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Comincia questa sera la “mia” 62esima Berlinale.

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
  • Categoria Cuore
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Sono al Lunatique, un bar in un “non so dove” di Kiel. Nevica e per la strada passeggiano cappotti e cappelli. In attesa del treno per Berlino, studio il programma della 62esima Berlinale.

Come scrivevo su BerlinStyle qualche giorno fa, la Berlinale, l’Intenationale Filmfestspiele, è cominciata ieri e andrà avanti per dieci 10 giorni, fino al 19 febbraio.

Ormai sono alla mia terza edizione e i ricordi cominciano ad accumularsi: per esempio, qui quando abbiamo protestato alla prima di Qualunquemente, qui quando ho incontrato Tiago, protagonista di Waste Land.

E proprio come gli altri anni, anche quest’anno, diventerò animale da cinema: acquisto selvaggio di biglietti, film, film e film ogni giorno, corsa continua tra le sale sparse per Berlino e pagine su Destinazione Cuore Stomaco e Cervello.

Inizio subito, con otto titoli che credo valga la pena guardare:

A Moi Seule
Una ragazza aspetta l’autobus ad una fermata di periferia. Guarda l’annuncio di una bambina scomparsa: si riconosce, nella foto è lei.

Barbara
Estate 1980, Barbara, un medico, ha richiesto un visto per lasciare la Germania Est.

Death For Sale
Tre giovani donne vivono in Tétouan. Sperano che un colpo in gioielleria possa cambiare le loro vite.

Dollhouse
Cinque ragazzi irrompono in una casa. Distruzione e segreti.

In The Shadow of a Man
Nell’anno della rivoluzione, quattro donne egiziane raccontano gli eventi di cui sono state testimoni.

Unter Männern
“Real Socialist Schizophrenia”: l’omosessualità nella Germania Est era tollerata, ma illegale. Racconto di uomini tra uomini.

Un Mundo Secreto
Maria salta su un autobus e intraprende un viaggio per il Messico. Un road movie.

This Ain’t California
Un gruppo di ragazzi che amano lo skateboard. Non è California, ma la Berlino della Germania Est.

La lista dei film che vorrei vedere è molto più lunga, siamo a circa trenta. Ovviamente non riuscirò a comprarli tutti, e, per rimediare, dovrò adottare la ormai collaudata “any movie strategy”.

Beh, l’anno scorso ha funzionato: quasi per caso sono finito nella sala dove proiettavano Jodaeiye Nader az Simin, il film vincitore.

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