[...] la nostra vera svolta, quella che davvero ha contato, noi (io e Dario) l'abbiamo fatta proprio all'inizio della nostra strada, ventidue anni fa, quando con Parenti, Durano e Lecoq abbiamo debuttato con Il dito nell'occhio. Erano i tempi di Scelba e il suo "culturame", di Pacelli (papa) con i suoi comitati civici, i tempi della censura totale. I questori e i vari ministri, sbirri e vescovi se ne accorsero subito: eravamo "una compagnia di comunisti" e facevamo "propaganda rossa". Ogni sera c'era in sala un commissario che controllava parola per parola il testo, e il Ministero dello spettacolo ci faceva saltare le piazze, i gestori di sale più reazionari ci negavano i teatri, i vescovi, tipo quello di Vicenza, davano ordine alla questura perché si strappassero i nostri manifesti affissi nella città. Sulle porte delle chiese nel bollettino degli "spettacoli sconsigliati" c'era sempre sottolineato il dito nell'occhio. E questa caccia al "comunista nemico della civiltà e di Maria" continuò per anni e anni con tutti gli altri spettacoli. Ma gli operai, gli studenti e la borghesia progressista venivano a vederci sempre di più, ci applaudivano, ci sostenevano, permettendoci così di andare avanti, di imporci nonostante la mancanza assoluta di "premi d'avvio" o "premi finali".
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1953-54: Il dito nell'occhio (parenti-fo-durano);
- 1954-55: Sani da legare (parenti-fo);
- 1958-59: Ladri, manichini e donne nude;
- 1958-59: Comiche finali;
- 1959-60: Gli arcangeli non giocano a flipper;
- 1960-61: Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri;
- 1961-62: Chi ruba un piede è fortunato in amore;
- primavera '62: Chi l'ha visto (in tv sul secondo canale);
- autunno '62: Canzonissima;
- 1963-64: Isabella, tre caravelle e un cacciaballe;
- 1964-65: Settimo ruba un pò meno;
- 1965-66: La colpa è sempre del diavolo;
- 1966-67: Ci ragiono e canto;
- 1966-67: La passeggiata della domenica;
- 1967-68: La signora è da buttare;
Franca Rame
(testimonianza apparsa su "Le commedie di Dario Fo" - Giulio Einaudi editore, 1975)