Commercialista delle mie brame qual è la truffa che hai deciso di attuare? La frase mutuata ad una tra le favole più conosciute, in questi giorni ben si addice alla categoria dei commercialisti sempre più spesso coinvolti nelle maxi-truffe milionarie ai danni dello Stato. Da Nord a Sud in meno di una settimana ne sono [...]
La caserma della Guardia di Finanza di Torino (ANSA/ TONINO DI MARCO)
Commercialista delle mie brame qual è la truffa che hai deciso di attuare? La frase mutuata ad una tra le favole più conosciute, in questi giorni ben si addice alla categoria dei commercialisti sempre più spesso coinvolti nelle maxi-truffe milionarie ai danni dello Stato. Da Nord a Sud in meno di una settimana ne sono stati arrestati 10. Gli ultimi tre professionisti pizzicati sono finiti in carcere solamente poche ore fa nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza di Torino assieme ad altre 11 persone con l’accusa di fatture false per un valore di 100 milioni di euro e per un’evasione stellare. I professionisti aiutavano a gonfiare il valore delle ville e dei palazzi per intascare assieme agli altri soggetti, finanziamenti e mutui da banche e società di leasing; gestivano i conti e gli affari di 54 agenzie immobiliari in Piemonte, Lazio, Liguria, Lombardia e Campania riuscendo a far occultare al Fisco 27 milioni di euro e ad evaderne 15 milioni. Tra di loro anche il commercialista già protagonista del crack del mobilificio Aiazzone. Sempre più spesso sono loro che salgono alla ribalta delle cronache nelle inchieste della magistratura e nei blitz di Guardia di Finanza e Carabinieri. In tutte le indagini è emerso il ruolo fondamentale di questi professionisti nel concludere sia affari illegali che alleanze con imprenditori o soggetti senza scrupoli.
False licenze
Non solo, in alcuni casi sono stati proprio gli ideatori nonché attuatori di importati truffe ai danni anche di Enti pubblici. È il caso dell’operazione “la Grande serrata” portata a segno dalla Finanza di Padova che ne ha arrestati 5 in un colpo solo: tre residenti a nella città padovana, uno a Verona e uno a Vicenza. I cinque commercialisti, con l’aiuto di alcuni extracomunitari di origine asiatica, si occupavano della compravendita di licenze commerciali per attività di ristorazione (ristoranti, pizzerie e bar) ma anche di centri estetici e parrucchieri. Nel giro di pochi mesi sono riusciti a vendere migliaia di licenze false (oltre 2mila gli esercizi commerciali coinvolti e 1.600 le persone denunciate) truffando 552 Comuni sparsi in 18 Regioni.
Immigrazione clandestina
Stesso “impegno” nell’aggirare le leggi dello Stato anche per un professionista arrestato nell’ambito di un’inchiesta sulla lotta allo sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed un altro finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti dell’Enav. Per non parlare poi degli arresti avvenuti nei mesi scorsi per “consulenze”ad esponenti delle organizzazioni criminali .
Premesso che non è giusto generalizzare dottor Gerardo Longobardi, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Roma, ma dati alla mano è possibile sostenere che la categoria dei commercialisti in questo periodo è travolta da inchieste pesanti e sono moltissimi i professionisti finiti in carcere. Che cosa sta succedendo?
“Ogni categoria professionale è uno spaccato del Paese. Purtroppo nessuno può negare che tra i 110 mila commercialisti italiani, di cui 10 mila solo a Roma, ce ne siano alcuni che compiono azioni disdicevoli sia professionalmente che socialmente arrecando un grave danno all’immagine dell’intera categoria. Ma occorre sottolineare che se da un lato le cronache ci mostrano professionisti corrotti, la maggior parte della categoria è invece composta da eccellenze che quotidianamente forniscono il proprio contributo alle Istituzioni e a privati. Non ci dimentichiamo Liberato Passarelli, commercialista morto per non essersi piegato alle intimidazioni mafiose“.
Si è sempre identificato i commercialisti così come gli avvocati e i notati, appartenenti ad una casta. Quali sono i provvedimenti dell’Ordine, se ci sono, nei confronti di un professionista che si è macchiato di un reato come la truffa ai danni dello Stato? Una volta scontata la condanna in carcere tornerà di nuovo ad esercitare la professione?
“L’ordine punisce i propri commercialisti anche per reati di minor gravità. E con sanzioni pesanti come la radiazione. Un professionista viene espulso dall’ordine anche solo per aver sottratto denaro al proprio cliente, non occorre solo truffare lo Stato. Sono tre le sanzioni disciplinari previste dal nostro ordinamento una volta che si viene a conoscenza di un procedimento penale pendente a carico di uno dei nostri iscritti: la censura, la sospensione e la più grave, la radiazione dall’Albo. In questo momento solo a Roma sono 4 i professionisti sospesi. Per rassicurare i cittadini, i commercialisti che si sono macchiati di questi reati non eserciteranno mai più la professione”.
Ma la situazione non è rosea neanche per i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. Assieme ai tre commercialisti arrestati dalla Finanza a Torino infatti, compare anche il nome di un importante dirigente dell’Agenzia. Salgono così a sei i dipendenti che da gennaio ad oggi sono finiti in carcere con l’accusa di corruzione e concussione nelle varie inchieste delle Fiamme Gialle.