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Come ti finanzio il reddito di cittadinanza a tutti i costi, secondo Grillo

Creato il 27 febbraio 2013 da Dilillofr @dilillofr

Come ti finanzio il reddito di cittadinanza a tutti i costi, secondo Grillo

Immagine elaborata da una foto su Photobucket


Superato il fine settimana e accettato il responso del voto, mi appresto ad osservare come le varie coalizioni cercheranno di negoziare il futuro del nostro Paese. Il nostro futuro. Nella delicatezza del momento, il fastidioso ronzio di alcune delle dichiarazioni, a mio modo di vedere irresponsabili, di Grillo.
Da una parte rifiuta la mano tesa di Bersani definendolo uno "stalker politico," dall'altra continua con la sua opera di indottrinamento sociale fondato sull'assistenzialismo di massa e la redistribuzione dei beni. Sempre e comunque facendo leva sulle sofferenze e le aspirazioni di milioni di italiani stretti da difficoltà economiche di ogni tipo.
E così mi sono imbattuto su un articolo dell'HuffingtonPost Italia dal titolo "Grilloeconomics, i soldi per pagare a tutti il reddito di cittadinanza? Per Grillo basta eliminare le pensioni e gli stipendi pubblici." 
Volendo approfondire, ho letto il post integrale direttamente sul blog di Grillo. Di seguito un estratto:
"In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere. [...] A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano. Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato.
Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza."
L'ultima volta che ho incontrato argomentazioni di questo tipo e di questo livello è stato durante le assemblee del "collettivo" del liceo per votare "democraticamente" per un'occupazione.
E' semplicemente idiota dividere la società in due blocchi. Io, ad esempio, mi trovo in mezzo. Ho con fatica superato la fase di transizione dall'università all'occupazione e non credo che godrò di una pensione da 5.000€. Come me, milioni di cittadini. Tanti miei amici. 
E poi, comunque, Grillo nel suo articolo, come al suo solito, non dice nulla, non propone nulla. 
Eliminare le pensioni? Anche e se per assurdo diventassimo davvero un paese così, e poi? Togli la pensione a chi quei 5.000€ di pensione e quelle due case se l'è guadagnate con le proprie mani, intelletto e creatività e gli dai 1.000€ di "reddito di sudditanza"? 
No, è un approccio che non accetto, tipico da paese sotto dittatura. Penso che se uno ha pagato le tasse (generalmente più alte per chi guadagna di più) tutta la vita lavorando 10-12 ore al giorno magari per mantenere un'azienda in attivo; se per tutta la vita ha mantenuto un certo stile di vita grazie alla propria operosità, perché deve rinunciare a quanto gli spetta? I grillini sui forum parlano di "giustizia sociale" ma per ottenerla si devono trovare altre soluzioni se non vogliamo parlare di espropriazioni e trasformarci nella nuova URSS del Mediterraneo. 
Parlare invece su come innalzare le pensioni minime a 1.000€ potrebbe essere un esercizio più utile e sicuramente più degno di attenzione. Mi spiace ma Grillo non mi convince proponendo espropriazioni di massa giustificate dagli errori del passato. Soprattutto per giustificare il "reddito di sudditanza" inteso come assegno perpetuo a perdere di 1.000€ a tutta la popolazione, indipendente dall'impegno e al contributo individuale nella società.  
Stalin, che lui usa come esempio negativo in un articolo sul suo blog, per far funzionare i suoi i piani quinquennali, "ordinò la creazione forzata di comuni agricole (kolchoz) e decise l'eliminazione dei kulaki, i contadini agiati." 
Un po' come Grillo che vuole eliminare indiscriminatamente le pensioni e tagliare gli stipendi anche di chi ha lavorato o lavora onestamente per realizzare il suo piano, il reddito di cittadinanza.  Una visione socialista della società che non mi appartiene. 

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