Commenti su Lei così alta di Luigi Salerno

Da Luciamarchitto

Alle sette e mezzo del mattino la metro è stracolma di persone, tanti sono lavoratori come me, moltissimi sono studenti. Riesco a trovare un posto libero soltanto perché la mia fermata è una delle prime. Di solito mi siedo, tiro fuori il libro, gli occhiali e leggo. Sto appunto leggendo quando di fronte a me si siedono due studentesse. Una alta, di carnagione scura, labbra grandi come solo la sua razza possiede, l’altra piccola, di carnagione chiara, quasi diafana; se non fosse per il mascara tra le ciglia e la riga nera della matita sugli occhi potrebbe sparire nella trasparenza della luce.
La prima comincia a ripetere a voce alta una lezione sul rinascimento, l’altra la guarda. Dopo pochi minuti la interrompe “Ma vuoi dire proprio tutte quelle cose lì?” “Eh, sì, – risponde la prima – non saprei cosa togliere è tutto così importante!” ma la domanda della compagna le ha fatto perdere il filo e non riesce ad andare avanti, allora apre la cartella, tira fuori un libro di testo abbastanza largo, tanto che per poterlo tenere in mano è costretta a piegarlo in due,  legge alcune frasi sottolineate, poi lo chiude ma si inciampa nelle parole, preoccupata lo riapre e riprende a leggere,  ha incollato gli occhi sulla pagina, passa con le dita sopra la riga quasi come a trattenerla, come se avesse paura di perdere le parole, come se queste senza il dito potessero fuggire via.

L’altra ragazza, immobile, senza ombra di sorriso, continua a guardarla con quello sguardo bianco incorniciato dalla matita nera, pare stia guardando un marziano.
L’altoparlante annuncia la mia fermata, mi alzo, si alzano anche loro due, scendiamo, poi la folla inghiotte me e la ragazza diafana mentre lei così alta ci sovrasta tutti.
Sulla scala mobile, sull’informe serpente umano, primeggia la sua testa e un lembo del libro, come una piccola bandiera, sventola sulla folla.


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