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Come una piuma

Da Miwako
Oggi mi hanno dato un bacio.Un bacio piccolo, sulla guancia.A darmelo, una persona da cui mai me lo sarei aspettato.Una persona che conosco poco, molto poco.Mi viene in mente un accenno di pelle d'oca, quando penso a come definirei la nostra conoscenza. Dura un attimo, la pelle che si increspa; tiri un filo, uno qualunque, e l'epidermide si arricciola. Buffo che un alito di vento e una persona scatenino la stessa reazione.Ma mi spiego male, stanotte; sono stanca e le parole sono un po' arricciate pure loro.Non mi si smagliano le braccia.E il cuore non impenna.A fior di pelle, o meglio a fior di penna, è come definirei la nostra conoscenza. Superficiale, accennata, istantanea.Probabile che rimarrà tale.Possibile che, potendo, ci saremmo detti un sacco di cose.
E' buffa anche questa sensazione di non detto, di mai accaduto, come avere un deja-vu di qualcosa che non è mai stato.Gesticolo con le mani in aria, mentre le corde in gola suonano una risposta a caso ad una domanda a caso. I miei occhi parlano d'altro, e forse pure i suoi.
Ripenso di nuovo a quanti sono i modi per comunicare. Alle crepe del castagnaccio, che a guardarlo in superficie dice poco, con quella faccia piatta e scura. E invece. A concedergli un morso, sa di un sacco di cose. E non si finirebbe più.
Stesso luogo, stessa ora. Un venerdì qualunque va bene. Anche mai. Trovarsi nello stesso luogo eppure essere altrove.
Baciami sulla guancia,tu, con quegli occhi che ridonoe quei capelli scuritra cui s'infila il ventomentre te ne vai.

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