Il titolo è stupido oltre l’inverosimile, ma sono certo che piacerà tanto a mr. Google, che ama le domande dirette e le chiavi di ricerca sciocche, ma esplicite.
Però la questione che sollevo, tra l’altro non certo per la prima volta, potrebbe interessarvi. Che poi, va da sé, è un po’ tirare l’acqua al mulino di noi scrittori e scribacchini… ma da qualche parte occorre pur iniziare.
La faccenda, ridotta in parole povere, è questa: leggo molti commenti di potenziali lettori che titubano nell’acquisto di un ebook, perché il prezzo va oltre la fatidica soglia dello 0.99 euro. Prezzo che gli esperti chiamano, non a caso, “il nuovo gratis”. Il commento standard è qualcosa a metà tra “aspetto quando sarà in promozione a meno di un euro” e “Lo comprerei se costasse di meno“.
La prima reazione dello scrittore, inutile negarlo, è un mix di arrabbiatura e di depressione. Scrivere un racconto o un romanzo richiede tempo e fatica. Sistemarlo per renderlo presentabile/vendibile è un altro step impegnativo e a volte costoso. Sentirsi poi dire che due euro di prezzo sono troppi è alquanto desolante (anche perché di questi due euro allo scrittore va una percentuale compresa tra il 3% e il 30%, a seconda dei casi).
Uno dei casi più buffi che mi è capitato riguarda un tizio che mi segue su Facebook. Davanti a un mio ebook di nuova pubblicazione – prezzo di copertina 1.99 euro – mi scrisse: “come sai aspettavo da tempo questo tuo romanzo, ma il prezzo di quasi due euro mi frena. Credevo lo vendessi a 0.99 euro. Tu non sai cosa posso farci io con l’euro in più, però dovevi fare anche questa riflessione“.
Per carità, tutto può essere vero. Per un senzatetto un euro rappresenta la differenza tra un giorno col Tavernello, e un giorno senza.
Però direi che siamo molto lontani da questo caso limite.
Sicché a me vengono in mente altri esempi più calzanti.
Un mio collega compra ogni mattina una copia del Corriere della Sera. Lo sfoglia per un tempo compreso tra i 15 e 20 minuti, poi lo butta nel cestino dei rifiuti. Un quotidiano del genere costa circa 1.30 euro, senza allegati.
Ho poi diversi amici che dicono di comprare mensilmente Dylan Dog “per abitudine”. Nel senso che da anni non lo amano più, ma compiono comunque il gesto di recarsi dall’edicolante per pura abitudine. Una copia di Dylan Dog costa circa 3 euro (se non ricordo male).
Ho anche scoperto che molte persone, come me, acquistano le Lego Figures o le macchinine Hot Wheels alle casse dell’Esselunga, come gesto quasi automatico. Prezzi compresi tra 1.50 e 3 euro.
Senza contare l’aperitivo fatto contro voglia, per abitudine, spendendo anche fino a 12 euro.
Idem per un sacco di altre cose (la serata al cinema “tanto per uscire”, 8 euro che se ne vanno, oppure le sigarette, l’App stupida presa per il cellulare etc etc).
Prezzo medio degli ebook (in dollari) da agosto 2012 a marzo 2013.
Possiamo quindi dire diverse cose.
Innanzitutto è una questione di pura e semplice percezione.
La copia del Corriere cestinata in 20 minuti viene percepita come più “tangibile” dell’ebook. Eppure l’ebook, che è fatto di bit, ti rimane a vita nell’eReader. Ma la tua percezione ti comunica diversamente. Ossia, distorce la realtà.
Idem chi spende 10 euro per un Negroni annacquato, rispondendo a un’eccessiva percezione della sete (a meno che siate degli alcolizzati, e allora la storia cambia).
Però considerate questo secondo fattore: il Corriere, il Dylan Dog, le Hot Wheels in coda al supermercato, l’aperitivo del venerdì sera, l’App comprata su Itunes… cos’hanno in comune?
L’abitudine.
Sono gesti che facciamo in automatico, spesso controvoglia, ma che fanno parte del condizionamento mentale dettato dai nostri stili di vita.
Come il caffè al mattino (1 euro circa).
Allora, che deduciamo? Che qui da noi gli ebook sono visti ancora come qualcosa di “straordinario” (fuori dall’ordine delle cose). Qualcosa sul cui acquisto occorre meditare, anche se si tratta di spendere soltanto due o tre euro.
In altri paesi in cui sono stato, UK, USA, Germania, Danimarca (per esempio), la diffusione degli eReader è capillare in tutte le fasce d’età, sicché anche gli ebook sono diventati parte dell’ordinarietà delle cose.
Proprio come comprarsi un caffè o una copia del solito quotidiano.
Fin quando in Italia non arriveremo a questo step, ci sarà sempre chi si lamenterà dei due euro di prezzo di copertina di un ebook.
Aggiungo che, con le cifre assurde adottate per il digitale da parte dei grandi editori (ebook venduti a 10, 12 o anche a 15 euro), di certo non si aiuta a fare chiarezza, né a sviluppare il mercato.
E a molti va benissimo così.
NOTA BENE: Ogni commento sull’inutile diatriba “carta vs. ebook” verrà immediatamente cancellato. Non siamo qui a discutere di questa faccena, né mi interessa leggere le solite banalità su una guerra che esiste solo nella testa degli sciocchi. In questo articolo si parla di ebook e basta.
Per lui gli ebook a 0.99 euro fanno la differenza!
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(A.G. – Follow me on Twitter)