Comune, caccia ai comportamenti pre-mafiosi

Creato il 15 luglio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Il fatto che torni in consiglio Luigi Amore, insegnante di religione con debole curriculum ed esperienza di tagli di utenze cui ha rimediato con promesse non mantenute, non è incoraggiante. Bocciato dagli elettori, rientra grazie al ritiro di Perri. Spicca però una commissione antimafia: uno degli argomenti forti di Rosita Viola, il consigliere più votato, di brillante esperienza internazionale. I comportamenti pre-mafiosi e proto-mafiosi sono tanti, troppi. Forse il ruolo di questa commissione incrocia il codice etico dei dipendenti (e i dirigenti e gli amministratori?), probabilmente per rafforzarlo. Il campo d’azione è sterminato: possono inoltre dei politici controllare altri politici più potenti di loro? Bisognerà capire.

I comportamenti pre- e proto-mafiosi sono in breve legati ai comportamenti che mescolano amicizia economia e politica, che scavalcano il diritto, le procedure, che mettono sotto pressione i dipendenti per ottenere autorizzazioni, atti ufficiali, iter burocratici più rapidi e poco controllati. Se questo lavoro viene compiuto dalla commissione e coinvolge anche il resto dell’amministrazione, come un nuovo stile che fa prevalere il diritto sull’amicizia e il privilegio, i risultati possono dare al Comune un prestigio straordinario. Moltissimo dipende dal sindaco.

Si comincia a vedere chi ha voglia di battersi proponendo argomenti, come Federico Fasani e il neoconsigliere Ferruccio Giovetti.  E’ cagione di amarezza la posizione fragile in cui si trova Mauro Platè: perché una risposta così debole sull’emergenza abitativa? In che grame condizioni si trova il Comune se l’assessore non dice altro sugli sfrattati?

Consiglio Comunale del 14 luglio 2014

La seduta si è aperta con un minuto di silenzio per tutte le vittime del conflitto in atto in Palestina.

Esame, per la convalida, delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità alla carica di consigliere comunale di Luigi Amore in sostituzione del consigliere comunale Oreste Perri.

In seguito alle dimissioni del consigliere comunale Oreste Perri, si è reso necessario procedere alla surroga in seno al Consiglio Comunale con altro candidato appartenente alla lista Obiettivo Cremona con Perri a cui il consigliere  Oreste Perri era collegato sia in sede di primo turno sia in sede di ballottaggio quale candidato alla carica di Sindaco ammesso al turno di ballottaggio e risultato non eletto a tale carica. Verificato che tra i non eletti segue nell’ordine, con cifra individuale 4072, Luigi Amore che, interpellato, ha accettato la carica e che, allo stato degli atti, consta non si trova nelle condizioni di ineleggibilità e/o incompatibilità previste dalla legge, il Consiglio comunale ne ha convalidata la nomina a consigliere comunale.

Comunicazione del Presidente del Consiglio comunale, ai sensi dell’art. 15, comma 4, del regolamento del Consiglio Comunale, in ordine alla costituzione di un nuovo gruppo consiliare.

La Presidente del Consiglio comunale Simona Pasquali ha comunicato che il consigliere Alessio Zanardi, proclamato eletto nella lista Obiettivo Cremona con Perri, con lettera  datata 1° luglio ha dichiarato, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del vigente regolamento del Consiglio Comunale che intende recedere dal gruppo di attuale appartenenza, confluendo conseguentemente nel gruppo consiliare denominato Gruppo Misto che viene in questo modo a costituirsi.

Interrogazione presentata il 1° luglio 2014 dal consigliere comunale del gruppo consiliare Partito Democratico Paolo Carletti in ordine all’apparecchio di rilevazione automatica della velocità dei veicoli in transito installato in via Persico.

Visto il numero molto consistente di infrazioni contestate attraverso l’apparecchio di rilevazione automatica della velocità delle vetture in transito su questa via Persico. L’elevato numero di cittadini in transito giornaliero sulla via Persico che si lamenta di tale modalità di rilevamento delle infrazione al Codice della strada. Che tale apparecchio è stato posizionato unitamente ad altri apparecchi posti sulle vie d’accesso alla città. Che nessuna o quasi nessuna lamentela è pervenuta riguardo agli altri apparecchi. Che, come da relazione della Polizia Locale, nel 2013 un maggior numero di sinistri sono avvenuti sulla via Mantova, sulla via Bergamo, sulla via Castelleonese, sulla via Dante, sulla via Brescia, sulla via Zaist e sulla via del Giordano. Interroga il Sindaco e l’assessore di competenza: sulle eventuali differenze tra i diversi apparecchi posizionati dalla precedente amministrazione; sulle modalità di acquisto o noleggio o su altra forma di detenzione di tale apparecchio da parte del Comune; sulla eventuale maggior pericolosità della via Persico rispetto ad altre vie; sulla eventuale necessità di mantenere il limite dei 50 Km/h sul tratto di strada interessato dal succitato apparecchio, pur non trovandosi questo in un centro abitato.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alla Città vivibile e Rigenerazione urbana, con delega alla Sicurezza e Polizia Locale, Barbara Manfredini:

Premetto che l’Amministrazione ribadisce l’importanza della prevenzione delle cause di possibili incidenti stradali attraverso educazione stradale e attività di controllo dei comportamenti di guida sulle principali strade del territorio comunale più a rischio. Fatta questa doverosa premessa, rispondo ai singoli punti dell’interrogazione. La precedente Amministrazione, anche su richiesta di alcuni Comitati di quartiere, ha ritenuto di intervenire sul problema della velocità con la posa di cosiddetti “speed check”. Ne sono stati posizionati quattro nelle seguenti vie:

via Brescia (altezza distributore carburante)

via Zaist (altezza ditta Ravara)

via Milano (Fraz. Cavatigozzi)

via Bergamo (Fraz. Migliaro)

Si tratta di ausili che prevedono l’installazione, di volta in volta, dello strumento rilevatore della velocità con la presenza necessaria dell’agente di Polizia Locale, posizionati in quei punti dove risulta difficoltoso o pericoloso il fermo immediato dei veicoli. Il loro scopo è dissuasivo, volto cioè a ridurre la velocità. Dalle verifiche fatte l’effetto deterrenza sulle velocità medie in quei tratti di strada ha funzionato.

Diverso è lo strumento installato in via Persico. In base all’art. 4 del decreto Legge 20 giugno 2002 n. 121 convertito dalla Legge 1° agosto 2002 n. 168, agli organi di Polizia stradale è data la possibilità di utilizzare o installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico, di cui viene data informazione agli automobilisti (mediante cartelli), finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni alle norme riguardanti i limiti di velocità. Tali dispositivi possono essere installati esclusivamente sulle autostrade, sulle strade extraurbane principali o sulle strade extraurbane secondarie (come è appunto classificata la via Persico). A differenza di quanto è prescritto per le autostrade e le strade extraurbane principali, per la posa di questi dispositivi sulle strade extraurbane secondarie è richiesta l’emanazione di uno specifico decreto della Prefettura. L’installazione dell’autovelox fisso ed attivo 24 ore al giorno, senza presenza di agenti, è avvenuta infatti dopo che, il 20 maggio scorso, la Prefettura ne ha autorizzato formalmente la posa a seguito di una dettagliata relazione inviata dalla Polizia Locale. In buona sostanza i rilevatori del tipo installato in via Persico sono previsti dalle norme del Codice della strada e devono essere installati secondo rigidi criteri previsti dalla legge.

Lo strumento autovelox bidirezionale denominato Velocar Red & Speed è stato individuato attraverso contratto con affidamento diretto alla ditta BM SERVIZI con sede ad Origgio (VA) per il servizio di noleggio dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 con determinazione dirigenziale n. 132 del 27/12/2013 del Settore Polizia Municipale e Ambiente. Lo strumento individuato è dotato di apposita omologazione ministeriale per la rilevazione bidirezionale simultanea con una ripresa posteriore e una ripresa frontale con oscuramento automatico dell’abitacolo (nel pieno rispetto delle norme sulla privacy)  e nel rispetto delle disposizioni contenute nell’art. 26 comma 3 L.n.488/99 per quanto riguarda i parametri prezzo/qualità, offrendo altresì senza costi aggiuntivi l’interfaccia di trasmissione ed elaborazione dei dati al programma gestionale della Polizia Locale non avendo reperito alcuna convenzione attiva su Consip nel sul mercato elettronico della P.A. (MEPA). Il costo previsto è di complessivi:

Euro 43.188,00 (IVA 22% compresa) stanziamenti di bilancio 2014

Euro 43.188,00 (IVA 22% compresa) stanziamenti di bilancio 2015

(A seguito dell’entrata in vigore della Decreto Legge n.66 del 24/04/2014 convertito nella Legge n. 89 del 23 giugno 2014 la ditta, a fronte di una richiesta di riduzione del 5% dell’importo contrattuale ha offerto la riduzione del 2%). Inoltre, per l’alimentazione dell’apparecchiatura si è resa necessaria la posa di un pannello fotovoltaico del costo complessivo di euro 5.370,00.

Per l’inserimento di via Persico nel Decreto prefettizio che ne ha autorizzato l’installazione, è stato prodotto uno studio dal Comando della Polizia Locale sulla sinistrosità di quel tratto di strada. Tale studio ha evidenziato che, per Cremona, la via Persico rappresenta una strada a ad elevato rischio di incidenti dovuto soprattutto all’eccesso di velocità, come riconosciuto anche dalla Polizia Stradale

Altre vie di Cremona risultano particolarmente rischiose, ma per altri motivi (mancata precedenza, non osservanza delle distanze di sicurezza, ecc.). Inoltre, per contrastare il fenomeno della velocità nel perimetro del centro abitato e dove è possibile agire con i normali strumenti di controllo della velocità vengono effettuati costanti posti di controllo dalla Polizia locale, mentre sulla via Persico, per le sue caratteristiche, non è fattibile effettuare posti di controllo in sicurezza. Si è così optato per l’autovelox fisso che consente il controllo remoto delle infrazioni.

La valutazione del limite massimo di velocità è di esclusiva competenza dell’ente proprietario della strada, da adottare attraverso una apposita ordinanza nella quale sono precisate le motivazioni che hanno dato luogo al provvedimento stesso. Va precisato che l’ente proprietario adotta tali scelte sulla base dei criteri indicati dall’art. 142 del Codice della strada, criteri ispirati alla tutela della sicurezza della circolazione ed alla tutela dell’incolumità fisica delle persone sulle strade.

Detto questo, sulla via Persico, nel tratto interessato, è stata fatta una valutazione da parte dell’Ufficio Mobilità e Traffico, tenuto conto delle caratteristiche della strada (carreggiata di ridotte dimensioni), dell’intensità del traffico e della breve distanza tra i due centri abitati in cui il limite massimo è di 50 km/h. Il tratto di strada individuato quale tratto extraurbano è di circa 250 metri ed è compreso tra il quartiere Maristella e Località Case Nuove, centri abitati dove, per legge, vige il limite di 50 Km/h. ed è stato considerato che anche la Provincia ha uniformato, sulla tratta, la velocità ai 50 Km/h.

Informo il Consiglio comunale che il 1° luglio è avvenuto l’incontro con i sindaci dei Comuni limitrofi (Persico Dosimo e Grontardo) e a seguire con i rappresentanti del comitato di Quartiere Maristella e del comitato spontaneo. In questa circostanza sono state concordate azioni di informazione (volantini informativi) e di semplificazione (sportello dedicato alla Polizia Locale), di rateizzazione delle multe e di pattugliamento preventivo per dissuadere eventuali rilanci di velocità dopo l’autovelox. Non solo, si è provveduto al posizionamento della lanterna ottica in entrambe le direzioni dell’autovelox, e gli uffici sono stati incaricati di predisporre il posizionamento di segnalatore luminoso della velocità di marcia. Il 10 luglio si è tenuto un secondo incontro con i rappresentanti dei comitati per la comunicazione dei dati rilevati e qui riporto:

Sono stati considerati i residenti nei comuni di Persico, Grontardo, Gadesco, Gabbioneta, Scandolara R.O. e Ostiano. Per la valutazione in parola è stato scelto di analizzare 6 giornate (le più recenti delle quali erano già a disposizione i dati dei proprietari dei veicoli).

La tabella seguente mostra effettivamente che le percentuali dei residenti nei comuni limitrofi (i cui cittadini sono di fatto pendolari sulla città) che ancora incappano nella sanzione non solo sono davvero limitate, ma sono anche in costante decremento.

In effetti la maggioranza dei “multati” è rappresentata da utenti di passaggio, nella quasi totalità dei casi, residenti fuori provincia.

In sostanza è possibile affermare senza tema di smentita che l’utenza  proveniente dai centri limitrofi si è adeguata alla nuova regolamentazione.

Si tenga conto inoltre che il dato complessivo degli utenti (residenti nei comuni e non)  che ancora incappano nella sanzione, rappresentano una ridottissima percentuale (circa 0,5% a fronte del 2,5% iniziale) rispetto alla moltitudine di utenti della strada (circa 12.500) che ogni giorno transitano in via Persico rispettando i limiti.

Il consigliere Paolo Carletti si è detto pienamente soddisfatto della risposta ottenuta.

Interrogazione presentata il 7 luglio 2014 dal consigliere del gruppo consiliare Forza Italia Ferruccio Giovetti circa l’emergenza sfratti.

Da notizie raccolte in città e lette sulla stampa l’emergenza sfratti sta assurgendo al poco invidia bile ruolo di grossa piaga sociale. E’ notizia dei giorni scorsi che si sia proceduto con l’intervento delle Forze di Polizia ad uno sfratto esecutivo, come da sentenza del Tribunale di Cremona. A tal proposito rivolgo a lei signor Sindaco le seguenti domande: 1- E’ a conoscenza di quanti decreti di sfratti esecutivi siano stati emessi dal Tribunale di Cremona interessanti la nostra città nell’anno in corso? 2- Mi sa dire se questi sfratti siano già stati eseguiti oppure non ancora ed eventualmente perché? 3- Come pensa di accogliere le persone sottoposte a sfratto e con quali costi a carico della comunità cremonese? 4- E’ a conoscenza di episodi di violenza perpetrata nei confronti di cittadini cremonesi che recatisi dal proprio inquilino per riscuotere l’affitto siano stati malmenati al punto di dover ricorrere alle cure del Pronto Soccorso del locale nosocomio?

 

All’interrogazione ha risposto l’assessore al Welfare di Comunità, Servizi alle Famiglie e alla Persona Mauro Platè:

La risposta all’interrogazione del consigliere Giovetti mi consente di illustrare il percorso che l’Amministrazione intende perseguire per far fronte al crescente disagio abitativo. È in costante aumento, infatti, il numero di persone che si rivolge ai Servizi sociali dopo la convalida di uno sfratto o già con il preavviso di rilascio dell’immobile predisposto dall’ufficiale giudiziario. Dall’analisi dei dati in possesso dell’Amministrazione si può prevedere che, nei prossimi sei mesi, 35 nuclei famigliari affronteranno difficoltà dovute agli sfratti. In generale, si ritiene necessario predisporre una risposta organica che possa prevedere un accompagnamento familiare, dei percorsi temporanei per l’emergenza abitativa e un meccanismo di sostegno alla domanda di alloggio nel mercato privato. Allo stesso tempo, nell’immediato, per far fronte a questa problematica si intende rafforzare,  le prassi di mediazione tra proprietari ed inquilini, studiando insieme ad inquilino e proprietario la restituzione del debito ed un’eventuale rimodulazione dell’affitto. Purtroppo questo non è sempre possibile perché i Servizi sociali vengono a conoscenza di molti situazioni difficili solo quando i rapporti tra inquilino e proprietario sono irrimediabilmente deteriorati. Molto spesso si tratta situazioni delicate in cui proprio la rottura del legame di fiducia rischia di generare situazioni di violenza, come successo nell’episodio ricordato dal consigliere nell’interrogazione. Nell’affrontare i prossimi casi di sfratto il Comune interverrà a tutela delle persone fragili: accompagnandole a soluzioni anche temporanee che prevedano in primis il coinvolgimento della rete famigliare, e solo dove questo non sarà possibile o non opportuno si attiverà per l’inserimento in strutture protette.  Siamo consapevoli che la perdita dell’appartamento, anche solo temporanea, comporta l’innescarsi di meccanismi di difficoltà e di precarietà, questo rafforza la convinzione della necessità di costruire percorsi di accompagnamento. Tuttavia per quel che riguarda nello specifico le case di edilizia residenziale pubblica si chiarisce che l’eventuale accesso da parte delle famiglie sotto sfratto avverrà seguendo le modalità e le graduatorie previste dai regolamenti regionali.

Il consigliere Ferruccio Giovetti si è detto parzialmente soddisfatto della risposta ottenuta.

Mozione presentata l’8 luglio 2014 dal capogruppo del gruppo consiliare Nuovo Centrodestra Federico Fasani circa il programma di recupero dell’immobile caserma Manfredini.

Premesso che il complesso immobiliare denominato caserma Manfredini è situato in area strategica rispetto alla città, a contatto con il centro ma servito dalle arterie principali poste a sud del centro storico; tale complesso per dimensione e struttura funzionale appare perfetto per ospitare la “cittadella della sicurezza”, progetto varato dalla precedente Amministrazione; il recupero funzionale di tale comparto rappresenterebbe sicuramente uno sviluppo urbanistico virtuoso sotto ogni profilo; la precedente Amministrazione ha avviato un confronto con le Forze dell’Ordine che si sono dette, tramite loro rappresentanti, interessate a tale progetto; apprendiamo, dalle dichiarazioni sui quotidiani del rappresentante del Sap, che il progetto risulta essere quantomai urgente e necessario; la precedente Amministrazione ha avviato la procedura di sdemanializzazione del bene, ad oggi non ancora in possesso del Comune di Cremona; il Piano di Governo del Territorio di Cremona, nonostante la richiesta da parte della proprietà, ha mantenuto una destinazione d’uso compatibile con il progetto avviato. Tutto ciò premesso il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta: a proseguire nel programma di recupero degli immobili in oggetto; a procedere nel confronto presso il Ministero competente, per ottenere la proprietà degli immobili; a proseguire il confronto con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine al fine di individuare le linee guida del progetto; ad individuare una modalità aperta, trasparente e condivisa per la realizzazione dei progetti di recupero che presentano evidenti aree di complessità legate ai risvolti urbanistici, storico-architettonici, funzionali e sociali della trasformazione in oggetto.

Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Federico Fasani, sono intervenuti i consiglieri Rodolfo Bona (Partito Democratico) e Alessandro Carpani (Lega Nord), dopo i quali ha preso la parola l’assessore all’Area Vasta Leonardo Virgilio:

La caserma Manfredini è di proprietà del demanio militare, sembra che non sia ancora avvenuto il passaggio al Demanio Civile, l’Amministrazione ha inviato una domanda di attribuzione all’Agenzia del demanio nel novembre 2013, in successive date l’Agenzia del demanio ha comunicato la messa in disponibilità di alcuni immobili richiesti, fra questi non figura la caserma Manfredini. Questo è lo stato attuale, è un’operazione che rientrerebbe nell’ambito del federalismo demaniale. In passato l’Agenzia del Demanio, rispetto all’Analisi dei Fabbisogni e della situazione allocativa delle Amministrazioni dello Stato nel comune di Cremona, la vede quale possibile sito dove collocare diversi Amministrazioni e Uffici Statali che attualmente sono posti in locazione da altri soggetti, in verità quell’analisi prevedeva anche altri possibili scenari che coinvolgevano edifici del patrimonio comunale. Concentrare in un unico complesso tutte le sedi delle forze dell’ordine è una proposta non solo di buon senso, ma anche strategica che va incontro anche a esigenze di razionalizzazione delle risorse, significativo che possano essere gli Enti Locali i soggetti facilitatori e promotori di un processo di spending review di miglior distribuzione degli spazi in città, di conservazione del patrimonio architettonico  del centro storico, di consentire alla forze dell’ordine una migliore funzionalità rispetto a un servizio fondamentale come quello che forniscono le forze dell’ordine. La proposta di una cittadella della sicurezza non è un oggetto inedito, Crema sta facendo lo stesso ragionamento sulla caserma dei carabinieri, l’amministrazione comunale punta a farne il fulcro della futura cittadella della sicurezza. C’è la consapevolezza che il percorso è articolato, che occorre riallacciare il rapporto con le forze dell’ordine,  e che a fronte di un percorso complesso  si chiede coesione territoriale e istituzionale. Non c’è su questa partita un progetto compiuto, ci sono stati dei contatti, l’atto più significativo degli ultimi anni è stato quello della Variante al PGT. E’ pertanto positivo e condivisibile il fatto che nella Variante generale al PGT adottata sia stata indicata la permanenza delle attività dei servizi ipotizzando questa possibile attività di utilizzo dell’ex caserma. Il punto di partenza è questo, ora si tratta di capire la reale volontà, la condivisione della stessa fra i diversi attori in campo, all’interno di un lavoro dell’amministrazione finalizzato ad acquisire una visione strategica del patrimonio comunale. Disponiamo di una patrimonio vasto e disomogeneo che dobbiamo confrontare con il cambiamento  della domanda di servizi, con le dinamiche urbanistiche, questo aspetto ci impone una visione complessiva e non parcellizzata  rispetto a nuovi usi e conseguenti adeguamenti. Una valutazione più politica: quando si aprono percorsi di collaborazione fra enti, non può essere un circuito chiuso, una dinamica, sebbene virtuosa , tutta interna alla pubblica amministrazione, c’è un principio della sussidiarietà verticale e orizzontale che va perseguito, con fatica, senza enfatizzarlo e senza forzarlo.

Messa in votazione, la mozione è stata respinta (8 i voti a favore, 20 gli astenuti). L’astensione da parte della maggioranza è stata motivata dal fatto che, pur condividendo la destinazione dell’ex caserma Manfredini prospettata, si rende innanzitutto procedere attravreso una valutazione complessiva che prenda in esame le disponibilità economiche e le priorità alle quali fare fronte, attraverso un processo di partecipazione e condivisione.

Mozione presentata l’8 luglio 2014 dal capogrupo del gruppo consiliare NuovoCentrodestra  Federico Fasani con cui si chiede di non interrompere il programma di recupero dell’immobile Colonie Padane.

Premesso che il recupero e la riconversione funzionale del complesso immobiliare denominato Colonie Padane rappresenta un obiettivo strategico per il territorio; la sua posizione e le sue caratteristiche lo rendono unico sotto il profilo paesaggistico, architettonico, storico e funzionale; esiste uno studio di fattibilità funzionale redatto dagli Uffici Comunali sotto la guida della precedente Amministrazione; tale studio prevede l’utilizzo di quei luoghi con destinazioni d’uso quali nodo di interfaccia tra città e Fiume, stazione per la ciclovia fluviale VENTO, spazi per le associazioni del terzo settore, spazi ludico ricreativi per sport e tempo libero; diversi professionisti e studiosi locali si sono profusi in attività di ricerche e progettazioni volte al recupero e alla valorizzazione di quei luoghi; tali studi e progetti sono stati anche oggetto di un recente seminario tenutosi al Museo Civico che ha riscosso successo presso la popolazione e ha visto la partecipazione di numerosi relatori qualificati; esiste, protocollata intorno alla metà di marzo 2014, presso il Comune di Cremona, una comunicazione da parte di una Fondazione Cremonese che si dichiara disponibile a valutare un’ipotesi di sistemazione della struttura denominata Colonie Padane. Tutto ciò premesso il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta: a non interrompere il programma di recupero degli immobili in oggetto; ad adoperarsi per mantenere le relazioni “pubblico-privato” quale strumento virtuoso per attuare tale intervento, a vantaggio della Città; a sviluppare la progettazione funzionale attraverso strumenti di condivisione istituzionale e partecipazione dei cittadini, favorendo momenti di incontro, discussione e confronto con tutte le categorie che potenzialmente possono apportare valore all’azione di recupero e riconversione dei luoghi; successivamente ad individuare delle “linee guida” per il programma di recupero; a sviluppare, quindi, la progettazione architettonica attraverso un concorso basato sulle “linee guida” in un’ottica di trasparenza e favorendo così lo sprigionarsi di energie progettuali da parte dei professionisti più virtuosi, locali e non.

Dopo che la mozione è stata illustrata dal consigliere Federico Fasani, sono intervenuti i consiglieri Filippo Bonali (Sinistra per Cremona Energia Civile) e Marcello Ventura (Forza Italia), mentre per la Giunta è intervenuto l’assessore Leonardo Virgilio: Il tema è importante perché una proposta progettuale deve connotare quest’area come epicentro propositivo di un rilancio di un’intera progettualità sul Fiume. Come il tema del fiume ci porta a recuperare le nostre tradizioni e valorizzare la nostra storia, l’area in questione è parte fondante di una storia gloriosa, improntata sulla quotidianità, su esigenze di aggregazione, di socializzazione. La riflessione sulle Colonie Padane deve partire da questa consapevolezza rispetto al fatto di diventare in futuro un contesto in grado di recuperare le tematiche correlate al fiume, essere la carta di identità. C’è infatti una dimensione storica, naturalistica, educativa, aggregativa, turistica e soprattutto di raccordo e di rapporto con la città. Penso sia scontato e naturale il fatto che su una partita di questo genere serva una forte collaborazione del privato, non solo in termini strumentali, perché il privato non può essere semplicemente il soggetto che contribuisce alle risorse che non ci sono, ma dev’essere esso stesso promotore e provocatore di idee, di progetti, di nuove reti con altre realtà private. E su questo tema ben vengano collaborazioni e partnership fra soggetti, la cosa importante è a nostro avviso che questa collaborazione non sia autosufficiente, perché serve la collocazione di quel progetto all’interno di un contesto molto più ampio di quello dell’intera area cittadina del Po, abbiamo il Plis, c’è il tema del campeggio e delle aree circostanti. Se l’Amministrazione in passato ha redatto un progetto di fattibilità consentitemi che tale proposta non può essere semplicemente collocata in una logica di pura contrattazione con il progetto del privato. Credo in una logica di coprogettazione, compito dell’amministrazione dovrà essere quello di dotarsi pertanto di una visione più ampia rispetto a quell’area.

Messa in votazione, la mozione è stata respinta (8 i voti a favore, 20 gli astenuti).

Approvazione della proposta di Statuto dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino Cremona – Mantova.

La delibera è stata illustrata dall’assessore Alessia Manfredini:

Oggi il Consiglio comunale è chiamato ad approvare la proposta di Statuto dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino Cremona-Mantova. in attuazione dell’art. 7 della Legge regionale n. 6/2012 Disciplina del settore dei trasporti. In base a quanto disposto della Legge regionale il territorio regionale è stato suddiviso in 5 bacini territoriali (Bergamo, Brescia, Como-Lecco-Sondrio-Varese, Cremona-Mantova, Milano-Monza e Brianza-Lodi-Pavia) in ciascuno dei quali è istituita un’agenzia per il trasporto pubblico locale (TPL) quale strumento per l’esercizio associato delle funzioni degli Enti Locali in materia di programmazione, organizzazione, monitoraggio, controllo e promozione dei servizi di trasporto pubblico locale.

Il testo di statuto sottoposto alla vostra attenzione si compone di 24 articoli: nel titolo I sono indicate le generalità, istituzione e denominazione, finalità e funzioni dell’agenzia, sede dell’agenzia e durata; nel titolo 2 gli organi dell’agenzia, la composizione dell’assemblea e quote di partecipazione, le attribuzioni, il funzionamento la composizione del Consiglio di amministrazione, le attribuzione del Cda, il funzionamento del Cda, il ruolo del presidente, del direttore e l’organo di revisore; il titolo III prende in esame l’amministrazione, uffici del personale, la contabilità, mezzi finanziari, bilancio, patrimonio, tesoreria;  infine i titoli IV e V regolano rispettivamente la Conferenza locale del TPL e le nuove adesioni all’agenzia.

Ricordo che il 15 aprile 2014, durante la Conferenza di servizi  convocata da Regione Lombardia e tenutasi a Milano, il Comune di Cremona aveva dato il via libera alla proposta di Statuto, anche se formalmente non ha fatto una delibera di Giunta e un passaggio né in Commissione Ambiente e Mobilità né in Consiglio comunale. Inoltre la proposta di Statuto è già stata approvata dalla Provincia di Cremona (che ha una quota pari al 30,5%) il 26/06/2014, dalla Provincia di Mantova (che ha una quota pari al 28%)  in data 30/06/2014 e dal Comune di Mantova (15,5%) in data 25/6. Il Comune di Cremona ha una quota pari al 13%.  L’istituzione dell’Agenzia di oggi è un primo passo, infatti si completerà nei prossimi mesi con l’elezione del Cda, i cui membri che svolgeranno la propria attività a titolo onorifico e gratuito, e con l’approvazione dei regolamenti  sul funzionamento dell’agenzia che saranno portati all’attenzione del Consiglio ma anche nella prima riunione utile del Commissione competente.

Una volta approvato lo Statuto, credo che oltre alla necessaria condivisione, sia indispensabile confrontarsi con le altre agenzie che sono già operative e approfondire gli aspetti legati alla logistica della sede operativa (che sarà gli attuali uffici del tpl in Comune) a Cremona, l’organizzazione delle attività, l’organigramma, il personale del Comune di Cremona eventualmente da trasferire alla nuova agenzia, le risorse finanziarie da iscrivere nel bilancio pluriennale 2014/2016 qual contributo per il funzionamento e le risorse finanziarie trasferite dagli enti partecipanti.

Si tratta di un passaggio importante e storico, un passaggio concreto di politiche di area vasta,  in questo caso legato al trasporto pubblico, ma che potrebbero ampliarsi anche ad altri aspetti della mobilità.

Tra la funzioni dell’Agenzia: la definizione e la programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale di competenza, attraverso la redazione, l’approvazione del programma di bacino del trasporto pubblico locale, nonché la loro regolazione e controllo; l’elaborazione di proposte, da trasmettere alla Regione Lombardia relative ai servizi ferroviari volte ad ottimizzare l’integrazione intermodale nei bacini; l’approvazione del sistema tariffario di bacino, la determinazione delle tariffe; la determinazione degli standard gestionali, qualitativi, tecnici ed economici del servizio; la programmazione e la gestione delle risorse finanziarie; l’affidamento dei servizi per l’intero bacino la sottoscrizione e la gestione e la verifica del rispetto dei contratti di servizio; lo sviluppo di forme innovative per la promozione e l’utilizzo del tpl la definizione di politiche uniformi per la promozione del sistema del tpl e alla definizione di agevolazioni tariffarie a favore di categorie di utenza ulteriori rispetto a quelle previste  a livello regionale, alla consultazione con i rappresentanti dei viaggiatori, organizzazioni sindacali, al monitoraggio della qualità dei servizi.

Tra le funzioni dell’Agenzia, quelle relative all’affidamento dei servizi ed alla sottoscrizione dei Contratti di Servizio. A Cremona, essendo scaduti i precedenti affidamenti, il Contratto di servizio è stato sottoscritto nel 2013 dagli enti cremonesi attraverso lo svolgimento di una procedura di gara congiunta che, in ottica di ampliamento di bacino, quale prospettato dalla Legge 6, ha affidato il servizio di trasporto pubblico su tutto il territorio provinciale. Questa azione ha consentito di sviluppare economie di scala e sinergie che si sono tradotte in un maggiore numero di chilometri eserciti nell’ambito urbano di Cremona. L’agenzia quindi avrà il compito di gestire e monitorare almeno inizialmente i contratti già avviati.

Quello di oggi è un atto non più procrastinabile, dopo mesi di empasse e perplessità, soprattutto dal versante mantovano, gli Enti hanno deciso di approvare lo Statuto che noi ci apprestiamo a fare ora. Ricordo il 30 giugno è scaduto il termine ultimo entro il quale andava approvato lo Statuto, pena nomina di un commissario ad acta  e sospensione parziale delle risorse del trasporto pubblico locale. Ci è stata concessa una proroga in considerazione delle elezioni amministrative di maggio. Concludo ricordando che possono aderire anche altri Enti locali ricadenti nel bacino. Auspico che entro l’anno il Comune di Crema voglia presentare la propria adesione.

Il Consiglio comunale ha integrato la relazione Previsionale e Programmatica del triennio 2014-2016, approvata il 16 aprile scorso, prevedendo il progetto di costituzione di agenzia del trasporto pubblico locale del bacino Cremona Mantova di cui alla legge regionale n. 6/2012. E’ stata approvata la proposta di Statuto dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino Cremona-Mantova in attuazione degli art. 4 e 7 della Legge regionale n. 6/2012. Questo atto di adozione della proposta di Statuto costituisce inoltre approvazione definitiva dello stesso nel caso in cui Regione Lombardia non evidenzi alcun motivo di non rispondenza dello Statuto in sede di verifica del rispetto delle previsioni di legge o della coerenza con le linee guida regionali, ai sensi dell’art.7, c.7 della L.R. n. 6/12”.

La delibera è stata approvata con la sola astensione dei due consiglieri della Lega Nord.

Istituzione, ai sensi degli articoli 18 e 28 del vigente regolamento del Consiglio comunale, delle Commissioni consiliari permanenti e della Commissione di Vigilanza.

Il Consiglio comunale ha istitutito, ai sensi dell’art. 10, comma 3°, dello Statuto del Comune di Cremona e dell’art. 18 del vigente regolamento del Consiglio Comunale, le seguenti otto Commissioni consiliari permanenti, determinando per ognuna le attribuzioni sulle materie di competenza e precisamente:

1ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE LO SVILUPPO, IL LAVORO, L’ISTRUZIONE E IL PIANO LOCALE GIOVANI

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a:

Sviluppo (Lavoro e Inserimento Lavorativo, Start Up, Coworking, Incubatori di Impresa – Rapporto con Imprese, Sindacati, Categorie, Economia Sociale) – Politiche Educative e Istruzione – Piano Locale Giovani – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

2ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE IL BILANCIO, LE RISORSE E LA DIGITALIZZAZIONE

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Bilancio – Riorganizzazione Macchina Comunale e Personale, Formazione del Personale – Agenda Digitale: Piano di Digitalizzazione del Comune – Sistema Informativo Territoriale e Servizi Statistici – Progetto Polo Tecnologico – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

3ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE IL COMMERCIO, IL TURISMO, LA SICUREZZA, LA POLIZIA MUNICIPALE

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Centro Urbano – Piano di Sviluppo Urbano per la Riqualificazione Urbana e Spazi di Coesione – Tempi e Orari della Città – Commercio – Turismo – Sicurezza e Polizia Municipale – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

4ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE IL TERRITORIO, L’AREA VASTA, LA RIQUALIFICAZIONE URBANA, I QUARTIERI

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Piano Strategico di Area Vasta – Passaggio dalla Provincia al Capoluogo – Po e Contratto di Fiume – Casa, ERP e Piano Efficientamento Energetico – Patrimonio Pubblico – Sportello Unico delle Imprese e dell’Edilizia – Quartieri – Progetto Campus Alta Formazione – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

5ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE L’AMBIENTE, LA SALUTE, LA MOBILITA’ E I BENI COMUNI

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Bilancio Ambientale: Consumo di Suolo, Politiche dei Beni Comuni, Rifiuti Zero, Mobilità (intra e extra), Aree Inquinate – Verde Pubblico – Piano Manutenzione Strade ed Edifici – Protezione Civile – Servizi Cimiteriali – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

6ª  COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE IL WELFARE DI COMUNITA’, I SERVIZI ALLA FAMIGLIA ED ALLA PERSONA, LE PARI OPPORTUNITA’

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Welfare di Comunità – Housing Sociale – Aziende Speciali: Azienda Piani di Zona e Azienda Speciale Comunale “Cremona Solidale” (Non Autosufficienza – Piano Locale Anziani) – Rapporto con ASL e Azienda Ospedaliera – Sport – Pari Opportunità – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

7ª COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE LA TRASPARENZA, L’ANTICORRUZIONE, L’ANTIMAFIA E I PROGETTI EUROPEI

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Trasparenza e Rapporto con Ufficio Contratti e Appalti – Anticorruzione – Antimafia – Progetti Europei – Politiche dell’Inclusione Sociale e Rapporto con il Volontariato e le Associazioni del Terzo Settore – Servizi Demografici – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

8ª  COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ATTINENTE LA CULTURA, LA RICERCA E L’ALTA FORMAZIONE

Attribuzioni delle funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare relativi a: Affari Istituzionali e Legali – Attuazione del Programma: Cremona Smart City – Cultura – Progetto Expo – Innovazione e Ricerca (Alta Formazione Agroalimentare, Liutaria, Musicale, Università e Ricerca) – Rapporto con le Partecipate – Regolamenti dell’Ente attinenti le materie di competenza.

E’ stato determinato inoltre, per ogni Commissione consiliare permanente, il numero dei componenti come di seguito indicato:

Numero componenti: n. 11 effettivi e n. 7 supplenti così ripartiti:

 

GRUPPO CONSILIARE

 

MEMBRI EFFETTIVI

 

MEMBRI SUPPLENTI

Partito Democratico – Galimberti Sindaco 3 3

Fare Nuova la Città

Gianluca Galimberti Sindaco

1 1

Sinistra per Cremona Energia Civile 1 /

Forza Italia Berlusconi per Cremona 1 1

Obiettivo Cremona con Perri 1 1

Lega Nord – Basta Euro 1 1

Nuovo Centrodestra – Alfano 1 /

Movimento 5 Stelle 1 /

Gruppo Misto 1 /

E’ stata costituita, ai sensi dell’art. 10, comma 3°, dello Statuto del Comune e degli artt. 18 e 28 del regolamento del Consiglio Comunale, la Commissione di Vigilanza, determinando come segue il numero dei componenti:

COMMISSIONE DI VIGILANZA

Numero componenti: n. 11 effettivi e n. 7 supplenti così ripartiti:

 

GRUPPO CONSILIARE

 

MEMBRI EFFETTIVI

 

MEMBRI SUPPLENTI

Partito Democratico – Galimberti Sindaco 3 3

Fare Nuova la Città

Gianluca Galimberti Sindaco

1 1

Sinistra per Cremona Energia Civile 1 /

Forza Italia Berlusconi per Cremona 1 1

Obiettivo Cremona con Perri 1 1

Lega Nord – Basta Euro 1 1

Nuovo Centrodestra – Alfano 1 /

Movimento 5 Stelle 1 /

Gruppo Misto 1 /

Il Consiglio comunale ha infine stabilito, ai sensi degll’art. 18, comma 2°, del vigente regolamento del Consiglio Comunale, che i rappresentanti dei Gruppi consiliari all’interno delle otto Commissioni consiliari permanenti e della Commissione di Vigilanza sono portatori del seguente numero di voti equivalente a quello dei consiglieri comunali che costituiscono il gruppo di appartenenza:

 

GRUPPO CONSILIARE

 

VOTI PORTATI

Partito Democratico – Galimberti Sindaco 14

Fare Nuova la Città

Gianluca Galimberti Sindaco

5

Sinistra per Cremona Energia Civile 1

Forza Italia Berlusconi per Cremona 4

Obiettivo Cremona con Perri 3

Lega Nord – Basta Euro 2

Nuovo Centrodestra – Alfano 1

Movimento 5 Stelle 1

Gruppo Misto 1

Il rappresentante del gruppo consiliare è portatore di un numero di voti equivalente a quello dei consiglieri comunali che costituiscono il gruppo di appartenenza. Il membro supplente che interviene è portatore del numero di voti del membro effettivo assente;

qualora un gruppo fosse presente con più membri effettivi, ciascuno di essi rappresenta una percentuale dei componenti il gruppo consiliare di appartenenza. In nessun caso i membri presenti assommano in sé anche i voti dei membri assenti dello stesso gruppo;

i membri effettivi che hanno conseguito la cifra elettorale più elevata in occasione dell’elezione del Consiglio comunale saranno portatori del quoziente di voti arrotondato per eccetto all’unità (a parità di cifra elettorale prevarrà l’anzianità di età).

La delibera è stata approvata con 21 voti favorevoli e 7 contrari.

Comunicazione del Sindaco della modifica dell’attribuzione, ai sensi dell’art. 15 – comma 3 – dello Statuto, agli Assessori Leonardo Virgilio ed Alessia Manfredini del compito di sovraintendere a settori di amministrazione.

Comunicazione del Sindaco sul bilancio della controllata AEM Cremona S.p.A.

L’Amministrazione Comunale è chiamata ad approvare, il 21 luglio 2014, il bilancio della controllata AEM Cremona S.p.A. Il presidente del Consiglio di Amministrazione, Franco Albertoni, ha predisposto la relazione sulla Gestione 2013 e la Nota Integrativa al Bilancio di esercizio chiuso il 31 Dicembre 2013, ed ha fatto pervenire la Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea dei soci del 12 giugno 2014 e la Relazione della società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A. dell’11 giugno 2014.

L’Amministrazione Comunale intende esperire – oltre a quanto già previsto dalla riforma dei controlli interni, disciplinata dal Decreto Legge 10 ottobre 2012 n. 174 convertito in legge 7 dicembre 2012 n. 213, ed il cui regolamento è stato approvato dal Consiglio comunale, con deliberazione n. 5 in data 28 gennaio 2013 – una valutazione approfondita dell’andamento gestionale, attuale e prospettico, delle proprie controllate e partecipate. Il perseguimento di tale obiettivo, per quanto già in atto, necessita comunque di tempi tecnici e non può quindi dirsi immediato.

L’Amministrazione intende favorire, presso le proprie controllate, l’adozione di strumenti di valutazione prospettica (e quindi di medio termine) del profilo economico-finanziario societario. Detti strumenti, alla luce dell’indirizzo strategico ed industriale dovranno essere in grado di confermare la sostenibilità, innanzitutto finanziaria, degli investimenti e delle attività intraprese.

Anche per la controllata AEM si sente, forte ed urgente, la necessità di vedere condotti gli approfondimenti di cui sopra.

Questa Amministrazione, viste le relazioni predisposte dal presidente del Consiglio di Amministrazione e dagli organi di controllo, intende approvare il Bilancio dell’esercizio 2013 della controllata AEM S.p.A.

Ciò nondimeno, si evidenzia che il bilancio AEM posto in approvazione dell’Assemblea esprime, come peraltro ovvio, una “fotografia” soltanto statica, per quanto dettagliata, del profilo della Società.

Scontato che detto profilo risulti necessario per una comprensione storica dell’andamento, apparrebbe nel caso di specie quanto mai opportuno la produzione di un Piano idoneo a verificare gli scenari di possibile evoluzione del quadro societario. Il periodo d’analisi non dovrà risultare inferiore a 3/5 anni e l’indagine essere condotta con particolare attenzione al tema della sostenibilità finanziaria: ciò è sempre doveroso, ma appare dal bilancio AEM oltremodo opportuno, posto che dallo stesso può, ad esempio, evincersi come nel presente e nei prossimi esercizi l’assolvimento delle scadenze contrattuali di finanziamento strutturato risulti sottendere fabbisogni significativi.

Questa Amministrazione, pur approvando il Bilancio di Esercizio 2013 di AEM S.p.A., esprime la ferma intenzione di valutare la situazione societaria complessiva, ed in particolare per quella finanziaria che dovrà essere immediatamente considerata e opportunamente affrontata dal Consiglio di Amministrazione che verrà nominato, il quale avrà quale principale mandato di esprimere, con la massima urgenza, un piano di intervento pluriennale che dovrà prendere in debita considerazione le previsioni d’eventuale dismissione d’asset societari – considerandone l’effettiva alienabilità – nonché essere occasione per un’eventuale ottimizzazione della cosiddetta “struttura finanziaria”.

Letta la comunicazione, il sindaco ha tenuto a sottolineare che questa rappresenta innanzitutto un atto di considerazione nei confronti del Consiglio nei confronti del Consiglio comunale con il quale la Giunta “intende avere un rapporto trasparente in particolare per quanto riguarda le grande strategie che riguardano la città”. La comunicazione, ha poi aggiunto il sindaco, è la dimostrazione dell’intensissimo lavoro che si sta portando avanti in queste settimane, e che proseguirà, anche sulle società collegate all’Ente.

Ordine del giorno presentato l’8 luglio 2014 dal capogruppo del gruppo consiliare Obiettivo Cremona con Perri Maria Vittoria Ceraso circa l’ordinanza di divieto di transito sul ponte sul Po a Castelvetro (lungo la strada provinciale 10 R Padana Inferiore) dal 14 luglio 2014 al 13 settembre 2015 per gli autoveicoli aventi massa a pieno carico superiore alle 20 tonnellate.

Premesso che uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale dell’amministrazione in carica è stato la necessità di dialogo e condivisione di percorsi con le città e i territori limitrofi al nostro su problematiche comuni; che già durante la campagna elettorale il sindaco Galimberti aveva dichiarato di aver avuto incontri con alcuni Sindaci e amministrazioni per costruire alleanze in questo senso, tra cui Piacenza e Castelvetro; che un altro punto del programma elettorale del centro sinistra puntava sul tema fondamentale di far uscire Cremona dal suo presunto isolamento per un rilancio dell’economia locale; che inoltre la stessa coalizione sottolineava la necessità di ascolto degli utenti e delle varie categorie economiche prima di adottare decisioni che possano incidere negativamente su di essi; che l’Ordinanza di divieto di transito sul ponte sul Po a Castelvetro (lungo la strada provinciale, 10 R Padana Inferiore) dal 14 luglio 2014 al13 settembre 2015 per gli autoveicoli aventi massa a pieno carico superiore alle 20 tonnellate, adottata dalla Provincia di Piacenza in maniera unilaterale, senza nessun previo confronto con l’amministrazione di Cremona, comunale e provinciale, senza nessun tavolo di concertazione con i rappresentanti degli autotrasportatori, preventivi all’adozione del provvedimento, ci sembra vada nella direzione opposta rispetto a quanto sopra premesso; che pur ritenendo anche da parte nostra fondamentale il tema della sicurezza, crediamo che la Provincia di Piacenza non abbia tenuto in nessuna considerazione le problematiche inerenti al nostro territorio comunale, costringendo di fatto l’amministrazione locale a prendere atto, subire, rincorrere le decisioni altrui, senza aver avuto l’opportunità di approfondire la problematiche e le possibili soluzioni prima dell’adozione del provvedimento.

 

Tutto ciò premesso: il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a chiedere alla Provincia di Piacenza: 1) la sospensione del provvedimento adottato unilateralmente di chiusura del traffico ai mezzi aventi massa ai pieno carico superiori alle 20t; 2) l’istituzione di un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati ( Provincia, Comune e Prefettura di Piacenza, Comune di Castelvetro, Provincia, Comune e Prefettura di Cremona, rappresentanti degli autotrasportatori e Autostrade Centropadane ) al fine di: avviare un percorso condiviso di analisi dei dati e delle possibili soluzioni e prospettive future anche in termini di investimenti sulla struttura in ferro, che possano dare tempi certi per ripristinare un transito in piena sicurezza di tutti i veicoli, ammesso che adesso non sussistano le suddette condizioni e la chiusura risulti l’unica soluzione adottabile; valutare e quantificare le eventuali ripercussioni negative che la decisione di chiusura comporterà sui territori interessati, (in particolare il nostro) in termini di impatto sul traffico locale, anche in termini ambientali, ed in termini economici sulle imprese e sulla categoria degli autotrasportatori, per individuare quali soluzioni adottare per attenuare le stesse, qualora fosse confermata la necessità di sospensione del transito sul Ponte Po ai mezzi pesanti; favorire un coordinamento tra le iniziative di controllo delle forze dell’ordine in sinergia tra le due province al fine di garantire un presidio costante per una maggiore sicurezza del transito. Infine si osserva come la suddetta problematica evidenzi ancora una volta la necessità della realizzazione del terzo ponte quale infrastruttura ormai fondamentale per il nostro territorio. Si auspica infine un costante coinvolgimento di questo Consiglio Comunale, anche attraverso approfondimenti nella Commissione competente, delle varie questioni trattate all’auspicato Tavolo di Concertazione per condividere le relative decisioni.

Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Maria Vittoria Ceraso (Obiettivo Cremona con Perri), è intervenuta la consigliera Stefania Telli (Fare Nuova la Città), mentre il consigliere Alessandro Carpani (Lega Nord) ha avanzato la richiesta di emendare l’ordine del giorno presentato come di seguito indicato: Il Consiglio comunale impegna il il sindaco e la Giunta a chiedere alla Società Autostrade Centro Padana S.p.A. di rendere gratuito, ai mezzi interessati al divieto oggetto della chiusura del traffico, il pedaggio sul tratto autostradale tra Cremona e Castelvetro Piacentino.La consigliere proponente ha accettato l’emendamento proposto. Per la Giunta è intervenuta l’assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini:

Ringrazio la consigliera Ceraso perché con questo ordine del giorno ci consente di illustrare i passi fatti fino ad oggi. Dal 12 marzo 2012 era in vigore un’ordinanza, emanata dalla provincia di Piacenza in data 23 febbraio 2012, con divieto di transito a tempo indeterminato lungo la strada provinciale n.10 R “Padania inferiore” fra i centri abitati di Castelvetro Piacentino e di Cremona, per gli autoveicoli aventi massa complessiva superiore a 20 tonnellate, eccetto i mezzi di soccorso e i veicoli per le operazione di agibilità stradale e i mezzi eccezionali previa motivata autorizzazione.

Il 27 giugno 2014 è stata firmata una nuova ordinanza dalla Provincia di Piacenza (oggetto dell’ordine del giorno) relativa al divieto di transito a partire da oggi, 14 luglio 2014 fino al 13 settembre 2015 sul ponte sul Po a Castelvetro per gli autoveicoli aventi a pieno carico superiore a 20 tonnellate, eccetto i mezzi di soccorso e i veicoli per le operazioni di agibilità stradale e i mezzi eccezionali previa motivata autorizzazione. Rispetto al precedente provvedimento è interdetta la circolazione anche ai mezzi vuoti con massa a pieno carico superiore a 20 tonnellate. Tra le motivazioni spiegate dalla Provincia di Piacenza, la sicurezza e le condizioni strutturali oggi del ponte,  infatti nel dispositivo dell’ordinanza si dice: “… che sono stati esaminati i risultati delle prove di carico e delle analisi materiali effettuate sull’infrastruttura in oggetto, la relazione tecnica a cura del servizio gestione e manutenzione della rete viaria in data 16 giugno 2014, e constatato che l’elevata frequenza dei transiti dei veicoli pesanti comporta, per il ponte, conseguenze assai gravose in termini di fatica per le strutture portanti in acciaio, a causa della continua ripetizione delle sollecitazioni e che la scarsa aderenza tra pavimentazione bituminosa e l’impalcato metallico produce una elevata deformabilità del piano viabile e accertato che rincorrono ragioni di interesse pubblico tali da suffragare un provvedimento di limitazione della circolazione, al fine di evitare l’aggravarsi delle condizioni statiche della struttura, della stabilità del piano viabile e di garantire la sicurezza dell’utenza”.

Il 28 giugno il sindaco Gianluca Galimberti ha contattato telefonicamente il Presidente della Provincia di Piacenza e il Sindaco di Piacenza e ha chiesto un incontro. Sempre il 28 giugno, la Cna-Fita (associazioni di autotrasportatori di Cremona, provincia e della Lombardia), ha chiesto un incontro e il Comune si è reso subito disponibile. Il Comune, inoltre, il 30 giugno ha deciso di installare le spire per il conteggio dei transiti e il calcolo delle velocità con la distinzione delle ore e fatto un vertice con i tecnici in Comune sulla questione. Il 2 luglio il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, con gli assessori Virgilio e Manfredini, hanno incontrato a Piacenza l’assessore alle infrastrutture e alla viabilità della Provincia di Piacenza,  Sergio Busi. Si è trattato un confronto utile che ha messo le  basi per una maggiore comunicazione e collaborazioni tra territori vicini. In questo incontro il Comune ha confermato l’importanza della sicurezza e la necessità di salvaguardare l’integrità strutturale del ponte. Il 4 luglio si è tenuto un vertice in Prefettura a Cremona sulla questione ponte, con la presenza del vicesindaco Maura Ruggeri, la sottoscritta e le forze dell’ordine. Il Comune si è detto disponibile a coordinare, con la Polizia Locale, i controlli con le altre forze dell’ordine, ribadendo l’importanza della sicurezza.

Il 7 luglio il sindaco ha incontrato i rappresentati della CNA, insieme al vice sindaco e gli assessori Virgilio e Manfredini, ai quali è stato ribadito che la questione della sicurezza strutturale del ponte sul Po è primaria. Frequenza, velocità e peso sono le criticità. Sono stati affrontati il tema dei controlli, spesso carenti e, con spirito di collaborazione, è stato chiesto ai rappresentati di CNA di fornire i dati sul numero dei trasporti, tipologie merceologiche e origine e destinazione.

Il 9 luglio sono stati elaborati i dati rilevati dalle spire (i dati precedenti erano del 2012 effettuati per lo studio della strada sud).  Il rilevatore bidirezionale è stato posizionato in viale Po tra via Bortini e il Ponte di Po. I flussi di traffico sono stati misurati da venerdì 4 a domenica 6 luglio, mentre le velocità veicolari sono state misurate domenica 6 luglio. Venerdì 4 luglio, ponte Po direzione Cremona: totale cicli e motocicli 238, auto-furgoni 9678, mezzi pesanti 843, totale 10759; domenica 6 luglio ponte Po direzione Cremona: totale cicli e motocicli 497, auto-furgoni 8437, mezzi pesanti 480, totale 9414; venerdì 4 luglio ponte Po direzione Piacenza: totale cicli e motocicli 245, auto-furgoni 9842, mezzi pesanti 727, totale 10814; domenica 6 luglio ponte Po direzione Piacenza: totale cicli e motocicli 515, auto-furgoni 8608, mezzi pesanti 259, totale 9382.

Domenica 6 luglio direzione Cremona: velocità media serale notturna, 53.59 km/h, velocità diurna 50.79 km/h, % sopra i 60 km/h  5.64 km/h. Direzione Piacenza: velocità media serale notturna, 56.04 Km/h, velocità diurna 53.8 km/h, % sopra i 60 km/h 16.63

Infine, ricordo alla consigliera Ceraso che una parte delle sue richieste, l’istituzione di un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati, l’analisi dei dati, un coordinamento tra le iniziative di controllo delle forze dell’ordine, sono state mese in campo da quesata in un solo mese da questa amministrazione e cercheremo di costruire ciò che negli anni scorsi non è stato fatto.

Messo in votazione, l’ordine del giorno è stato respinto a larga maggioranza.


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