Magazine Cinema

Come un tuono

Creato il 16 ottobre 2015 da Jeanjacques
Come un tuono
Mi sembra di essere entrato in una realtà parallela perché, nella mia incasinatissima vita, alcune cose sono cambiate. Preferisco soffermarmi su quelle più leggere e ininfluenti, ovvero che ultimamente esco molto poco e che in televisione danno dei film molto interessanti. Tempo fa mi è capitato di imbattermi in The Chaser - che comunque avevo già visto e che davano tardissimo, tanto per cambiare - e, poco dopo, nell'interessante Pride and glory, fino ad arrivare a questa. E non parlo di Sky o canali particolari, ma proprio della televisione 'comune', che solitamente o trasmette calcio o ignobili schifezze, quindi la cosa mi sta leggermente sorprendendo. Forse si tratta di tre isolate botte di culo, oppure forse al mondo c'è speranza. La fortuna vuole anche che, negli ultimi due casi, si trattasse anche di pellicole che mi avevano stuzzicato la curiosità ma che per un motivo o per l'altro mi ero perso, come spesso capita. Un'occasione molto ghiotta per far valere il mio nuovo status di pantofolaio e, in barba alla dieta da palestra, stravaccarmi sul divano con tanto di popcorn e schifezzuole varie per fare il culone con tutti gli agi e i confort che l'esercizio richiede.

Luke Glanton lavora come stuntman motociclista in uno spettacolo ambulante. Un giorno incontra Romina, una sua vecchia fiamma che gli rivela di essere rimasta incinta dopo il loro ultimo incontro. Luke decise così di fermasi nella città, nonostante lei stia crescendo il figlio insieme a un altro uomo, trova lavoro presso un autofficina ma, siccome il suo capo non ha abbastanza soldi per pagarlo, lo convince a fare dei colpi in banca utilizzando proprio le sue abilità con le due ruote e...

Non ho scritto nel primo paragrafo che i film che ho modo di beccare in televisione ultimamente sembrano fatti apposta per piacermi, nel senso che hanno tutte quelle caratteristiche per entrare a braccia aperte nelle mie pupille, che iniziano a sbavare come un sanbernardo davanti a una bistecca. The place beyon the pines (questo il titolo originale, anche se quello italiano devo ammettere che funziona ai fini della narrazione, pur dando l'idea di andare a vedere una commedia romantica venuta male o una trasposizione di Nicholas Sparks) inizia come una storia d'amore, prosegue come un film di crimine, si stoppa come film di denuncia e conclude il suo volo come film di vendetta. Tutti tipi di storia che io adoro quando sono fatte bene e che qui convivono armoniosamente in un unico insieme. Quattro generi del tutto diversi che si lasciano posto a vicenda con estrema delicatezza, senza sgomitare o cercare di prevalere l'uno sull'altro, offrendo anche diverse sorprese nella narrazione che sinceramente non mi aspettavo. Perché, e qui sta la vera piccola grandezza del film, nonostante i tre volti che capeggiano sulla copertina la storia non parla unicamente di loro tre. Essi sono ben presenti, compiono le azioni che danno inizio alla vicenda principale, ma questa non si ferma lì. Prosegue anche quando loro (a tradimento, brutti bastardi! A tradimento!) escono di scena. Un po' come dire che quello che facciamo non è mai vincolato unicamente a noi stessi, perché non siamo soli al mondo e le nostre azioni si ripercuotono su coloro che ci stanno intorno. Una riflessione semplice ma non scontata che il regista e sceneggiatore (insieme a Ben Coccio e Darius Marder) Derek Cianfrance riesce a gestire con eleganza, senza strafare e dando a ogni scena il giusto peso quando è richiesto. Il che non è male se pensiamo che il pischello è solo al secondo lavoro, e che riesce a rendere credibili attori come Eva Mendes e Ryan Gosling, che non sono proprio delle cime - ok, per quest'ultimo non citate Drive o Only God forgives, lì è stato Refn che ha saputo gestire la sua inespressività. Fondamentalmente, quindi, possiamo dire che questo è un film sulla verità e sulle sue sfaccettature. D'altronde si apre col [primo] protagonista che scopre la realtà sulla condizione della sua ex e, proseguendo, vedremo gli altri personaggi che si troveranno con la vita sconvolta mentre decidono se far rispettare ciò che è vero e ciò che non lo è. La pellicola a questo punto apre una parentesi molto bella e anch'essa ben integrata in tutto l'insieme, ovvero il mostrare come le situazioni di difficoltà mostrino le persone come sono realmente. Anche qui, un discorso legato alla verità, perché sono proprio quelle situazioni a mostrare la parte più autentica della gente. Luke (cioè... invidia a manetta per il fisico di Gosling, ma che tatuaggi orribili!) non è uno stinco di santo, eppure ce la mette tutta per dare a suo figlio un futuro migliore. E lo fa sbagliando, creando casini ancora più grandi, ma sono le azioni di una persona che non ha conosciuto altro che violenza nella vita e che prova a fare di tutto per fare del bene coi pochi mezzi che ha; da questo punto di vista, un personaggio davvero magnifico. Anche i personaggi che seguiranno fanno i loro errori, ma saranno proprio quelli a dimostrare che razza di persone sono... ovvero, delle persone comuni. Il film non dà mai giudizi, mostra senza perdonare ma non condannando nessuno, neppure chi forse se lo meriterebbe, perché tutti siamo frutto dell'educazione che abbiamo avuto, come dice Luke verso l'inizio del film parlando del proprio passato. Ogni tassello combacerà alla fine lì, nel posto al di là dei pini, dove si sono svolte le sequenze e gli incontri più importanti, il luogo della verità. Perché la verità, prima o poi, viene sempre fuori. E quando lo fa, rimbomba proprio come un tuono.

Ora capisco perché all'epoca me ne avevano parlato così bene. Una pellicola semplice e che non vuole dimostrare nulla a nessuno, ma che nel suo non fare nulla compie molto più di certe sue colleghe più blasonate.Voto: ★ ½

Come un tuono
Come un tuono
Come un tuono
Come un tuono
Come un tuono
Come un tuono

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines