USCITA CINEMA: 12/09/2013
GENERE: Commedia
REGIA: Rawson Marshall Thurber
SCENEGGIATURA: Dan Fybel, Rich Rinaldi
ATTORI: Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Ed Helms, Emma Roberts, Will Poulter, Molly C. Quinn
FOTOGRAFIA: Barry Peterson, Michael L. Sale
MUSICHE: Ludwig Goransson, Theodore Shapiro
PRODUZIONE: BenderSpink, New Line Cinema, Vincent Newman Entertainment
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: USA 2013
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore
Trama:
David Burke (Sudeikis) è uno spacciatore di marijuana e tra la sua clientela annovera cuochi e mamme borghesi ma niente ragazzini,dopotutto, si considera un uomo con scrupoli. Cosa potrebbe andare storto, quindi? Beh, diverse cose. Malgrado tenti di passare sempre inosservato, impara nel peggiore dei modi che nessuna buona azione va impunita quando per aiutare dei teenager locali si trova ad essere aggredito da un gruppo di punkabbestie che gli ruba la ‘roba’ e il contante, lasciandolo in debito pesante con il suo fornitore, Brad (Ed Helms). Per poter rimettere ogni cosa a posto e soprattutto salvare la pelle David deve passare allo spaccio di droghe pesanti e si trova, così, a collaborare all’ultima operazione di Brad: un carico in arrivo dal Messico. Coinvolgendo loro malgrado i propri vicini, la cinica spogliarellista Rose (Aniston), il suo smanioso ‘cliente’ Kenny (Will Poulter) e la tatuata e astuta teenager Casey (Emma Roberts) – David organizza un piano perfetto: una moglie e due figli finti. A bordo di una lucida roulotte, i “Miller” si dirigono verso il confine meridionale degli USA per un weekend del Quattro Luglio che non potrà che rivelarsi scoppiettante.
Commento:
Consentitemi in primo luogo nuovamente di rinnovare la polemica nei confronti di coloro che in Italia hanno l'onere di trasporre in italiano i titoli originali i quali sembrano essere costantemente afflitti da una malattia che va sotto il nome di banalità patologica, "come ti spaccio la famiglia" è insentibile.
Pur mantenendo una consueta e iper-collaudata struttura di commedia per famiglie Rawson Marshall Thurber, già regista di “Palle al balzo”, tenta un nuovo balzo verso il politicamente scorretto scegliendo in primo luogo come protagonisti quattro derelitti della società che secondo le statistiche correnti sarebbero condannati ad un destino sociale fatto di prostituzione, spaccio e piccola delinquenza. Si prosegue attraverso l’utilizzo di situazioni comiche più o meno riuscite che a tratti rischiano di essere disturbanti, vedi la scena con il poliziotto messicano o quella del morso di ragno.
Di buono c'è che la Jennifer Aniston a 44 anni suonati è sempre un bel vedere (a parte qualche ritocchino facciale non proprio riuscitissimo), che la Kathryn Hahn è un portento comico e che Edward Helms dà sempre quel tocco in più. La pellicola non brilla di particolare originalità. Si scivola inesorabilmente verso il consueto buonismo hollywoodiano e tolto il tentativo di rendere il tutto un po’ più cattivo non è fondamentalmente diversa da tutte le commedie "familiari" viste fino ad ora.
La redenzione sulla via di damasco del consueto infantile/superficiale che non aspetta altro dalla vita che essere salvato da una calorosa famiglia wasp oramai è quasi un teatrino stucchevole. Come pure è prevedibilissimo l’ineluttabile destino di qualsiasi adulto che per quanto trasgressivo una volta investito del ruolo parentale non sa resistere alla tentazione di diventare come tutti i genitori del mondo…uno scassa palle.
La pellicola strappa diverse risate grazie ad una manciata di battute ben riuscite, strepitoso il riferimento a “Dexter”, sebbene oltre questo non regala forti emozioni. Si segnala una simpatica versione di “Waterfalls” delle TLC che gli amanti delle hits anni 90 apprezzeranno con annesso assolo della compianta Left Eye (R.I.P.). Buono se si è in cerca di uno scacciapensieri senza pretese. (di BettyBoy)
Pro.
- Per i maschietti Jennifer Aniston in tutto il suo splendore.
- Una serie di gag ben riuscite.
Contro.
- Sarebbe bello che la Jennifer ogni tanto uscisse dalla sua “confort zone”, in fondo il mestiere di attore sarebbe questo.
- Si può serenamente vivere senza averlo visto.
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