Magazine Cultura
Dico solo che vorrei essere come lui.
Guardate anche solo per un momento la sua espressione beata. Sì, sta dormendo e non ha pensieri, proprio come vorrei essere io adesso.
Qualche pausa me la prendo, certo, ma si tratta sempre di quei canonici dieci minuti, l'abitudine ordinaria da quarto d'ora accademico che non riesce ad abbandonarmi.
In questi pochi momenti presi nei pochi giorni che mancano all'esame Mr. Bean sembra essere l'unica cosa che riesce a distrarmi. Una comicità inglese, certo, ma semplice e spensierata che riesce a liberarmi la mente per qualche minuto. In questi minuti l'esame di arte non esiste, è più lontano del Giappone per quanto mi riguarda.
Ormai non so più dire quante pagine mi manchino da ripassare, quanti schemi da rivedere prima del momento cruciale, prima di trovarmi davanti a quel fottuto foglio e a quelle maledette otto domande che possono mandare in crisi anche il più preparato degli studenti.
Questo esame è diventato un'ossessione. Sono otto mesi che io e la mia ragazza ci stiamo dietro, e nei giorni immediatamente precedenti all'esame solo la Monster, una bibita energetica in stile Red Bull, riesce a tenerci svegli. Il caffè è acqua, ma questo è solo un piccolo prezzo per essere uno studente universitario.
Computer e Monster. I nostri principali strumenti in questi ultimi giorni di studio matto e disperatissimo. Manco fossimo un cazzo di Giacomo Leopardi a caso. 'Fanculo lui e la sua mania per la conoscenza, in questi momenti vorrei solo immergermi in una vasca piena di acqua fredda, con un buon libro a farmi compagnia e innumerevoli sigarette da fumare.
La scrivania è un ammasso di libri, decine e decine di pagine stampate e lattine vuote.
Siamo alla frutta. Farci distruggere per un esame. Tuttavia è una nostra scelta. Abbiamo scelto un dato percorso e dobbiamo portarlo a termine. Visto il mio passato un altro ripensamento è, perdonate il gioco di parole, impensabile (anche tenendo in conto la mia salute mentale).
Nozioni, nozioni e ancora nozioni. Ecco cos'è questo esame dell'arte. Un insieme inutile e aberrante di nozioni la cui gran parte tra qualche giorno avrà già detto adios alle nostre sinapsi.
Possibile che la storia dell'arte bisogni studiarla in questo modo?
Possibile che, da una materia del genere, non si possa far accrescere ancora di più l'interesse dello studente verso quest'affascinante insieme di culture, influenze e innovazioni?
Possibile che un professore, critico d'arte, del genere non capisca che, più delle nozioni riguardanti la vita, gli spostamenti e varie date di un autore, è più importante insegnare un metodo critico oggettivo/soggettivo che magari ci possa tornare utile?
Per oggi abbiamo finito. Mancano due giorni all'esame, ma per oggi non riusciamo più ad assorbire una qualche data del cazzo.
L'unica consolazione, visto che i video di Mr. Bean sono finiti, è quella di guardare 'sto branco di casalinghe disperate indagare sui vari omicidi e sotterfugi che sembrano regnare nel loro quartiere residenziale sono-ricco-sfondato-sono-pieno-di-soldi-e-non-so-nemmeno-da-dove-vengono-visto-che-non-faccio-un-cazzo-tutto-il-giorno.
Meno male che l'esame è andato.
Adesso posso concentrarmi un milligrammo in più su me stesso, ma sono sicuro, e lo voglio dire, che questa non sarà l'ultima volta in cui Computer e Monster accompagneranno le mie giornate.
E.
Post dedicato a Mirko, Alice, Veronica e a tutti quelli che hanno dovuto sostenere l'esame di Storia dell'Arte Moderna del prof. Fossaluzza.
devo dire però che la più grande dedica va a Eleonora, la mia ragazza. Ci siamo sostenuti a vicenda giorno dopo giorno e alla fine ce l'abbiamo fatta a superare i 450 anni di storia dell'arte nell'arco di due parti di esami (un anno complessivo di studio). La terza parte, per quello che penso, sarà tutta in discesa.
Tutte le mie foto potete vederle sul mio album Flickr
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