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Coming Out: uscire allo scoperto

Creato il 11 maggio 2013 da Lundici @lundici_it

Quando si pensa al “coming out” si pensa all’azione di outing, ovvero all’ammissione di omosessualità. In realtà l’espressione riguarda qualcosa di più introspettivo, riguarda  il proprio io, che sia omo oppure etero poco importa, o almeno così dovrebbe essere; è ovvio che il problema poi è nel dire o meno la propria opinione rispetto all’argomento.

Coming Out: uscire allo scoperto

Émile Zola (1840 – 1902) è stato un giornalista, scrittore e saggista francese

“Coming Out” per me è esattamente questo: conoscere la propria opinione, il proprio lavoro, la propria creatività, i proprio sentimenti, il proprio io. E’ non è detto che la questione del proprio sia scontata, perché nell’ottica naturalista in cui ci troviamo in questo decennio è chiarò che prevale il pensiero del caro Émile Zola per il quale un individuo è prodotto di razza, luogo di appartenenza e contesto storico.

Ma siamo sicuri che una persona sia combinazione di sole componenti deterministiche? Siamo davvero così prevedibili?
Siamo cluster di individui catalogabili attraverso una semplice regola di decisione? Oppure è quello che ci hanno insegnato a credere?

La risposta si trova nello stesso Zola che dice “L’arte è la libera espressione di un cuore e di una intelligenza”. E’ vero che la società ci influenza per contrasto o similarità, ma è anche vero che abbiamo un cervello che, di fatto, lavora da solo se lo si spreme un po’. Per fare un semplice esempio, il freddo o il caldo sono qualcosa di misurabile, per cui se ad una temperatura di 18° io decidessi di indossare un T-shirt a nessuno sembrerebbe strano, tuttavia è possibile che qualcuno giri per strada con una polo a maniche lunghe. Tutto questo per dire che l’uomo medio ha perso soggettività.

 

Coming Out: uscire allo scoperto

La morte di Socrate
[Louis David - 1787]

se tutte le strade portano a Roma non è detto che quella giusta sia solo quella asfaltatapiù facili, signore e signori il Buon Satiro è stato il primo a fare “coming out”

 

La realtà delle cose è che uscire allo scoperto, avere il coraggio di essere se stessi dovrebbe riguardare un imperativo categorico e invece troppe volte si sceglie di stare zitti o di rispondere e peggio ancora di pensare come gli altri vorrebbero, per questo si ci dimentica poi chi siamo, cosa vogliamo e come lo vogliamo. Coraggio significa avere cuore ma “coming out”, voi tutti, vuol dire “Ehi tu! Non avere paura di uscire allo scoperto!”.

“Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l’uno dall’altro e non vivono soli… a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.
Dall’età del livellamento, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello, dall’età del bispensiero… tanti saluti!”
[1984, George Orwell]

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