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Immaginavo in ogni caso che in Sicilia partisse la corsa, un po' campanilistica e provincialotta, all'elogio a un'autorevole esponente del governo appena nato. Ovviamente stiamo parlando del neoministro dell'Interno, la romana Anna Maria Cancellieri, nota soprattutto per il suo lavoro da commissario straordinario a Bologna, ma con un passato da prefetto a Catania. Nel 2007, nel periodo successivo all'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti allo stadio Cibali. E poi le è pure toccata la gestione da commissario straordinario, nominata dalla Regione, del Teatro Stabile del capoluogo etneo, nel novembre 2009.
Dopo la sua nomina tutto il gotha della politica catanese si è affrettato a esprimere soddisfazione e felicitazioni. Anna Maria è una di noi, tutto sommato.
A Bologna le avevano chiesto un po' tutti di candidarsi a sindaco. Lei aveva gentilmente declinato l'invito. Il lavoro del commissario straordinario è un altro. Proprio nel momento in cui Anna Maria Cancellieri trasloca al Viminale, forse alcuni scoprono per la prima volta l'esistenza dei commissari straordinari.
Sono 93 i comuni commissariati in tutta Italia. E non tutti soltanto per mafia, come potrebbe sembrare ovvio ai più. Di questi, 10 sono in Sicilia, sparsi tra le province di Palermo, Catania, Messina e Agrigento. Senza contare i tanti commissari ad acta mandati a risanare certi bilanci disastrati.
- Belmonte Mezzagno. Il sindaco era fino al 6 settembre 2011 Saverio Barrale, zio dell'ex ministro Saverio Romano. Diciamo che le voci sui rapporti della giunta con la mafia erano tante, ma il Viminale non ha sciolto l'amministrazione. Ci ha pensato, dopo un lungo tira e molla, Barrale a dimettersi e al suo posto è arrivata Margherita Rizza.
- Mezzojuso. Dalla metà di agosto di quest'anno Girolamo Ganci è il commissario del comune. Il sindaco Nicola Cannizzaro era stato sfiduciato il 26 luglio dalla maggioranza dei consiglieri (12 su 15).
- Militello in Val di Catania. Nel paese di Pippo Baudo non c'è più il sindaco. Antonio Lo Presti infatti è morto il 16 giugno scorso. Al suo posto è arrivato il commissario Francesco Spataro.
- Palagonia. Il sindaco Francesco Calanducci si è dimesso definitivamente il 24 giugno. Dico definitivamente perché era da febbraio che provava a rassegnare le dimissioni. Alla fine c'è riuscito. Il commissario Antonio Garofalo è entrato nel pieno della dialettica politica, beccandosi pure le critiche e gli attacchi frontali del consiglio comunale contro il suo immobilismo.
- Fiumedinisi. Il comune è commissariato dal 14 luglio. Il sindaco era Cateno De Luca, il deputato regionale finito ai domiciliari per tentata concussione e falso. I domiciliari gli sono stati revocati ma era rimasto il divieto di dimora a Fiumedinisi. Lui è tornato a far politica ma nell'ufficio del primo cittadino in via Umberto I siede il commissario Michelangelo Lo Monaco.
- Furci Siculo. Qui Daniela Leonelli è stata nominata dalla Regione commissario straordinario per la gestione dell'ente addirittura il 7 dicembre 2009, per l'incapacità del comune di approvare il bilancio di previsione. Il sindaco Bruno Parisi infatti era stato eletto senza una maggioranza in consiglio.
- Furnari. Al dicembre 2009 risale pure il commissariamento di Furnari, sciolto per mafia il 27 novembre 2009. Le infiltrazioni dei clan barcellonesi e mazzarroti hanno portato alle dimissioni del sindaco Salvatore Lopes e al commissariamento, che dura tuttora (la gestione straordinaria è di Carmelo Musolino, Gino Rotellaed Elena Scalfaro). Si voterà il 27 novembre 2011, esattamente due anni dopo lo scioglimento del comune.
- Castrofilippo. Dopo l'arresto del sindaco Salvatore Ippolito, avvenuto il 22 settembre 2010 e disposto dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, i poteri sono stati affidati nel novembre 2010 al commissario straordinario Giuseppe Petralia. Il 15 aprile 2011 è stato sciolto il consiglio comunale.
- Licata. Il sindaco Angelo Graci dal dicembre 2009 sconta un divieto di dimora a Licata per accuse di corruzione. Nonostante la rimozione dalle funzioni comunali da parte del prefetto di Agrigento, la sospensione è decaduta, il consiglio comunale si è auto-sciolto ed è stato sostituito dal commissario prefettizio Giuseppe Terranova (dal 27 gennaio 2010). Ciononostante, in base allo Statuto della Regione Siciliana, Graci mantiene la carica di sindaco di Licata e la esercita da Agrigento, dove risiede.
- Racalmuto. Nel paese di Leonardo Sciascia, il commissario Giuseppe Petralia (lo stesso di Castrofilippo) è arrivato a luglio, dopo che il sindaco Salvatore Gioacchino Petrotto, che si sentiva perseguitato dalla giustizia, si è dovuto dimettere per le accuse di mafia. A ciascuno il suo.
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