Come vincere la timidezza?

Da Ciraolo

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Verso fine estate M. (iniziale di fantasia), un giovane ragazzo, mi ha fatto una richiesta sintetica quanto precisa:

Ciao, avresti qualche consiglio per sconfiggere la timidezza?

Mmmhhh… Si è mai detto che un Ciraolo degno di questo nome non abbia un consiglio adatto ad ogni situazione? Non sia mai. Come al solito potete integrare nei commenti, comincio io.

1. Accettati per ciò che sei. Timidezza inclusa.

Il primo consiglio che posso darti è quello di fare pace con te stesso. Sarà difficile battere la timidezza se non “ti piaci” almeno un pochino. Pur non conoscendoti sono certo che hai dei difetti: alcuni potrai eliminarli facilmente, altri potrai eliminarli faticosamente, altri ancora non potrai eliminarli affatto. Difetti fisici, difetti caratteriali… Quanti aspetti di noi stessi non ci piacciono e, quel che è peggio, temiamo possano non piacere agli altri! Per prima cosa, trova un equilibrio interiore. Forse la timidezza è proprio la prima caratteristica di te stesso che non sopporti… Beh, fai pace anche con lei! È una parte di te, non odiarla. Sono altrettanto certo che hai dei pregi: concentra la tua attenzione su di essi, elencali, pensaci, goditeli e scoprirai di essere speciale.

2. Guardati dentro.

Qual è la causa della tua timidezza? Cosa ti blocca? Quali situazioni ti fanno più paura? Ho letto da qualche parte che i motivi della timidezza possono essere di due tipi: poca stima di te stesso (ritieni di non essere in gamba, e che quindi farai una figuraccia), troppa stima di te stesso (credi che sia così grave fare una figuraccia che non ti concedi neanche il minimo rischio). Al di là di questa divisione generica, ogni volta che ti capita di sentirti intimidito, ogni volta che non saprai affrontare una situazione o una persona nel modo in cui vorresti farlo, fermati e concentrati per qualche secondo su come stai dentro. Meglio conoscerai il tuo mondo interiore e più sarà facile riconoscere e bonificare il terreno su cui germoglia la timidezza.

3. Sfidati.

Vivi il tuo rapporto con la timidezza come una sfida. Questo è il tuo obiettivo da raggiungere. Come un videogioco: devi portare il protagonista a sconfiggere il mostro finale, livello dopo livello. La vera direzione della sfida deve essere il superamento dei tuoi limiti, prendilo come uno sport estremo… Ti stupirai quando ti ritroverai a fare e dire cose che non avresti mai creduto. Poniti degli obiettivi, e giorno dopo giorno raggiungili. Oggi può essere chiedere un’informazione ad un passante, domani invitare una ragazza a ballare, dopodomani correre nudo per la piazza della tua città (ehm, in quest’ultimo caso ti prego di non fare il mio nome).

4. Fai un passo per volta.

Chissà perché, siamo fatti così. Le cose importanti sono anche le più sofferte: non avere fretta. Non cercare di passare dal nulla al chiedere alla signorina più bella del vicinato di uscire a mangiare una pizza con te. Questo risultato arriverà dopo un po’ di pratica, dopo un po’ di allenamento con lo strumento “faccia tosta”. Trova degli obiettivi che siano stimolanti ma non impossibili: tieni presente che un buon obiettivo, in questo caso, deve metterti un po’ a disagio. Hai ancora una vita davanti e la fretta non ti aiuta: cosa vuoi che sia, per esempio, un anno di tentativi, di cadute e di rialzate, in confronto ad una vita intera senza timidezza?

5. Esercitati.

Come per ogni cosa della vita, mettiti l’anima in pace: per avere dimestichezza devi allenarti, allenarti e allenarti. Non basta dire “da domani non sarò più timido”, magari! Ma dovrai dire: “da oggi ce la metterò tutta per essere un pochino meno timido di ieri”. L’esercizio ti farà affinare l’intelligenza e l’esperienza ti insegnerà ad affrontare ogni situazione, anche le più difficili.

6. Sbagliando, imparerai.

Non aver paura di tutte le volte che fallirai. Sbaglierai, è inevitabile. Ma puoi vivere i tuoi errori con la serenità di chi ha davanti a sé un obiettivo da raggiungere e non si lascia intimorire dalle cadute, perché ha la testa alta a guardare il traguardo. Quando cadrai ti rialzerai, e ti posso assicurare che ad ogni caduta sarai un uomo diverso, migliore e un poco più vicino alla meta.

7. Non sei così importante!

Naturalmente sto scherzando… Il concetto è che le persone che hai intorno (almeno la maggior parte) non hanno nessuna intenzione di osservare i tuoi difetti, ne tantomeno di ricordarseli. Giustamente tu sei al centro del tuo mondo, come io lo sono del mio, ma se farai una gaffe o se risulterai goffo è probabile che chi hai di fronte lo dimenticherà presto. E magari resterà più colpito da una battuta, da uno sguardo, da un sorriso.

8. Ridi.

Non credo che esista qualcosa di più entusiasmante di una risata. Ridere ti aiuterà a piacere di più agli altri, ma soprattutto a stare bene con te stesso. Ridere è una medicina favolosa. Non imparare a “ridere a comando”: risulteresti falso. Impara piuttosto a vedere il lato comico delle situazioni, delle persone, e queste ti faranno ridere di gusto. E ridendo (e facendo ridere) conquisterai le persone che hai intorno.

9. Ridi di te stesso.

Parola d’ordine: autoironia! Prenditi in giro, prenditi in giro spesso: sarà un ottimo esercizio. Comincia a farlo quando sei da solo (chessò, in macchina) per poi cominciare a farlo con i parenti e poi con gli amici più intimi, sino ad arrivare a prenderti in giro anche in presenza di persone appena conosciute. Ti farà diventare una persona più sicura, ti farà conoscere meglio i tuoi difetti ma ti permetterà di avere con loro un rapporto più “amichevole”. I tuoi difetti non sono tuoi nemici, ma dei compagni di avventura che possono anche farti sorridere.

10. Sei più bello, se sei imperfetto.

Ma certo! Questo è il vero punto del discorso: nessuno si ricorderà di una persona senza difetti, di una persona che non sbaglia mai, perché sono anche i difetti a dare colore alla vita. Fai sì che i tuoi difetti diventino i tuoi punti di forza e ricordati che danno sapore a ciò che fai, ma soprattutto spessore alla tua personalità.

Come vincere la timidezza? è stato pubblicato da Andrea Ciraolo.


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