Coming out of the closet

Creato il 04 marzo 2015 da Morgatta @morgatta

di #LaTringa

La settimana scorsa un’amica mi ha contattata per propormi un lavoro breve ma intenso: una sola giornata, paga ottima e il sesso non c’entra niente (al giorno d’oggi è lecito farsi venire il dubbio…)! Allora dov’è la fregatura?

Trattandosi di lavoro, evito di partire con la mia filippica anti-facebook che di solito comprende:

  • - è il male del mondo
  • - a causa sua gli uomini tradiscono
  • - a causa sua le donne possono farsi l’account su Tinder
  • - a causa sua le coppie si lasciano
  • - a causa sua le amicizie finiscono
  • - a causa sua i ladri sanno quando non siamo in casa
  • - a causa sua i ladri vengono scoperti
  • - a causa sua il PIL italiano è sempre più basso (non ho fonti da citare, ma ne sono quasi certa!)
  • - a causa sua i responsabili delle risorse umane assumono gli stranieri perché lo sanno usare bene
  • - la gente non vede l’ora di farsi i caXXi tuoi
  • - la gente non vede l’ora di caricare imbarazzanti foto che ti ritraggono
  • - non voglio certo far arricchire ancora di più Mark Zuckerberg
  • - FACEBOOK E’ IL MALE DEL MONDO (ah, questo l’ho già detto…)

Invece rispondo con un semplice e amichevole “che palle facebook! Non possiamo organizzarci usando Whatsapp?

No! Ovviamente skifeisbuk è il posto preferito dagli italiani per fare qualunque cosa…Dal sesso online alle reunion dei compagni di scuola, passando per i fandome dei 1Direction e i movimenti animalisti. Ma perché??? Siamo esseri mediamente intelligenti, dotati di pollice opponibile e di strumenti tecnologici in grado di portarci su Marte e non siamo più capaci di organizzare la nostra vita senza Facebook? Se non hai un profilo ormai non sei rimorchiabile, non vieni invitato alla feste (che ormai si chiamano tutte eventi…), non vieni a sapere che la tua migliore amica ha partorito, che il tuo ex storico ti pensa ancora, che la segretaria del tuo ufficio se la fa col capo. Ma davvero se non hai un profilo non esisti? Che mondo di capre.

Si, l’ho fatto. C’è il mio nome vero. La mia faccia vera. Le mie impostazioni della privacy.

Comincio subito con 2 richieste d’amicizia, una alla persona che mi ha proposto il lavoro, e che deve per forza inserirmi in questo gruppo, e l’altra a mia sorella. Subito mi suona lo smartphone, è un msg. Su whatsapp. Di mia sorella.

Me lo merito. Allora chiamo Morgatta (si, la padrona di casa di questo blog) e le dico: prima che tu lo scopra da sola, devo confessarti una cosa. [SILENZIO] Ho fatto un profilo su facebook. [SILENZIO].

E lei, bellina, avendo fiducia nella mia integrità: “con quale nome???” – Eh, col mio.

E so che il peggio deve ancora arrivare.

Me lo merito.

Che poi, non capisco, o facebook non vedeva l’ora di dirlo a tutti o tutti quelli che conosco, almeno una volta nella vita, mi hanno cercata lì… 22 richieste d’amicizia??? Ma se durante la settimana io parlo con mia mamma, mia sorella, la coinquilina, 2 amiche di Catania e 2 di Roma. A 22 come ci arriviamo? Ma chi sono queste persone?

I colleghi – Celo

Gli ex colleghi – Celo

Le compagne delle elementari – Celo

Le amiche della mamma – Celo

Le zie – Celo

La cugina di secondo grado che vedi giusto per NataleCelo

L’ex coinquilina di tua cugina con cui hai fatto un viaggio a Parigi – Celo

L’amica della fidanzata di tuo cugino che hai visto solo una volta e di cui non sai neanche il nome – Celo

Il cameriere simpaticissimo del ContestaccioCelo (ma come ha fatto a trovarmi?)

Il ragazzo carino che hai conosciuto di recente, ma con il quale non è successo nulla – MANCA! Ah, no, c’è pure lui. O_O

Me lo merito. E con questo post mi cospargo il capo di cenere.

Adesso anche io sono su Facebook.



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