

TORINO - A un anno esatto di distanza dal sisma che il 12 gennaio 2010 colpiva Haiti, Compassion, l'associazione evangelica internazionale che si occupa di adozioni a distanza e ora assiste oltre 66mila bambini nel Paese, dice dei problemi umanitari dell'isola, problemi che rimangono enormi anche se l'attenzione mediatica è scesa drasticamente, come spesso accade in queste situazioni.
Il sisma, considerato uno dei più gravi disastri naturali che si sia mai verificato, aveva un epicentro molto vicino alla capitale Port-au-Prince. Secondo stime ufficiali oltre 220mila persone sono rimaste uccise, 300mila ferite e circa 290mila edifici distrutti o seriamente danneggiati.
«Ancora oggi - conferma Compassion - oltre un milione e mezzo di haitiani vive in tende ormai logore e in condizioni igieniche precarie, con un elevatissimo rischio di epidemie» come quella di colera che continua ad allargarsi, anche se è scesa la percentuale dei morti: all'inizio dell'epidemia era del 9 per cento e ai primi di dicembre del 3,5 per cento, secondo dati del locale ministero della Sanità.
«La ricostruzione procede lentamente - spiega Compassion - sia per ragioni economiche sia per le enormi lacune strutturali del Paese. Solo il 5 per cento delle macerie nelle strade della capitale è stato rimosso. Camminando fra la gente è palpabile il senso di precarietà e di passiva rassegnazione alle circostanze, la tragedia ha seppellito il senso di un futuro. Le difficili condizioni di vita e la scarsa vivacità economica di questa nazione rendono arduo immaginare un rapido ritorno alla normalità».
«Lavoriamo ad Haiti da 43 anni, oggi assistiamo circa 66.700 bambini in 240 centri. Il nostro staff locale, nonostante molti membri avessero subito gravi perdite materiali e umane, ha affrontato l'emergenza con coraggio: oltre a soccorrere i bambini e le loro famiglie, ha gestito gli aiuti provenienti dall'estero, coordinando sia distribuzioni di cibo e medicine sia assistenza psicologica e interventi di cliniche mobili».
«Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità di tanti sostenitori e donatori: Compassion International ha raccolto in tutto il mondo 27,7 milioni di dollari. Di questi, 226mila dollari (pari a circa 174mila euro) sono stati inviati dall'Italia; è stata la più grande raccolta di fondi mai realizzata nella storia di Compassion».
«Le nostre attività continueranno nei prossimi anni, con particolare enfasi sulla riabilitazione fisica e psicologica, la costruzione di case, infrastrutture, centri e anche del microcredito per avviare attività che generino entrate per le famiglie colpite».
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Per maggiori informazioni, un video su Haiti
e testimonianze: http://www.compassion.it/ita/