Il giorno dopo la decisione di costituire il Senato parte civile al processo di Napoli nonostante il parere contrario dell’Ufficio di presidenza, Pietro Grasso interviene in Aula su sollecitazione di tutto il centrodestra per spiegare le sue ragioni. “Non sono un vigliacco, non mi manca il coraggio di venire a parlare”, tiene subito a chiarire e racconta di “un lungo travaglio” che lo ha portato, scandisce, a una decisione presa in piena autonomia con la quale intende difendere la dignità e l’immagine del Senato.
Ma Grasso va anche oltre e alle proteste molto accese dei senatori di Forza Italia, che più volte lo interrompono e alla fine escono dall’Aula, replica: se c’è la volontà unanime dei senatori di revocare la decisione, i regolamenti lo consentono. Grasso entra nell’emiciclo proprio nel momento in cui la Casellati ne sta chiedendo apertamente le dimissioni, poco dopo l’intervento del capogruppo Romani. Che va giù diretto: “Vorrei credere che Grasso non si sia fatto condizionare da logiche politiche e interessi di parte indegni del suo ruolo”. “La terzietà che deve caratterizzare il ruolo del presidente è venuta meno”, accusa anche Sacconi del Nuovo centrodestra.
Il momento di maggiore tensione si vive quando alla fine dell’intervento del grillino Santangelo che, nell’annunciare l’appoggio del suo gruppo alla decisione di Grasso, dice che “ora tornerà di moda la parola onestà anche dentro il Senato”. Parole che scatenano l’ira di tutto il centrodestra, tanto che sarà necessario l’intervento dei commessi per bloccare Ciro Falanga che nonostante un braccio ingessato tenterà l’assalto ai banchi dei 5 stelle.
A difendere l’operato di Grasso è il Partito democratico con il capogruppo Zanda: il presidente rappresenta il Senato e ha fatto il suo dovere. Anche per Sinistra ecologia e libertà quella di Grasso è stata una scelta corretta, mentre per il capogruppo della Lega, Bitonci, Grasso ha dimostrato una volta in più di non essere imparziale. Critico anche il giudizio di Casini: grave, ha affermato il leader dell’Udc, spaccare il Senato su un giudizio di carattere morale.
Marco Cecchini