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Come un Anfiteatro...aperto e ridondante!!!

Da Mark @OfficinaDiMark
Come un Anfiteatro...aperto e ridondante!!!La crisi è frutto di uno strascico temporale non definito, non sono in grado di estrapolare ne le cause, ne gli sviluppi, quindi i rigurgiti mentali sono solo supposizioni su basi personali e collegamenti tra episodi accaduti nel tempo. Se un “Nuovo Tempo” ci sarà, le “rivoluzioni” attuali mi sembrano ben lontane dal voler risolvere il problema, anzi mi sembrano alleate occulte.Il fattore Tempo, è sempre determinante perché ormai la politica vetusta e le sue radicali ideologie viaggiano con lassi temporali inadeguati per dar risposte e attuare soluzioni, perché dal momento che si pensano a quello della loro applicazione sono già passati anni luce e quindi ormai prive di significato. Arrovellarsi la mente dando le colpe a questo o quella fazione non ha alcun senso, perché questo sistema è fallimentare. Lo so, parlare è facile sono le proposte a latitare.  Eppur proposte interessanti ci sono state ma troppo spesso declassate a mera immondizia, per poi, e solo poi, riproposte a soluzione.La rimodulazione parte da noi stessi, il desiderio di poter fare o voler possedere deve esser cambiato, le esigenze devono essere modificate e la concezione della globalizzazione deve esser soppiantato da armonizzazione.  Si continua imperterriti sul dualismo politico e sulla ripartenza del PIL, ma a mio avviso non si può curare un malato di cancro con l’aspirina.  Le metastasi sono diffuse, il numero di esseri umani interessati dagli eventi son ben al disopra di una circoscritta nazione. Sono molti ad esser “indignati”, ma la mancanza di obiettività e una dose di sano ragionamento stanno facendo più danni della inattività politica e della furberia economica finanziaria. Dopo le guerre e in particolar modo quelle mondiali, il pianeta era stato predisposto alla ripartenza, in quanto nulla c’era e tutto bisognava ricostruire, ora io dico, scrivo, che “Tutto c’è, ed è venuto il Tempo di abbandonarlo”. Questo pensiero, abbandona “l’Ottimismo” come volano dell’economia e pone al centro l’essere umano e le sue esigenze, che non sono la crescita smisurata, lo sviluppo a prescindere, la produttività da esasperazione, queste schiavizzano mente e corpo. Noi abbiam bisogno di libertà per poter rinascere, per il momento mi nutro di questa...filosofia da rigurgito o del cazzo fate voi (senza offesa posso sempre rettificare). Esternazioni o predisposizione al pessimismo, direbbero gli economisti, ma sinceramente me ne fotto.

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