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Competenze

Creato il 14 giugno 2015 da Narratore @Narratore74

shutterstock_114359815-2_optDopo tanto tempo mi pare giusto riprendere a parlare di qualcosa che mi riguarda, ma che in fondo lega un po’ tutti.
Chi mi conosce sa che, da febbraio dell’anno scorso, sono praticamente senza lavoro fisso. Ammetto che, con un minimo di ingegno, fino ad oggi sono riuscito a barcamenarmi con qualche extra e, incredibile ma vero, anche grazie allo stato che mi ha concesso un sussidio di disoccupazione decente.

Il problema nasce però nel momento in cui sono stato costretto a cercare un impiego fisso, dal momento che senza la vedrei dura.
La mia professione (sono cuoco da quasi 25 anni) è sempre stata generosa. Trovare lavoro non era complicato e, a volte scendendo a compromessi, me la sono sempre cavata. Ora, a 40 anni, mi ritrovo a fare colloqui con titolari che appena vedono il mio curricula, scappano neanche avessero visto un fantasma.
Perché di esperienza ne ho da vendere, e questo si traduce in compensi adeguati alla competenza che mi porto dietro.
Pensate, in questi mesi avrò inviato qualcosa come un centinaio di curricola. In quanti credete mi abbiano risposto?

Quattro…

Esatto, solo 4. Se poi consideriamo che di questi, nessuno ha poi finalizzato le proposte fatte in partenza, potete capire come mi sento.
E qui scattano le domande…
Nel mio ambito lavorativo l’esperienza significa non solo saper cucinare, ma anche capacità organizzativa, gestionale e, in linea di massima, in una maggiore resa delle ore lavorative. Tutte cose che ad un gestore di ristorante (per dirne uno) dovrebbero essere una prerogativa imprescindibile.
Invece accade il contrario.
Ho visto ristoratori preferire ragazzini appena usciti dalla scuola solo perché “costano meno”. Il fatto è che, alla fine della fiera, questi costi inferiori si trasformano in qualcosa di enorme, perché il suddetto ragazzino non ha al momento le basi per poter far guadagnare il titolare che, senza rendersene conto, perde soldi.
E questo non vale solo per il mio ambito, ma sembra una regola comune ormai assodata.

Spendere meno per avere di meno…

Competency-Definition_thumb

Quello che mi chiedo è: come siamo finiti a questo punto? Quando la competenza ha smesso di essere importante, a discapito di lavori sommari e malfatti?
Perché se nel mondo della scrittura esistono tonnellate di persone che si divertono a pagare in “visibilità” (cosa che reputo aberrante ma che, con tanta fatica, posso anche provare a tollerare), cosa ne pensereste se alla vostra prossima cena, magari con la vostra ragazza\ragazzo, vi ritrovaste a mangiare un piatto scadente perché il cuoco, non per colpa sua, manca proprio in quello che è fondamentale?
E, riprendendo il discorso scrittura, come vi sentireste se il vostro prossimo romanzo fosse scritto\editato\pubblicato alla cazzo di cane da persone incompetenti?
Certo, chiunque con un’ora a disposizione saprebbe tirare fuori una pietanza interessante, così come chiunque abbia una tastiera può mettere una parola dopo l’altra. Il bello però sta nel saperlo fare, nel sapersi gestire e nel, semplicemente, avere competenza in quello che si fa.

Visibilità

Insomma, quand’è che la competenza ha smesso di avere un valore?
Io proprio non lo so.


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