Commenti su SCUSATE IL RITARDO, MI PIACE LA CALMA, di GLG 3 marzo ‘13 di fourfive19

Creato il 03 marzo 2013 da Conflittiestrategie

Mi si permetta di fare alcune brevi considerazioni sull’operato di Craxi e successivo “terremoto” di Tangentopoli.
Invito tutti a considerare questi tre punti:

1. Spesso si dice che gli USA (con al seguito sempre i loro “fedeli” lacché) da Mani Pulite in poi volessero attuare un sistema bipolare perfetto con due coalizioni, spurgate dai residui semi-sovranisti del passato, una di centro-destra e una di centro-sinistra che si sarebbero alternate al potere con cadenza quasi quinquennale.
Niente di più falso. La “Seconda Repubblica” non doveva essere strutturata come in realtà si forgiò con la discesa in campo di Berlusconi, che costrinse i “Cotonieri” alla “difensiva”.
La “Seconda Repubblica” (peraltro mai nata!) doveva essere un regime politico “unipolare” a matrice “democristiana” con un nuovo Centro-Sinistra dominante e un Centro-Destra “consociativo”.
Il progetto dei “Cotonieri”, una volta tolti di mezzo Craxi e Andreotti, era quello formare una coalizione che doveva occupare stabilmente il potere formata dal Partito Popolare in posizione egemone attraverso il cosiddetto potere di interdizione e dal Partito Democratico della Sinistra (PDS).
L’opposizione (in posizione succube) doveva essere condotta invece da tre partiti: il CCD, MSI, e un Partito giustizialista che doveva corrispondere grosso modo al partito di Di Pietro, IDV.
Inoltre, all’epoca si puntava chiaramente ad emarginare la Lega Nord e Rifondazione Comunista che dovevano sparire a poco a poco dal sistema politico grazie a un sistema elettorale “uninominale maggioritario”, all’epoca vigente, che schiacciava i partiti che non facevano parte di alcuna “coalizione”, come appunto la Lega Nord e Rifondazione Comunista.

2. Bettino Craxi aveva in mente un ben preciso progetto politico: creare un sistema di multinazionali “made in Italy”. Aveva cominciato con Silvio Berlusconi, stava proseguendo con Raul Gardini attraverso l’operazione “Enimont” che avrebbe dato all’Italia una “multinazionale” della chimica.
Craxi, non potendo contare troppo sull’appoggio dell’industria pubblica dominato dalla DC, aveva capito che la “globalizzazione” si sarebbe fronteggiata con le “multinazionali” e non con le “impresette”.
Le iniziative di Craxi avrebbero sicuramente aumentato il prestigio e la forza economica del nostro paese in campo internazionale. Distruggerlo è stato un grosso errore.

3. Il PSI fino a Craxi fu sempre filo-palestinese.
Sostenne anche finanziariamente la causa della liberazione della Palestina e Craxi fu anche incriminato per avere preso una tangente da Berlusconi di 10 miliardi di Lire che passò alla casse dell’OLP. In Italia esisteva un “grande partito Filo-Arabo”: Andreotti, Moro, Craxi, tutta la sinistra.
Il PSI ebbe anche una visione assai progressista, direi rivoluzionaria, della lotta dei popoli dell’America Latina, fu “Bolivariano”.
Negli anni 70′ Craxi fu mandato da Nenni in missione diverse volte in Argentina, in Cile e altrove.
Il PSI lottò strenuamente per liberare la Cina dall’isolamento in cui volevano restringerla gli americani. Pietro Nenni, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, fece un viaggio in Cina, che fece scalpore nel mondo. Insomma sdoganò la Cina nel mondo “Occidentale”.


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