Come ti frego la UEFA …. la tattica del PSG

Questa stagione è la prima di monitoraggio ai fini del Financial Fair Play (FFP). Questo vuol dire che i club (con ambizioni europee) devono già dimostrare di rispettare i parametri del FFP fra i quali il centrale è il rispetto della “break even rule”, cioè il pareggio di bilancio.

Il PSG ha un problema. Perché allo stato attuale non sarebbe in condizione di rispettare il questo parametro ne’, probabilmente, di invocare gli esimenti previsti (in pratica l’aver iniziato un percorso di progressiva riduzione dei costi che porterà al futuro rispetto dei parametri).

Dal sito Swiss Ramble, che ha pubblicato un’analisi del PSG (“Paris Saint-Germain – Dream Into Action“) abbiamo tratto questa tabella con i risultati degli ultimi anni.

Non deve trarre in inganno il risultato 2010/2011 (l’ultimo bilancio non è ancora noto) perché risente dell’operazione di acquisto da parte della QSI, che ha portato partite straordinarie per 27,9 milioni di Euro.

Il Club parigino, peraltro, ha la soluzione in mano: nel mese di settembre 2012 ha iniziato a spargersi la voce di una sponsorizzazione da parte della Qatar National Bank (QNB), del valore potenziale di circa 100 milioni di Euro all’anno. Sarebbe la più importante sponsorizzazione a livello europeo.

Le reazioni degli altri Club (la UEFA, per il momento, non ha ancora affrontato il problema) non si sono fatte attendere: proprio per evitare l’aggiramento delle normative, il Regolamento sul Financial Fair Play prevede che i ricavi ed i costi delle squadre debbano essere riclassificati ai fini delle verifiche, applicando fra l’altro, la normativa sui “rapporti con le parti correlate”.

Il concetto può essere sintetizzato come segue: nessuno può impedire al PSG di ricevere 100 milioni di Euro da parte della Qatar National Bank ma, considerando che la QNB è legata (“correlata”) all’azionista principale del PSG, occorre considerare se il valore della sponsorizzazione è in linea con un valore normale di mercato. Altrimenti detto: la QNB avrebbe dato 100 milioni anche ad un’altra società simile a PSG se non avesse un collegamento con il suo azionista?

Poiché la risposta, verosimilmente, è negativa (il Manchester United – che ha recentemente negoziato un accordo con Chevrolet – si è fermato a circa 65 milioni di Euro all’anno e la fama del PSG non è paragonabile a quella del MUtd), sono scattate le contromisure.

Da un lato si è iniziato a parlare con maggiore insistenza di un futuro stadio come fonte di incremento e diversificazione dei ricavi. Ma i tempi non sono coerenti con le necessità immediate del PSG.

Allora, ecco escogitata la soluzione: non sarà una società a sponsorizzare il PSG, ma sarà direttamente lo Stato del Qatar. In pratica il PSG sarà presentato come una sorta di elemento promozionale  di un’intera nazione, mettendo così fuori causa un possibile confronto con altre sponsorizzazioni che avrebbe sicuramente bocciato l’operazione dal punto di vista UEFA.