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Come trovare l'anima gemella

Creato il 08 agosto 2010 da Mauser @Mauser89

 

Come trovare l'anima gemellaCiao a tutti, come state? Io una vera favola perchè da lunedì sono in ferie ed ho molti ambiziosi progetti per le prossime due settimane, uno dei quali sarebbe anche quello di aggiornare questo santo blog con una certa regolarità, con approfondimenti interessanti e con ricerche estese, ovvero tutte cose che di solito non ho tempo di fare del tutto a causa di continui impegni.

Come trovare l'anima gemella

Victorian couple
by Carl Schweninger

L'obiettivo che mi sono posta per questo primo approfondimento è piuttosto ambizioso, più per l'estensione dello stesso che per una effettiva complessità., parleremo infatti dei rapporti tra le persone, nello specifico di come trovarsi una moglie o un marito in epoca vittoriana. Come si è già visto e trattato in precedenza, l’argomento matrimonio e fidanzamento era qualcosa di davvero fondamentale nelle’epoca Vittoriana, il corteggiamento era un rituale mandato a memoria dai giovani rampolli assieme agli augusti antenati, ai re di Roma e discusso con animato interesse durante gli incontri o nei club di ritrovo.
D’altra parte, credo che la Stagione mondana inglese, chiamata anche “grande fiera dei matrimoni” sia significativo.
Ma se essere sposasti e fidanzati era così fondamentale, direi che un elemento era imprescindibile: il partner. Ed è una caratteristica che vale sia per uomini che donne; come si fa a sposarsi con qualcuno che non esiste? O, ancora peggio, come si fa a sposarsi con qualcuno che non vuole assolutamente?
Non ci si può sposare se il giovanotto in questione non fa la famosa proposta, quantomeno non con lui, e non ci si può sposare se la ragazza rifiuta categoricamente e con ottime motivazioni [per i meno attenti ricordo che il "non essere innamorati" non è una motivazione valida].
Ciascuna di queste due scene portava ad una delusione, ma anche ad una cosa decisamente peggiore, se la notizia cominciava ad essere risaputa: lo scandalo.
Solitamente gli scandali del genere erano figli di mire eccessive da parte di una delle due persone coinvolte: se un giovanotto puntava
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ad una ragazza troppo ricca, solitamente questa lo rifiutava per qualcuno alla sua portata, così come una ragazza che voleva a tutti i costi sposarsi con qualcuno non interessato a lei perchè povera e campagnola, di solito finiva per accettare poi offerte matrimoniali scadenti. Occorreva quindi un buon occhio.
E dunque, come si incontrava e conosceva la propria anima gemella? Argomento spinoso e molto probabilmente non sono neanche la persona più idonea a parlarne, visto che la mia ultima vicenda sentimentale non saprei se etichettarla come surreale, deprimente o deludente. Ma torniamo al concetto chiave. Se foste un giovanotto di epoca vittoriana, dove andreste a scegliere la vostra futura sposa? Tra quali la selezionreste? Con quali caratteristiche di lignaggio e salute? Non dimenticate che, per quanto raccapricciante, l’epoca vittoriana vedeva il mercato dei matrimoni decisamente più simile ad una fiera di paese di vacche e buoi, rammentate con quali parole il padre di Violet si rivolge al Lord Wessex nel film Shakespeare in love? E se foste una ragazza e doveste accalappiare un uomo, dove andreste o come vi comportereste? Ricordiamoci che in passato il rapporto non era assolutamente di parità, era solo e solamente l’uomo a fare la proposta e, come visto all’inizio, c’erano ben poche scappatoie. Dunque, per iniziare l’argomento c’è da fare una premessa fondamentale: il modus operandi cambia radicalmente se ci troviamo in campagna o in città, c’è poi una differenza particolare a seconda della classe: popolani, borghesi, gentry e nobili non facevano mica le cose tutti uguali! Vediamo qualche caso:
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Tra il popolo Si potrebbe dire che qui le cose erano piuttosto semplici, sebbene ciò non favorisse la ragazza, che spesso si vedeva intrappolata in un matrimonio con un marito violento, legata ad una vita dura fatta di sacrifici tra lavoro e figli, molti figli. Tra i popolani di basso livello le cose funzionavano più o meno come funzionano oggi per quasi tutte le persone normali. Ragazzi e ragazze contadine crescevano quasi assieme, se erano fortunati frequentavano la scuola di paese insieme e si incrociavano periodicamente. Le ragazze civettavano con i ragazzotti che interessavano loro, i ragazzi si mettevano in mostra, i due potevano anche avere credibili scuse per parlarsi o vedersi di nascosto qualche volta. Non era reato un bacio rubato in un prato o qualche sorrisetto ammiccante, tra i popolo era anche più comune avere rapporti prima del matrimonio, la mentalità era meno condizionata dal perbenismo religioso che invece pervadeva la classe borghese.

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The Hireling Shepherd
by William Holman Hunt

Le feste di paese, magari Calendimaggio o San Michele erano galeotte sotto questo aspetto e, sebbene con poco romanticismo, bisogna dire che granai, fienili, soffitte, rimesse delle carrozze e case sugli alberi pullulavano autenticamente di innamorati desiderosi di approfondire la propria reciproca conoscenza e penetrare… va bene, basta doppi sensi che l’argomento è già sufficientemente complesso. A quel punto, se i due si piacevano a sufficienza da voler provare una vita insieme (consumato o meno l’atto sessuale) il ragazzo chiedeva ufficialmente al padre della figliola di poterla frequentare; tra fidanzamento popolano e matrimonio non passava mai molto tempo come tra borghesi o nella gentry, poche settimane o pochi mesi, il tempo di organizzare il corredo, sistemare la casa dove i due sposini andranno ad abitare, comprare gli abiti ed eravamo pronti. Qualche riferimenti letterario lo si può trovare, per esempio nei seguenti romanzi: Il fiore e la fiamma di Kathleen E. Woodiwiss La protagonista, Heather, allevata dagli zii, è veramente povera, sposarsi con il figlio del ciabattino, Harry, sarebbe agli occhi esterni una conquista buona per la sua posizione, sebbene lei stessa ammetta di essere troppo povera perfino per lui e, quindi, la sua famiglia non l’avrebbe accettata. Grazie al cielo poi le cose le vanno decisamente meglio e le sue aspettative di ricchezza la portano addirittura in Carolina del Sud assieme all'affascinante capitano Brandon Birmingham. Il mulino sulla Floss di George Eliot

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Will she
by Mary Ellen Staples

Maggie, l protagonista, sebbene fanciulla di umili origini e destinata ad un matrimonio con un suo pari, come più volte ricordato, tenta la rivalsa per guadagnarsi il suo posto nella vita e nella società, certa di non voler restare povera e prevaricata dal marito per tutta la vita: il suo desiderio d'amore anche nel suo caso la spinge lontana. Pamela di Samuel Richardson Naturalmente come dimenticare l’illibata protagonista del romanzo richardsoniano, la cui virtù (un po’ antipatica) ci viene sbattuta in faccia ad ogni pagina? Pamela, che è retta e pia, trova disdicevole da morire che un signorotto come Mr B si abbassi a chiederla in sposa [a questo punto il mio maligno punto di vista si insinua nella vicenda suggerendo alla cara e tonta Pamela che, sì Mr B sarà anche di una classe superiore, ma questo non lo frena dal comportarsi come un cervo in fregola nei suoi confronti e i suoi sentimenti iniziali nei confronti dell’umile cameriera, sempre dedita a messaggiare con il suo reverendo, manco avesse il nuovo Samsung i9000, non sono proprio quelli di un giovane innamorato, quando di uno che le la vuole portare a letto e basta: nobile, contadino o arricchito che sia]. Emma di Kaoru Mori Qui la nostra protagonista, che fa la cameriera presso un’importante magione e ha una specie di storia con il figlio di un noto mercante con mire altolocate, si fa deportare in America senza troppe storie, animata dal fatto che una cameriera come lei non sarebbe mai stata la moglie giusta per un uomo della posizione di William Jones. Mamma mia che paturne visto che lui non è neanche nobile!
Tra i borghesi
Inutile dirlo, qui vengono le note dolentissime.

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A courtship
by Edmung Blair Leighton

Come già accennato qualche tempo fa sul post riguardante la religione, questa classe era decisamente la più bigotta, ammantata di quel senso di rispettabilità molto spesso artificioso e fasullo per darsi “un tono”.
Andrebbe fatta un’ulteriore distinzione tra alto borghesi e basso borghesi, specialmente sulle mire che i due strati sociali avevano per la propria ascesa e, di conseguenza, sulla classe del futuro genero.
I piccolo borghesi tendevano a cercare di stabilizzare la loro condizione, ricordiamoci che questi di solito avevano acquisito di recente il loro status benestante o comunque non nuotavano nell’oro, i loro introiti erano appena sufficienti a mantenerli inq uel minimo di agiatezza conquistata
Quindi, un piccolo borghese avrebbe cercato la sua sposa tra i suoi pari: altri piccoli commercianti o mercanti, imprenditori con un portfolio e un’area d’ingerenza minima, dipendenti stipendiati bene ecc.
In una ragazza avrebbero cercato principalmente una reputazione intatta, buon carattere e l’immancabile religiosità. A tal riguardo consiglio di leggere il post riguardante i Cinque aggettivi della figlia borghese.
La bellezza era una qualità sperata, ma molto spesso disillusa: ricordiamo che la bellezza in passato era molto più effimera di oggi e di questo si aveva coscienza, visto che la chirurgia estetica, le creme rimodellanti, l’anti zampe-di-gallina possono anche essere considerati validi aiuti, ma di certo non erano ancora stati inventati, sebbene cominciassero ad affacciarsi verso fine Ottocento le prim protesi in cera per pene e seni, proprio per i fissati delle “dimensioni ad ogni costo”.

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Adieu
by Edmung Blair Leighton

Ecco quindi che una moglie moderatamente carina (leggete: non deve essere orrenda) era più che adeguata ad un sarto benestante, ad un fabbricante di cappelli, al proprietario di un lanificio, ad un insegnante o ad un religioso (sempre a memoria il fatto che i pastori anglicani hanno la possibilità di ammogliarsi).
Quella dei piccolo-borghesi era categoria di persone destinata ad aver più successo per quanto riguarda la soddisfazione delle proprie aspettative, visto che non erano stellari e la classe stessa, essendo molto numerosa, forniva una buona varità di volti e persone.
A questo livello della scala gerarchica i due giovani intenzionati a sposarsi hanno ancora un minimo di scelta riguardo il matrimonio, infatti la propria libertà al riguardo è inversamente proporzionale al gradino che si ricopre nella piramide di comando.
Erano i giovani che ancora si sceglievano e decidevano il momento più opportuno.
Ecco che si consumano relazioni amorevoli tra commesse e postini, fattorini, fioristi, macellai, sartine, modiste, domestiche di alto livello, levatrici, poliziotti e qualsiasi personaggio sia più o meno un impiegato o un piccolissimo imprenditore con un negozio.
Un esempio interessante per spiegare la questione potrebbe essere rappresentato da un giovane poliziotto che s'innamora della figlia di un orafo, in quel caso l'avrebbe prima corteggiata alla bottega paterna con qualche scusa, incontrata magari per strada, dopodichè avrebbe chiesto la mano al babbo e infine, dopo circa due o tre anni, si sarebbero celebrate le nozze.

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In the garden
by Theodore Blake Wirgman

È però da dire che, nel caso queste persone appartengano alla piccola borghesia campagnola, molto spesso i matrimoni erano tra conoscenti di vecchia data, spesso amici d’infanzia come è il caso di Sara Fielding e Prry Kingswood in Sognando te di Lisa Kleypas. Il caso della borghesia campagnola è un po' anomalo: se solitamente il fidanzamento borghese poteva durare da uno a tre o quattro anni, quello dei fidanzati "di provincia" era piuttosto lungo, molto formale e senz'altro noioso sotto tutti gli aspetti, soprattutto per i due innamorati; erano vietate romanticherie da innamorati come baci, carezze, poesie, passeggiate ecc. Mentre in città alla fine si chiudeva sempre un occhio, fuori dalle grandi metropoli la situazione era ferma su principi e credenze molto più perbeniste: un bacio alla francese era una cosa scandalosa! Il valzer rimase un ballo assolutamente proibito fino a dopo la metà dell'Ottocento, quando altrove era già ampiamente danzato. Gli alto borghesi invece, che piantonavano la posizione da più tempo ed erano pronti per il salto di qualità puntavano in alto, magari verso qualche nobile.
Gli alto-borghesi erano i parvenu, gli arricchiti, pieni di denaro e di lettere a credito, molto più di alcuni nobili, non necessariamente in decadenza, e pronti a conquistarsi il loro posto nell'unico modo che conoscevano: pagando.

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A favor
by Edmund Blair Leighton

Ecco quindi che le loro mire puntavano verso le figlie di duchi, marchesi, conti e baroni, ma anche cavalieri particolarmente facoltosi, purchè dotati del titolo, la classica storia "io ci metto i soldi e tu il lignaggio" e non erano sempre destinati a fallire, questo perchè spendere più di quanto ci si potesse permettere, all'epoca come oggi, era estremamente facile, ecco quindi che nelle alte sfere si potevano incontrare senza troppa difficoltà marchesi e conti pieni di debiti tanto da non sapere come liberarsene, l'intervento di un corteggiatore pagante si rivela quindi provvidenziale per le loro finanze; naturalmente nel caso fossero riusciti ad ammogliare la primogenita con un titolato ricco sarebbe stato ancora meglio, ma se proprio non si poteva scegliere...
Anche tra le ragazze era così: se esse provenivano da una famiglia facoltosa, i loro genitori potevano permettersi di entrare nell'alta società facendola sposare ad un barone decaduto o ad un conte.
Se il caso lady+arricchito poteva essere anche fattibile, sebbene i mariti di solito rinfacciassero alle proprie consorti il fatto di aver salvato la loro famiglia dalla miseria, nel caso contrario dove fosse lei la ricca e lui lo spiantato, la situazione era meno rosea poichè questi soggetti difficilmente perdevano il vizio e rischiavano di trascinare sul lastrico moglie e figli, senz acontare che il gioco è solo una delle forme di egoismo più diffuse, in un ancor più grande numero di casi, sentendo minacciata la posizione dominante del capofamiglia dai soldi che era stata la ragazza a portare, i mariti picchiavano violentemente la moglie e i loro figli come sfogo per questa loro inettitudine, incapaci di accettare il fatto che fosse stato per intervento di una donna che erano ancora vivi.
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Erano casi comuni di cui si leggeva ogni giorno, casi che ci rammentano una volta di più quanto secondario fosse il ruolo della donna rispetto al consorte.
Grazie al cielo, posso dire, non tutte le famiglie di queste ragazze erano disposte ad accettare le loro bambine picchiate e maltrattate e, nel caso la cosa divenisse risaputa, avrebbero mosso marie monti per salvare la fanciulla, annullare il matrimonio e portare via a quell'uomo ogni singolo penny che avesse ancora in tasca.
Trascurando i dettagli meno belli della faccenda, queste ragazze figlie di arricchiti e questi parvenu cercavano di uniformarsi alla nobiltà preesistente frequentando la Stagione, le feste e i teatri e, in genere, facendosi scandalosamente vedere in giro.
L'accoglienza riservata loro non sempre era delle più calorose, ma di solito riuscivano nel loro intento.
Riferimenti letterari utili sui basso-borghesi:
Il fiore sbocciato di Kathleen E. Woodiwiss
In riferimento al personaggio della signorina Felicity Fairchild. Sebbene la ragazza punti effettivamente al marchese Wyndham, è evidente che il suo partner ideale finisce per essere Roger Elston, il figlio del proprietario del lanificio del paesello.
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Il segreto di Olivia di Carolyn Jewel
Dove la protagonista, maestrina di paese, prima dei drammatici eventi narrati viene detto essere stata fidanzata con il vicario. Meno male che incontrerà poi il conte Sebastian Alexander perché quel religioso antipatico che l’ha ripudiata solo perché non era più pura mi dava sui nervi da matti, principalmente perché Olivia era stata violentata, non si era spontaneamente concessa ad un giovanotto di bell’aspetto…
Sognando te di Lisa Kleypas
Dove la nostra protagonista, prima di cedere al diabolico (e affascinante da morire *____*) Derek Craven, proprietario di una sala da gioco a Londra delle più famose, è fidanzata con il perfettino Perry Kingswood, succube di sua madre Martha, una donna divenuta acida con l’età. Il caso è significativo perché queste caratteristiche dell’amicizia d’infanzia si ritrovano quasi esclusivamente in campagna, dove la gente, alla fin fine, non si perde mai di vista, mentre in città la mentalità era decisamente più aperta verso il matrimonio con le “nuove conoscenze”. Sara comunque sceglierà Derek che ha una classe alquanto indefinita essendo partito dai bassifondi, ma essendo arrivato al grado di ricchezza di qualche peer tipo conte o marchese.
All’improvviso tu di Lisa Kleypas
Sebbene l’ambientazione sia nel mondo degli artisti, nello specifico degli scrittori, le regole al riguardo sono sempre le stesse e anche Amanda finisce per sposare uno della sua stessa classe sociale, sebbene piuttosto ricco rispetto alla norma, ovvero l’alettande Jack Devlin.

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Couple of lovers
by Pál Szinyei Merse


Riferimenti circa gli alto-borghesi alla conquista della nobiltà:
Oceano di passione di Johanna Lindsey
Dove la protagonista, Georgina Anderson, è figlia di un importante commerciante americano, mentre lui, James Malory, è il figlio quasi ripudiato di una nobile famiglia inglese.
Della stessa serie della Famiglia Mallory è anche interessante il libro Incantesimo del cuore, che vede invertiti i ruoli con protagonisti il fratello di Georgina, Warren, e la nipotina di James, Amy Malory.
L'uomo del mio desiderio di Johanna LindseyLa protagonista, Megan Penworthy, dopo aver subito l'ennesimo affronto da Lady Ophelia e dalle sue figlie bisbetiche decide di renderl pan per focaccia sposando un nobile con un titolo più altisonante del suo, ecco quindi che la scelta cade sull'affascinante Devlin St. James, che nel frangente si sta fingendo uno stalliere a casa sua =P
Semplicemente perfetto di Mary Balogh
La protagonista è la proprietaria di un collegio e ne viene da una vita di insegnamento, mentre lui è il marchese di Attingsborough, già apparso in Un'estate da ricordare. Lui è addirittura marchese, però in questo caso la scalata sociale non era assolutamente voluta.
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La fiera della vanità di William M. Thackeray
La nostra protagonista, Becky Sharp, è invece un'arrampicatrice della peggior specie! E punta direttamente agli alti gradini della nobiltà, salvo poi abbassare il tiro quando l'amore ci mette lo zampino. Anche in Barry Lyndon, dello stesso autore, il nostro protagonista cerca di entrare a far parte della nobiltà sposando la vedova di un nobile, stratagemma che gli guadagnerà sì l'ascesa, ma non la felicità.
Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
Inutile non citarlo, dopotutto le mire della signora Bennet sono proprio quelle di accasare due delle sue adorate(???) figliol con Bingley e Darcy fin dall'inizio, oppure sono io che ricordo male la vicenda?
Jane Eyre di Charlotte Bronte
Qui la nostra Jane vorrebbe sposare il burbero Mr Rochester solmente per amore, ma in realtà è una scalata alla piramide sociale, quella che sta inconsciamente dando maritandosi con qualcuno di un gradino più in alto di lei.
Emma di Kaoru Mori
Dove i genitori del protagonista sono, rispettivamente, un arricchito e una nobildonna di campagna [e hanno addirittura il coraggio di fare la predica al figlio ¬_¬].
Tra l'augusta nobiltà
I nobili ottocenteschi, è il caso di dirlo, scendevano a patti con una
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discreta facilità.Nonostante queste manchevolezze, le loro idee erano sempre delle più tradizionaliste, ecco quindi che i victorians di due secoli fa riuscivano facilmente a vedere i contrasti che questa classe aveva al suo interno, le sue correnti, le contraddizioni.
I nobili victorians potevano in larga parte vantare titolo di almeno un paio di secoli, alcuni anche più antichi creati per esempio in epoca Tudor.
La loro ragione di pensiero credeva che loro, inteso come nobiltà, fossero migliori degli altri, specialmente di quelli che avevano al di sotto, e questa loro essenza "migliore" si esprimesse nell'avere un titolo. I nobili difficilmente lavoravano, certo nessuno sarebbe andato a spalare letame o fare la governante, ma si può dire che non facessero neanche quelle cose che rappresentavano il loro interesse, cioè badare ai conti e all'amministrazione delle grandi proprietà terriere che avevano legate al nome che portavano; il lavoro, si diceva, era cosa da pezzenti, la gente che lavora per vivere è inferiore, la vera nobiltà è data dall'eddere di antico lignaggio, con un po' di sangue blu e condito il tutto con una discreta dose di alezzosità.
Capirete da queste premesse (che io non condivido assolutamente) che coi tempi che correvano molti nobili, per quanto alteri e snob, non vivessero in ottime condizioni finanziarie: non amministrando correttamente i loro beni e in balia di speculazioni economiche, l cara
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aristocrazia era praticamente sul lastrico, non solo: non avendo una fonte di reddito consistente che portasse nelle loro casse qualche spicciolo ogni tanto, era evidente che la ricchezza accumulata da generazioni (quando la ricchezza era basata ancora sulla proprietà terriera, come nel Medioevo o nel Cinquecento) era destinata ad affievolirsi sempre di più.
E qui si arriva alla situazione matrimoniale: vero che i borghesi erano più ricchi e con più disponibilità economiche dei nobili, ma questi ultimi piuttosto si sarebbero tagliati una mano che imparentarsi con la plebaglia.
Non crediate che non l'abbiano fatto: la nobiltà dell'epoca era corrotta, un circolo quasi vizioso di sangue e cattive abitudini, preconcetti e senso di superiorità, tristemente animata dal fatto che l'unico che contava era il capofamiglia; e quanti capofamiglia ridotti in miseria si sono tolti la vita lasciando moglie e figli in bancarotta?
Per quanto il loro gesto estremo possa aver aiutato loro stessi a levarsi da quei problemi (un aiuto relativo, visto che se poi fossero finiti nel "Girone dei suicidi" di Dante, per loro i problemi sarebbero iniziati solamente allora), credo che nessuno di loro abbia tenuto conto del danno che il loro egoismo e la loro mancanza di responsabilità abbia causato alle persone che da loro dipendevano perchè, se una società stabilisce che ci sono persone che dipendono da altri anche legalmente, costoro non possono lavarsene le mani a quel modo quando torna loro comodo.
Nobile+nobile
Ma trascurando la filosofia, il primo pensiero di un aristocratico, ricco o povero che fosse, e la sua più grande speranza era senza dubbio quella di ammogliare o maritare figli e figlie un un altro nobile, magari più ricco e importante, oppure la di lui figliola. La ricchezza di
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questo avrebbe aiutato la famiglia in difficoltà e, nel raro caso in cui suddetta famiglia non fosse sull'orlo del tracollo, l'avrebbe innalzata nella scala sociale.
I matrimoni tra nobili erano stabiliti quasi alla nascita dei futuri eredi, celebrati prima ancora che i due avessero capacità di intendere di volere e, di certo, prima che potessero comprendere quanto vincolante fosse un patto simile. Quattro o cinque anni erano considerate età accettabili per lo svolgimento della cerimonia, che sarebbe poi stata replicata quando i due avessero avuto l'età adeguata per completare il rito, scambiarsi le promesse e consumare il matrimonio.
Se il matrimonio era celebrato da bambini, i genitori dello sposo (o lo sposo stesso, nel caso la differenza d'età fosse così ampia) potevano decidere di sovrintere personalmente all'educazione della futura sposa, potevano portarla a vivere con loro presso la loro residenza, decidere le scuole da frequentare, le compagnie e quant'altro; non era pratica inusuale, sebbene con l'avvento del Settecento stesse cadendo in disuso.

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Muttergluck
by Carl Schweninger

In alcuni casi, per mantenere comunque un certo grado di libertà, il matrimonio non era celebrato, ma il fidanzamento, ufficialissimo, era siglato fin dall'infanzia.
Questo portava non pochi problemi durante l'adolescenza dei due ragazzi, che si ritrovavano mescolati tra i loro simili, desiderosi di piacere a qualcuno, ma vincolati mani e piedi ad un contratto del quale erano schiavi insofferenti, come molti libri di narrativa ci insegnano.
Nobile+borghese
Se tuttavia la scelta del nobile si rivelava infruttuosa, principalmente perchè le condizioni economiche erano troppo precarie, la reputazione della famiglia (non necessariamente della ragazza) compromessa ecc, si poteva decidere per un matrimonio con un influente borghese, arricchito e parvenu.
Di questi c'era una discreta scelta sul mercato matrimoniale, molti erano commercianti o figlie di commercianti, ma si avevano anche importanti rappresentanti americani; l'America, che era all'epoca un paese poco influente ma in rapida crescita economica, aveva emissari in tutto il mondo, figure molto ricche che, come buona parte dei loro simili borghesi, cercavano di costruirsi una nicchia di influenza nella società che conta e quale miglior mossa se non maritare figlie e figlie con nobili sangueblu?
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Con i matrimoni misti, tuttavia, si viene a ricreare il discorso fatto pocanzi su quanto successo potessero avere.
Riferimenti narrativi e letterari:
Sognando te di Lisa Kleypas
I due protagonisti appartengono a due importanti famiglie nobili; la famiglia di lui, sulla bancarotta, aveva sacrificato il proprio primogenito per un matrimonio tra bambini con la figlia del loro "salvatore", che si era offerto di dare loro il denaro per ripagare i debiti in cambio del prestigio del cognome che portavano. Naturalmente da adulti i due sposi non sono precisamente felici dei provvedimenti paterni e lei è addirittura scappata di casa pur di sfuggire a quella situazione opprimente.
Il fiore sbocciato di Kathleen E. Woodiwiss
Colton Wyndham e Adriana Sutton sono fidanzati da quando aveva, rispettivamente, otto e sedici anni. Ma lui, messo a parte del piano paterno per unire le due famiglie, pur di non sottostare a quel matrimonio scappa come soldato di ventura e diventa parte dell'esercito che combatterà Napoleone a Waterloo. Inutile dire che al suo ritorno troverà le cose molto cambiate.
I Dilhorne: origine di una dinastia di Paula Marshall
Libro di cui abbiamo parlato in precedenza qui. Tom Dilhorne, il protagonista, ex galeotto, decide di accaparrarsi una moglie adatta al suo attuale rango social e la sceglie nella maestrina Hester Waring, di origini nobilissime inglesi, ma ridotta alla fame dagli sprechi del padre, che tentò fino alla fine di darsi un tono sperperando tutti i loro averi.
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Infine, tu di Lisa Kleypas
All'inizio della vicenda il conte Alex Raiford e la giovane e timida Penelope Lawson sono fidanzati ufficialmente per unire due grandi famiglie. Alex tuttavia non ama la sua futura moglie, troppo timida e mansueta, mentre lei è addirittura terrorizzata dal suo futuro marito. Sarà solo l'intervento dell'impetuosa sorella di lei, Lily, che sistemerà le cose. Prima di scegliere Penelope, comunque, Alex era fidanzato con una giovane americana di carattere, vivace e intelligente, sfortunatamente perita in un incidente di caccia.
Dimmi che mi ami di Johanna Lindsey
I due protagonisti, che si sono conosciuti e amati in circostanze di segreti vari, alla fine delle vicende, scoperta l'eredità di lei e il fatto che sia l'ultima portatrice di un titolo nobiliare, scelgono di spacciare la loro unione come un fidanzamento di vecchissima data.
Un'estate da ricordareb di Mary Balogh
Lauren Edgecombe è stata lasciata all'altare dal fidanzato che le era stato scelto durante l'infanzia e che l'ha abbandonata per una sua vecchia fiamma. Durante le vicende conosce Kit Ravensberg, erede di una casata nobiliare, a sua volta fidanzato con la mascolina Freiya, sorella del conte di Bewcastle.
Bene, spero che alla fine di questo lunghissimo approfondimento le idee riguardo la ricerca dell'anima gemella nel passato siano un po' più chiare,
noi ci vediamo al prossimo post
Baci
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Mauser

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by Edmund Blair Leighton


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