Forse aspettiamo solo di rinascere. L’unica cosa che dovete davvero aspettare è di smettere di amare, perché succede, succede sempre. Il tempo uccide il grande amore. Improvvisamente un giorno vi sveglierete e non amerete più, sarete libere da quel giogo infernale e sarete pronte ad una vita nuova. Non affrettate l’arrivo di quel momento, capiterà quando deve arrivare e allora sarete felici perché sentirete che quel vuoto nel cuore non c’è più, che c’è qualcosa e che c’è anche tanto spazio per il resto che arriverà.

Perché the best has yet to come, sempre.

Come eravamo (1973)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :