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L'ineffabile ministra Tacco 12 tenta di trasformare una dèbacle d'immagine dell'affaire "Banca Popolare dell'Etruria" (commissariamento da parte della Banca d'Italia), e degli strani movimenti che hanno interessato il titolo in vista del "decreto Renzi" sulle banche popolari, nella prova che non c'era nessun trattamento di favore nell'urgentissimo (di colpo ) provvedimento sulle banche popolari. Ma ecco cosa emerge dall'articolo di Carlotta Scozzari su Repubblica), e dal documento sugli "strani fenomeni" che hanno riguardato le popolari, diffuso oggi - stesso giorno della notizia del commissariamento della banca di papi Boschi da parte di Bankitalia - stilato dalla CONSOB Questo documento lo abbiamo salvato ed archiviato sul nostreo server... just in case dovesse andare misteriosamente perso o deteriorato... A pensar male si pfa peccato, eccetera...Ecco in calce il patetico tweet col quale la ministra cerca di volgere a favore della "famigghia allargata" a papi, al fratello, a Renzi, a Davide Serra, una storiaccia che merita ben altri approfondimenti:
La Banca d'Italia ha deciso il commissariamento della Popolare dell'Etruria e del Lazio, l'istituto di credito vicepresieduto da Pier Luigi Boschi, papà della ministra delle Riforme Maria Elena. Come commissari sarebbero stati scelti Riccardo Sora e Antonio Pironti. La decisione dell'autorità di Palazzo Koch sembra sia stata comunicata mentre è in corso il consiglio di amministrazione della banca per l'approvazione dei numeri del 2014. Il gruppo da tempo era in cerca di un partner finanziario e proprio negli ultimi tempi era balzato agli onori delle cronache finanziarie per la corsa delle azioni sulla scia dell'annuncio della riforma delle Popolari varata dal governo di Matteo Renzi.
Il movimento delle azioni in Borsa ha attirato l'attenzione della Consob, l'autorità che vigila sui mercati, che proprio l'11 febbraio, stesso giorno del commissariamento, ha diffuso un documento dove, tra le altre cose, ricostruisce i punti salienti della tormentata storia di Banca Etruria degli ultimi mesi. A cominciare dal progetto di trasformazione in Spa (società per azioni) deliberato dal consiglio di amministrazione dello scorso agosto e senza dimenticare il necessario "rafforzamento patrimoniale" da realizzarsi "anche mediante l'ingresso di un nuovo partner bancario e investitori istituzionali nella compagine sociale dell'istituto". Partner che non è stato trovato e che forse si sperava di individuare anche grazie alla riforma delle Popolari, che secondo alcuni osservatori dovrebbe contribuire a favore le aggregazioni tra gli istituti di credito in maggiori difficoltà.
Sta di fatto che Banca Etruria è dovuta andare avanti da sola. In attesa dell'annuncio dei conti del 2014 - che mentre si scrive non è ancora arrivato - gli ultimi numeri ufficiali, relativi ai nove mesi da gennaio a settembre del 2014, tratteggiavano un quadro critico, con una perdita consolidata di 126,1 milioni. La capogruppo Banca Etruria aveva invece chiuso il periodo con un rosso di 138,7 milioni. Sull'ultima riga del bilancio avevano pesato svalutazioni per 217,6 milioni.
(...avete capito bene. Una banchetta che in nove mesi accumula perdite per 139 milioni di euro - che in proiezione annuale equivalfono a 185 milioni si euro, o se preferite a 360 miliardi di lire. NdR)
All'inizio di febbraio, fa notare ancora il documento diffuso dalla Consob, Banca Etruria, "messa in difficoltà dal forte deterioramento del suo portafoglio crediti, soprattutto a causa della crisi economica, ha dichiarato di essere in trattativa per ridurre a regime il costo del lavoro di 32 milioni". Questo allo scopo "di rendersi più appetibile nella ricerca del partner bancario di elevato standing come richiesto dalla Banca d'Italia". Il problema è che la banca presieduta da Lorenzo Rosi, secondo fonti sindacali, farebbe i conti con una percentuale di crediti deteriorati - che dunque fanno fatica a ritornare indietro - superiore alla media di sistema. Così, il 7 febbraio, Banca Etruria e i sindacati hanno raggiunto un accordo sul piano di taglio dei costi che porterà all'uscita di 210 addetti in un quadriennio rispetto alle richieste iniziali che puntavano a 410 addetti. questo a fronte dell'attivazione di un fondo per gli esodi agevolati della durata di quattro anni.
[...] Prima di illustrare in dettaglio le iniziative di vigilanza che gli uffici della Consob hanno avviato al fine di accertare eventuali fenomeni di abuso di informazioni privilegiate, è necessario ricordare brevemente la tempistica che ha contraddistinto la diffusione dell'informativa al mercato sul decreto-legge in questione. La data in cui è possibile assumere che il mercato abbia avuto una ragionevole certezza dell'intenzione del Governo di adottare il provvedimento è individuabile nel 16 gennaio 2015. In tale data, a mercati chiusi, il Presidente del Consiglio ha annunciato la riforma del credito cooperativo. Il giorno in cui erano già circolate le prime indiscrezioni è determinabile nel 3 gennaio 2015 [...]
Dal 3 gennaio al 9 febbraio 2015 i corsi delle banche popolari sono saliti da un minimo dell'8 per cento per UBI a un massimo del 57 per cento per Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, a fronte di una crescita dell'indice del settore bancario dell' 8 per cento circa; anche i volumi negoziati hanno fatto registrare consistenti aumenti [...] (Dunque gli "aumenti consistenti" - e anomali - sono iniziati un paio di settimane prima del 16 gennaio. O no? NdR)
La Banca popolare dell'Etruria e del Lazio aveva già avviato volontariamente un progetto di trasformazione in società per azioni nell'agosto 2014, progetto che però non è poi stato portato a compimento. In relazione a tale vicenda, la Consob aveva già analizzato l'andamento anomalo delle contrattazioni nella giornata del 22 agosto 2014, caratterizzato da un elevatissimo controvalore degli scambi (circa 20 milioni di euro, pari al 12 per cento del capitale sociale), senza tuttavia riscontrare elementi sufficienti ad avviare un'indagine di abuso di mercato [...]
Tuttavia, le analisi effettuate hanno rilevato la presenza di alcuni intermediari con un'operatività potenzialmente anomala, in grado di generare margini di profitto, sia pur in un contesto di flessione dei corsi. Si tratta, in particolare, di soggetti che hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio u.s., eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva. Le plusvalenze effettive o potenziali di tale operatività sono stimabili in circa 10 milioni di euro. [...]
La Consob ha inoltre analizzato le operazioni di trading dei soggetti componenti il consiglio di amministrazione delle banche popolari o di altri soggetti correlati (cosiddette operazioni di "internal dealing", segnalate dai soggetti rilevanti, ai sensi dell'art. 152-sexies e seguenti del Regolamento Emittenti - l'Allegato 8 riporta le operazioni di internal dealing comunicate dall'inizio alla Consob).
La Consob ha già proceduto ad inoltrare richieste di dati e notizie agli intermediari sia italiani sia esteri che hanno evidenziato un'operatività potenzialmente anomala. Sulla base delle analisi dei dati ricevuti si è reso necessario inviare ulteriori richieste ai soggetti indicati come clienti o committenti finali. In alcuni casi, trattandosi di soggetti esteri, è stato e sarà necessario predisporre richieste di cooperazione internazionale nei confronti di cinque Autorità estere. Una volta acquisito questo set informativo (cosiddetto di "secondo livello") riguardo all'identità dei committenti finali, saranno effettuati ulteriori approfondimenti finalizzati a verificare la sussistenza dei presupposti per le eventuali contestazioni di ipotesi di abuso di informazioni privilegiate, con il relativo seguito sanzionatorio amministrativo ed eventuale denuncia penale.
Sono, inoltre, in corso di predisposizione richieste volte a ricostruire il circuito informativo dell'informazione privilegiata, ovvero l'ambito in cui la stessa è maturata, il momento a decorrere dal quale essa ha assunto i requisiti di informazione privilegiata e i soggetti coinvolti nel circuito informativo, utilizzando tutti i poteri di accertamento previsti dalla disciplina sugli abusi di mercato e procedendo ad audizioni nei confronti di alcuni soggetti rispetto ai quali sono già emersi elementi che portano a ritenere necessari indagini specifiche più approfondite [...]
In data 24 gennaio 2015, un articolo del Corriere della Sera a firma di Mario Gerevini, "Maxi Speculazione sulle Popolari" pone in luce, secondo fonti londinesi, attività di acquisti consistenti di azioni delle banche popolari prima delle notizie inerenti la riforma realizzate da intermediari con base a Londra per conto di clienti. Tali azioni sono state poi cedute sul mercato nei giorni successivi all'annuncio della riforma, beneficiando sia dei rialzi sia degli elevati volumi di scambio.
L'indiscrezione, ripresa anche da altri articoli di stampa, fa riferimento al Fondo Speculativo Algebris, fondato da Davide Serra (amico e finanziatore-principe di Matteo Renzi. NdR) Alcuni articoli di stampa danno risalto a un workshop avente ad oggetto il cambiamento della normativa italiana sul credito cooperativo, che si sarebbe tenuto negli studi londinesi del Fondo Algebris, nei giorni precedenti l'annuncio (venerdì 16 gennaio 2015) da parte del Governo della volontà di voler riformare il sistema delle Banche Popolari , rilanciando indiscrezioni sulla operatività sospetta sulle azioni popolari che sarebbe stata registrata proprio con ordini di acquisto, poi seguiti da decise vendite, sulle azioni delle popolari nella City (...dunque il Fondo Algebris dell'amico del giaguaro disponeva prima del 16 Gennaio di "informazioni privilegiate? e da chi le aveva avute? Indovina, indovinello... NdR)
: Libero del 20 gennaio 2015: "In attesa del decreto sulle popolari ballano i furbetti" e Il Secolo d'Italia del 23 gennaio 2015: "Il Banchiere Davide Serra dietro il blitz di Matteo Renzi sulle Popolari?".
In data 27 gennaio 2015, un articolo del Sole 24 Ore "Con il balzo il mercato annulla lo storico sconto - Popolari" sottolinea che la performance fatta registrare delle azioni delle Banche Popolari a seguito del Decreto-legge del Governo di riforma del settore ha comportato un rialzo medio delle popolari del 20% che, come sottolineano gli analisti da sempre, equivale in media allo sconto del corso azionario di una Popolare rispetto ad una S.p.A.. In particolare, però l'articolo sopra richiamato sottolinea il rialzo di Banca Popolare dell'Etruria che nella settimana di annuncio della
riforma ha registrato un rialzo del 67%. L'articolo sottolinea che "O qualcuno ha speculato in anticipo sull'arrivo del decreto.. (..) oppure il mercato ha premiato tra le Popolari, la banca che più di tutte farà da preda, viste le condizioni del suo bilancio" (...cioè??? hanno speculato prima al rialzo e poi al ribasso sulla popolare più "catorcio" di tutto il bigoncio? NdR)
In pari data, un articolo di Milano Finanza "Battaglia Legale sul decreto Pop" rilancia la presa di posizione di Assopopolari contro il DL, pronta a perseguire le vie legali per far dichiarare il provvedimento del Governo sulle Popolari, incostituzionale per mancanza della sussistenza dei presupposto della "necessita ed urgenza" previsto dalla Carta Costituzionale per tale decretazione. Infatti, il Decreto lascia alle Banche Popolari 18 mesi per adeguarsi.
In data 9 febbraio 2015, un articolo pubblicato su Affari e Finanza, a firma di Federico Fubini - "La giusta distanza tra Governo e finanzieri" - ritorna sui sospetti di insider trading, indicando alcuni forti movimenti di titoli nei giorni precedenti l'annuncio di Renzi del 16/2. In particolare come - due giorni prima dell'annuncio sulla riforma- "i titoli Bper e della Popolare di Sondrio abbiano iniziato a decollare". Fubini si sofferma anche sulla dichiarazione di Serra che avrebbe investito sulle Popolari fin dal 2014 e sulla sua vicinanza al premier, tanto da essere Serra stesso il promotore di alcune proposte alla Leopolda in materia di crediti incagliati (settore nel quale investe...)
Boom di acquisti sulle "Popolari (ma tri-boom sulla Pop. dell'Etruria. Strano...)