Come un tuono

Creato il 26 aprile 2013 da Kelvin
(The place beyond the pines)
di Derek Cianfrance (USA, 2012)
con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Rose Byrne, Ray Liotta
VOTO: ***/5
The place beyond the pines non è altro che il posto dove il 'selvaggio' Luke (un Ryan Gosling monoespressivo ma efficace) si rifugia per scaricare la rabbia e le nevrosi di una vita ribelle: le persone normali lo farebbero passeggiando silenziosamente lungo la strada o dando calci alle pietre per terra. Lui, stuntman circense e asso delle due ruote, lo fa spingendo a manetta la sua moto, unico modo per sfogare la sua frustrazione di padre improvvisato. Come reagireste voi se dopo una vita ambulante e piena di eccessi veniste a sapere di essere padre di un bimbo nato dalla relazione di una notte? Il protagonista del film lo fa nel modo più cinematografico possibile: mosso da improvviso raptus paterno, molla in un istante la sua esistenza 'esagerata' per mettere la testa a posto e garantire un futuro al figlio. Peccato (piccolo dettaglio) che la madre non ne voglia sapere. Ma lui non molla: deciso comunque ad aiutare almeno economicamente il piccolo, non trova di meglio che mettersi a rapinare banche. Veloce, scaltro, imprendibile con la sua moto, diventa un divo del male, una specie di Vallanzasca newyorchese. Troverà ovviamente a sbarrargli la strada il classico poliziotto 'buono' (interpretato dal sempre più convincente Bradley Cooper) che non lo mollerà di un centimetro...
Fin qui siamo solo a un terzo del film. Più che sufficiente per farci un'idea: Derek Cianfrance è lo stesso regista di Blue Valentine, titolo per certi versi molto simile a questo. Cinema orgogliosamente indipendente ma anche molto, molto ingenuo: Come un tuono (stendiamo l'ennesimo velo pietoso sulla traduzione italica) è un filmone avvincente ma scontato, dagli sviluppi assolutamente prevedibili: l'unica scelta coraggiosa, dobbiamo dirlo, è quella di far 'sparire' il protagonista Ryan Gosling dopo nemmeno un'ora di proiezione (e infatti gli incassi ne hanno risentito parecchio...). Il resto della storia si incanala ben presto verso il filone generazionale: il piccolo, ormai adolescente, sa come cavarsela e come stare lontano dai guai. Ma nulla potrà contro il destino segnato che gli mette accanto un compagno di giochi molto particolare, guardacaso figlio del poliziotto che tre lustri prima aveva reso difficile la vita al padre... e allora ecco che il cerchio si chiude, trasformando la pellicola in un dolente spaccato di un' America profonda e sconosciuta ai più.

Cianfrance cerca di unire nelle tre parti del film la spettacolarità e la violenza di un 'action' ruvido e
nient'affatto patinato con l'afflato quasi epico di un noir generazionale: il risultato, come detto, non è memorabile e piuttosto discontinuo, ma le interpretazioni di tutti gli attori sono decisamemente sopra la media. Compresa quella di
Gosling, che però a forza di interpretare questi ruoli da 'bello e tenebroso' (e anche molto silenzioso) rischia di diventare schiavo di un personaggio che non rende giustizia alla sua bravura. E chi lo ha visto in Lars e una ragazza tutta sua e Le Idi di Marzo sa cosa intendo. Bellissima, infine, la colonna sonora di Mike Patton, molto evocativa e coinvolgente, capace di non farci mai dimenticare il destino segnato dei protagonisti del film.

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